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Analisi Tattica Napoli Calcio

Una spina nel fianco sinistro e centrocampo fragile: il Napoli attacca e perde

Non paga la prevalenza offensiva, la Roma torna a vincere in casa con un paio di tiri in porta

Lo scontro per la Champions vede la Roma tornare alla vittoria in casa dopo una lunga astinenza, pur priva di Totti e Gervinho, senza una prima punta in campo e con una prestazione più concreta che brillante. Il Napoli ha prodotto un maggior numero di occasioni da rete, ma non ha capitalizzato, mostrando preoccupazioni sotto porta e, in verità, non poche difficoltà a costruire azioni veloci, imbrigliata anche dal centrocampo folto e arcigno di Garcia, che non di rado ha preferito ricorrere alle maniere forti, favorito dall’arbitraggio “morbido” di Rizzoli. Valga un solo esempio: De Rossi, nel primo quarto d’ora, ha commesso tre falli da giallo e ha preso un solo cartellino. Benitez, dal canto suo, ha proposto l’ennesima formazione a sorpresa, senza stupire troppo per l’esclusione di Gargano, reduce da un infortunio, ma lasciando fuori Hamsik per un De Guzman che, ancora una volta, è sembrato compassato e innocuo, e schierando Britos centrale contro un tridente giallorosso fatto di soli velocisti.

SOFFERENZA A SINISTRA – Il primo quarto d’ora è stato puro studio tattico. La Roma si è presentata subito con una squadra corta, con i terzini piuttosto prudenti per difendere su Mertens e Callejòn, e gli esterni offensivi molto larghi. La spinta, in verità, si è realizzata quasi soltanto sulla fascia destra di Florenzi, dove di frequente si vedevano sovrapposizioni di Iturbe e talvolta dei centrali di centrocampo, mettendo in sofferenza costante Ghoulam, dall’inizio e poi per tutta la gara. Il Napoli però ha cominciato meglio: dopo i primi dieci minuti di adattamento, è cresciuto guadagnando campo con fraseggi stretti e rapidi,  schiacciando la Roma anche grazie ad un buon pressing sulla trequarti, costringendo i padroni di casa a giocare in orizzontale.

POCHE EMOZIONI E ROMA AVANTI – Per almeno venti minuti di predominio azzurro non ci sono stati grossi sussulti, e poco prima del 20’ la Roma è riuscita ad uscire dal guscio alzando il baricentro, ma il Napoli non ha corso rischi difendendo con attenzione gli spazi. Partita equilibrata e accorta, non troppo spettacolare. Più con grinta e agonismo che con la manovra, la Roma ha continuato a premere: infatti, è da una palla recuperata nella metà campo azzurra che è iniziata la bella azione triangolare da cui è nato il vantaggio firmato dalla “bestia nera” Pjanic. Un po’ statica e impreparata la difesa napoletana, lenta a trovare posizione, con i centrali distratti in marcatura. Lo svantaggio non ha scomposto il Napoli, che ha cercato una reazione ordinata, quasi fosse ancora sullo 0-0, attaccando in scioltezza ma scontrandosi con la densità prodotta dalla Roma sulle vie centrali.

SOLO HIGUAÌN – L’unico tiro in porta è rimasto quello del gol giallorosso, finché al 38’ Higuaìn ha inventato una magia con un lancio geniale per Callejòn, sprecato malamente dallo spagnolo, imitato da Ljajic sul capovolgimento di fronte, nell’arco delll’unico vero minuto emozionante del primo tempo. Al 41’ la dimostrazione che il solo Higuaìn era in grado di  dare spettacolo: un pallonetto a giro delizioso, da posizione defilata, ha accarezzato l’incrocio. Al 45’ si riscontrava la grave la latitanza di Jorginho e, in parte, di Lopez, impegnati nello scontro minoritario al centro del campo, ma mai presenti in una manovra che pativa l’assenza di Hamsik, mentre il resto della squadra peccava di imprecisione o leziosità, e la fascia sinistra soffriva maledettamente le incursioni giallorosse.

MERTENS SU, DE SANCTIS DI PIÙ – Nella ripresa il Napoli ha provato a rientrare più agguerrito, ha fallito un paio di chance iniziali, Mertens ha suonato la carica, ma la Roma ha retto grazie al muro costruito da Manolas e De Sanctis. Garcia ha insistito sulla stessa tattica: centrocampo folto, spinta a destra, e in più contropiede per chiudere la partita, ma senza mai riuscire a pungere. Il Napoli, trainato più da Mertens che dal gioco corale, ha cercato la via del gol, anche  con Gabbiadini subentrato dopo un’ora al posto di uno spento Callejòn. Gli ospiti hanno prodotto diverse occasioni, tanto che Garcia, per rimediare agli affanni di Holebas su Mertens , ha inserito un altro marcatore, Yanga-Mbiwa, e poco dopo ha dovuto disperarsi per una ripartenza fallita da Iturbe. Dal 75’ il Napoli ha tentato il forcing, ma mentre Mertens cresceva Higuaìn si spegneva, e il suo sostituto Zapata non è mai entrato in partita, trovandosi sempre fuori posizione. Il finale di gara è stato il riassunto del secondo tempo: Roma difensiva e fallosa, De Sanctis sugli scudi, Napoli incapace di colpire.

 

Lorenzo Licciardi

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