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Albiol ad AS: “Sono contento di essere a Napoli da 5 anni, vogliamo realizzare il sogno di tutta la città con lo Scudetto”

"Il Manchester City è una squadra più europea, ho visto le loro partite e la gara in trasferta sarà dura"

Raul Albiol, difensore del Napoli, ha rilasciato un’intervista al portale spagnolo AS: “

Sei stato al Real Madrid per quattro stagioni. Cosa ha significa per te quella maglia?

È una patria molto grande, con obiettivi molto grandi. È una responsabilità enorme, e si devono vincere tutte le gare. Mi ha fatto crescere, imparare da giocatori di alto livello. Mi sono sentito molto bene, molto felice. Quando vedono che un giocatore è del Real Madrid, lo guardano diversamente. E ‘stata un’esperienza positiva e ricorderò sempre il club.

Quando sei arrivato al Real Madrid hai condiviso lo spogliatoio con un sergio Ramos ancora giovane. Immaginavi che potesse avere una crescita esponenziale?

Aveva tutto a suo favore. È arrivato a Madrid molto giovane e tutti sapevano che sarebbe diventato un difensore inamovibile per il Real Madrid, che un giorno sarebbe stato una leggenda per Madrid e la Nazionale spagnola. Soprattutto, è il capitano di Madrid e della Nazionale. Naturalmente non potevo esserne sicuro quando arrivò. Deve andare tutto bene in termini di condizione, mentalità, tutto. Ma era chiaro che stava per nascere una leggenda e così è stato. Ha ancora qualche anno davanti a sé

Cosa pensi della coppia difensiva che Ramos ha formato con il francese Raphael Varane?

È una coppia molto forte. Sono giocatori diversi, con caratteristiche diverse e penso sia buono avere due centrali tecnicamente e fisicamente diversi, che non sono uguali quando leggono il gioco. Al Real Madrid il reparto di difesa è andato molto bene, basta vedere i titoli che hanno permesso di conquistare. Ora Varane ha guadagnato esperienza, essendo a Madrid da sei anni, è ovviamente cresciuto. È anche titolare della Francia, ha giocato la Coppa del Mondo, l’Europeo. I due non sono anziani, quindi il reparto dei centrali è coperto.

Hai vinto tutto con la squadra spagnola. Quale peso ha avuto il lavoro di Luis Aragones psicologicamente all’Europeo del 2008?

Era fondamentale. Cambiare la mentalità, sapere che puoi vincere, fare un passo avanti. Questo ha fatto la Nazionale con Aragonés dopo tempi difficili, nel 2006 e nel 2007. Penso che raggiungere l’Euro 2008 con la mentalità che Aragones ci ha dato è stato fondamentale. Ciò deve essere da esempio anche qui a Napoli. La nostra squadra deve sapere che c’è tutto per fare quel passo ulteriore per cercare di ottenere lo Scudetto e fare la storia. Dal 2008 la Spagna ha assunto quella linea di fiducia e l’ha dimostrato dal 2008 al 2012. È un ottimo esempio.

 

Sei a Napoli da cinque anni. Com’è la tua vita nella città italiana? Esci molto in strada?

Sono abituato, questo è il mio quinto anno. Dal primo giorno ho ricevuto molto affetto, sia dal popolo che dal club, come i miei colleghi. Sono molto felice di vivere l’esperienza napoletana da 5 anni. Sono abituato a stare in casa, è difficile uscire a Napoli, andare a mangiare o andare a fare una passeggiata con i bambini, è complicato perché tutti ti riconoscono e vogliono scattare una foto. Il calcio è il massimo per la città e quindi è difficile allontanarsi.

Di solito ti vedi fuori dal campo con i tuoi connazionali José Callejón e Pepe Reina?

Abbiamo un buon rapporto sia tra di noi che con le nostre famiglie. Abbiamo grandi famiglie quindi è normale per noi stare per i pasti o le cene. Abbiamo trascorso il tempo qui e sappiamo tutto abbastanza bene.

La sua squadra si misurerà la prossima settimana con il Manchester City dell’allenatore spagnolo Pep Guardiola. Cosa pensi del lavoro che sta facendo in Inghilterra?

Il Manchester City è una squadra più europea, ho visto le loro partite e la gara in trasferta sarà dura, ma sarà anche un bel test per noi. Conosciamo il valore di Guardiola come allenatore, lo ha mostrato dal primo giorno a Barcellona. Il primo anno è normale, si arriva in un nuovo club, in un campionato diverso, è normale che la squadra debba un po’ adattarsi al suo gioco. In questo secondo anno, Guardiola dimostrerà il modo in cui vuole giocare, le verticalizzazioni che la sua squadra sa attuare. Sarà una prova difficile e bella. È una bella gara da giocare, speriamo di dare il massimo per vedere a che livello siamo.

Pensi che i Napoli siano pronti per vincere lo Scudetto?

È chiaro che il nostro obiettivo è quello di vincere uno Scudetto. Alla fine è il sogno di tutta la città. Penso che stiamo lavorando per rendere il nostro sogno una realtà. Vincere uno Scudetto a Napoli è una delle cose più difficili. Penso che la squadra lo sappia, ci teniamo perchè in tutta la storia azzurra sono stati conquistati solo due Scudetti. Non può esserci sogno migliore che conquistarne il terzo.

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