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VIDEO – Amore e tradimento. Da Higuain a Figo e Ronaldo, i cambi di casacca più controversi della storia del calcio

Alcuni dei trasferimenti più controversi della storia del calcio

Parliamoci chiaro: Juve-Napoli non è solo Higuain contro la sua ex squadra, ma è anche Higuain contro la sua ex squadra. Inutile fare i soliti discorsi sul “guardiamo avanti”, “non pensiamo al passato”, ecc… Il trasferimento del Pipita da Napoli a Torino ha lasciato e lascerà molti strascichi in questo e (forse) anche nei campionati seguenti. Perchè se è vero quello che diceva De Andrè “meglio esserci lasciati che non esserci mai incontrati”, è altrettanto vero che certe volte quello che è stato un rapporto d’amore non può che trasformarsi, proprio in virtù del suo essere stato un rapporto d’amore, in un rapporto d’odio. Higuain può comunque consolarsi con il fatto che non è stato il primo e non sarà l’ultimo ad essere tacciato di tradimento. C’è una lunga lista di giocatori che hanno letteralmente “spezzato il cuore” ai propri tifosi:

CORE ‘NGRATO – A proposito di cuore. Come non partire da quello che è stato considerato “il traditore” per eccellenza. Il capostipite di questa lunga lista: “core ‘ngrato” Josè Altafini. Dopo 7 anni e 71 gol con la maglia del Napoli, Altafini passa alla Juve. Quell’anno Napoli e Juve lottano per lo Scudetto e il match decisivo, giocato al San Paolo, vede i bianconeri vincere per 2-1 grazie proprio ad un gol di Altafini. Pochi giorni dopo, all’esterno del San Paolo compare la scritta “Josè core ‘ngrato”. Un soprannome che ancora oggi accompagna il giocatore argentino che a Napoli è ricordato esclusivamente per quel gol con la maglia bianconera

FERRARA, CANNAVARO, QUAGLIARELLA – Se sei napoletano e indossi la maglia bianconera il “tradimento” è doppio. Ne sanno qualcosa Ferrara, Fabio Cannavaro e Quagliarella. Al capitano dell’Italia campione del mondo gli fu addirittura dedicato uno striscione. “Cannavaro Gobbo Sabaudo”. Ma peggio di tutti andò a Quagliarella. Si, perchè mentre Ferrara e Cannavaro lasciarono Napoli in un momento di crisi del club (con Cannavaro che girovagò molto prima di approdare alla Juve) il trasferimento di Quagliarella avvenne quando il Napoli era in piana ascesa. Un duro colpo per la tifoseria napoletana che ancora oggi non vuole sentire ragioni (e non vuole sapere i reali retroscena che portarono a quel trasferimento), ma che ha marcato Quagliarella come “traditore” per eccellenze. Almeno fino al trasferimento di Higuain.

FOTO IPP/PANE NAPOLI 26/04/2009 CAMPIONATO DI CALCIO DI SERIE A 2008/2009 NAPOLI-INTER 1-0 Italy Photo Press - World Copyright - FOTO IPP/PANE NAPOLI 26/04/2009 CAMPIONATO DI CALCIO DI SERIE A 2008/2009 NAPOLI-INTER 1-0 NELLA FOTO UNO STRISCIONE ESPOSTO DAI TIFOSI DEL NAPOLI CONTRO FABIO CANNAVARO Italy Photo Press - World Copyright

 

IL DERBY – Non è una questione solo tra Napoli e Juve, anzi. Tutte le tifoserie italiane possono raccontare storie di ordinario tradimento. Prendete l’Inter ad esempio: nel giro di un paio di stagioni ha visto Vieri e Ronaldo prima giocare con la casacca nerazzurra e poi passare ai cugini del Milan. Celebre l’accoglienza che i tifosi dell’Inter riservarono al Fenomeno durante il primo derby da avversari: 90′ di fischi con Ronaldo che rispose a modo suo, con un gol. E diciamo anche che il tempo non aiuta certo e lenire le ferite. Qualche anno dopo, in occasione di un evento a San Siro di vecchie glorie, Ronaldo è stato accolto da uno striscione eloquente “Ronaldo, pezzo di m…”. Più rari, ma non per questo inesistenti, i trasferimenti tra Roma e Lazio. Ricordiamo ad esempio il passaggio di Zeman dalla panchina biancoceleste a quella giallorossa. Un marchio, quello di romanità o di lazialità, che a Roma è difficile da togliersi. Ne sa qualcosa Candreva che, nei primi tempi della sua avventura alla Lazio, fu molto criticato per il suo presunto tifo per i rivali della Roma.

PAESE CHE VAI – Anche in altri paesi europei i trasferimenti alla squadra rivale non sono visti di buon occhio dai tifosi. Specialmente se ti trovi in una nazione estremamente campanilistica come la Spagna. Emblematico il caso di Figo che agli inizi del 2000 decise di passare dal Barcellona al Real Madrid. Potete solo immaginare cosa accadde dopo. E in Inghilterra, terra di fair play? Accadono le stesse identiche cose. Il trasferimento di Tevez dallo United al City non fu salutato con proteste di piazza, ma nemmeno con il classico aplomb britannico. Insomma, anche a Manchester, sponda Red Devils, non la presero affatto bene. Altri esempi? Guardate un po’ come hanno reagito i tifosi del Borussia all’ennesimo “scippo” del Bayern Monaco. Ultimo in ordine di tempo quello di Hummels, con il difensore tedesco che, pochi minuti dopo l’annuncio del trasferimento ai bavaresi, si trovò il suo Twitter sommerso da commenti poco carini dei suoi ex tifosi.

MAI DIRE MAI – Ci sono poi “tradimenti” che nessuno sano di mente di sognerebbe mai di compiere. Celtic-Rangers o Boca-River sono più di semplici rivalità. E passare da un club all’altro significa compiere un gesto che va oltre il calcio. Eppure qualche caso c’è stato. Chiedete ad esempio a Kenny Miller cosa gli passò per la testa quando non solo, dopo aver indossato la maglia dei Rangers, decise di trasferirsi al Celtic, ma ebbe anche la bellissima idea di segnare un gol contro la sua ex squadra nell’Old Firm. Sono invece 63, nella più che centenaria storia del Superclasico argentino, i giocatori che hanno militato sia nel River che nel Boca. E, udite udite, scorrendo la lista dei nomi c’è anche quello de El Pipa, Jorge Higuain, padre di Gonzalo.

OFFTOPIC, NON SOLO CALCIO – Quest’estate in Nba Kevin Durant, considerato da molti come il terzo giocatore più forte al mondo, terminato il contratto con Oklahoma ha deciso di firmare con i Golden State Warriors, squadra in cui milita un altro top player della lega, Stephen Curry, con l’obiettivo dichiarato di vincere il titolo. In Oklahoma non l’hanno affatto presa bene, tanto che un paese di 15mila anime chiamato guarda caso proprio Durant ha avviato una raccolta firme per il cambio di nome. Insomma, non solo nel calcio…

Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio

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