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Zinchenko del Man. City, il “traditore” ucraino con l’idolo Shevchenko nel suo destino

Il classe 96’ seguito dal Napoli rinforzerebbe il reparto offensivo del Napoli

Il nuovo colpo in casa Napoli potrebbe provenire dall’est Europa. Il suo nome è Oleksandr Zinchenko, ragazzo nato a Radomyshl (ad un centinaio di chilometri da Kiev) il 15 dicembre 1996 di proprietà del Manchester City. Il suo profilo piace molto ai vertici del club azzurro poiché rappresenta quel tipo di prospetto che può rivelarsi duttile e polivalente sotto il punto di vista tattico, con ampi margini di crescita. In passato per lui hanno sondato il terreno Borussia Dortmund e Galatasaray, prima che il City bruciasse la concorrenza. Zinchenko è un giocatore duttile, può giocare su entrambe le corsie dell’attacco ed, essendo un under, non occuperebbe spazio nella lista dei 25 da presentare alla Lega Serie A

INFANZIA DIFFICILE – Non è stata di certo un’infanzia felice quella di Zinchenko. Da bambino è cresciuto nel disagio economico in cuiriversava la sua famiglia la quale, nonostante tutto, è stata in grado di inculcargli una buona educazione e dei valori importanti in cui credere. E’ vissuto in una famiglia dove i genitori erano tre: il padre, la madre ed il patrigno che ha vissuto con loro da quando Zinchenko aveva 11 anni. Come se non bastasse a render più difficile la sua condizione, sono stati i seri problemi di salute che il ragazzo ha avuto dinanzi ai quali la famiglia non ha esitato a fronteggiare attraverso la spesa di varie cure mediche necessarie. Per tale motivo il ragazzo ha sempre espresso estrema gratitudine verso la sua famiglia per i tanti sacrifici effettuati per lui.

Nel 2009 entra a far parte del settore giovanile dello Shakthar Donetsk, trascorrendovi cinque anni. Nel club ucraino scala le varie categorie giovanili, riuscendo nella stagione 2013-2014 a provare l’emozione di disputare una manifestazione continentale importante come la Youth League. In quella competizione il suo Shakthar supera un girone eliminatorio di ferro con  avversarie blasonate come Manchester United, Real Sociedad e Bayer Leverkusen, ma deve poi arrestare la sua corsa agli ottavi di finale contro l’Arsenal, che aveva affrontato il Napoli durante il percorso nel girone eliminatorio. Al termine della stagione però Zinchenko alimenta la volontà di cambiare aria. In quell’anno il territorio ucraino è martoriato dalla crisi politica della Crimea, scoppiata appunto nella medesima penisola la cui popolazione era per maggioranza di etnia russa. Le conseguenze di tale crisi hanno portato alla separazione di essa dal resto dell’Ucraina, scandita dai tanti disordini locali e dall’aspro intervento militare dell’esercito russo. Il ragazzo dunque decide di rescindere il suo legame con lo Shakthar per trovare una nuova squadra.

SUPERATO IL CONFINE – Per mesi si allena in prova con il Rubin Kazan ma senza mai peró riuscire ad accasarsi nella squadra della capitale del Tatarstan. Nel febbraio 2015 dunque si accasa all’Ufa nella massima serie russa. Tale decisione è stata considerata come un clamoroso affronto in patria, facendo passare il ragazzo come un vero e proprio traditore. Passare dallo Shakhtar Donetsk all’FC Ufa, da uno spogliatoio pieno di stelle con tanti brasiliani ad un clima prevalentemente  russo, da un top team ad una piccola squadra fondata solo nel 2010 non è stata una scelta poi così semplice: “Ho deciso di lasciare Donetsk per ciò che stava accadendo, decisione presa insieme con la mia famiglia” spiegherà successivamente in occasione di un’intervista. L’ostilità manifestata verso i suoi confronti non hanno fatto, tuttavia, perdere lo spirito patriottico ad Oleksandr, che, infatti, non ha mai voluto conseguire il passaporto russo. A marzo del 2014 Zinchenko approda all’Ufa e si mette ben in mostra nella squadra allenata dall’ex conoscenza del calcio italiano Igor Kolyvanov, contribuendo alla salvezza del club (che ha raggiunto il dodicesimo posto in classifica) collezionando solo sette presenze, sufficienti per guadagnare la riconferma dai vertici societari per la stagione seguente. Nell’annata 2015/16 Zinchenko riesce a contribuire nuovamente alla salvezza del club senza passare per i play-out, questa volta ancor di più da protagonista grazie alle sue 24 presenze, 2 reti e 4 assist. Una stagione e mezzo nel campionato russo gli valgono l’apprezzamento del Manchester City di Guardiola che, a fronte di un investimento di un milione e settecentomila sterline (circa 4 milioni di euro), batte la concorrenza del Borussia Dortmund per aggiudicarsi il talento ucraino. Zinchenko è stato il terzo acquisto del Manchester City dello sceicco Mansur durante la passata stagione dopo il tedesco Gündogan e lo spagnolo Nolito. Il suo acquisto in terra britannica ha destato non poco stupore: nessuno si aspettava infatti come un club blasonato come il City potesse monitorare l’evoluzione di un giovane talento in forza ad una modesta società russa. I Citizens in ogni caso hanno dimostrato di credere in Zinchenko firmando un contratto fino al 30 giugno 2021 e offrendogli nell’immediato la possibilità di poter fare esperienza in prestito in Olanda al Psv nella scorsa stagione.

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CHANCE OLANDESE – Nonostante tutte le buone premesse, alla corte di mister Cocu Zinchenko non riesce ad esprimere tutte le sue potenzialità nelle 12 presenze in Eredivisie ed una nella Coppa Nazionale. Tuttavia il ragazzo riesce ad esordire in Champions League all’età di 19 anni, inanellando poi atre 3 presenze successive, senza però lasciare una buona impressione in terra olandese. Una stagione non entusiasmante nelle sue 24 presenze complessive con la squadra delle Lampadine non va mai a segno e portando a casa solo quattro assist. A Zinchenko, però, il carattere e la personalità non mancano, era solito infatti intrattenersi spesso a fine seduta d’allenamento per esercitarsi nei calci di punizione, sotto la supervisione delle ex glorie del Psv Eindhoven Luc Nilis e Boudewijn Zenden. Un’ulteriore testimonianza di quanto la stagione non sia andata secondo le aspettative è stato il dirottamento di Zinchenko nella squadra che disputa il campionato Under 21, scatenando diverse critiche da parte di alcuni tifosi biancorossi per mister Philip Cocu per il poco spazio concesso al talento ucraino. Ufficialmente dal primo giugno scorso torna alla casa madre del Manchester City poiché il Psv non ha intenzione di rinnovare per un altro anno il prestito (un biennale in origine). Durante il corso di un’intervista rilasciata lo scorso giugno il ragazzo ha espresso tutta la sua amarezza per aver lasciato in questo modo il Psv, senza destare grandi consensi in casa delle Lampadine: “Non è stato un anno facile per me, quest’esperienza rimane comunque per me preziosa. Mi dispiace lasciare l’Olanda in questo modo”.  Il direttore sportivo del PSV Marcel Brands in una recente intervista ha sancito l’addio dell’ucraino al club affermando: “Se non siamo stati in grado di farlo maturare e crescere durante questa stagione è giusto che diamo spazio in futuro ad uno dei nostri giovani”.  Dal 1 luglio Zinchenko si aggrega nel gruppo di Pep Guardiola per il ritiro.

PARENTESI NAZIONALE – Dal novembre 2012 entra a far parte del giro dell’Under 17 ucraina. Il suo debutto in Nazionale maggiore avviene il 12 ottobre 2015 in occasione di un’amichevole vinta 2-0 contro la Serbia. Ma è il 29 maggio 2016 che Zinchenko riesce a scrivere la storia sfilando il record detenuto fino a quel momento all’ex campione del Milan Andriy Shevchenko, diventando il più giovane marcatore della sua nazionale, in occasione dell’amichevole vinta 4-3 contro la Romania dell’azzurro Vlad Chiriches disputata a Torino. A proposito di calciatori azzurri, il 6 giugno della passata stagione sfida in amichevole Elseid Hysaj durante l’amichevole vinta 3-1 contro l’Albania. La sua parentesi con la Nazionale si avvalora in occasione della convocazione da parte del ct Mykhaylo Fomenko per gli scorsi Europei 2016, collezionando tre presenze complessive: due partendo dalla panchina, contro la Germania e l’Irlanda del Nord, ed una da titolare contro la Polonia.

SHEVA IDOLO DI VITA – Zinchenko ha vissuto da sempre nel mito di Shevchenko: da piccolo nella sua casa in Ucraina custodiva gelosamente una foto che lo ritraeva affianco all’ex campione del Milan, ma il tutto non era altro che frutto di un fotomontaggio “fatto in casa” attraverso una sovrapposizione di una sua immagine incollata al fianco di quella dell’attaccante. Dalla sua ultima visita lì sono cambiate diverse cose, iniziando dall’esposizione di una sua immagine con la maglietta della nazionale ucraina, questa volta senza alcun fotomontaggio particolare. Quella foto per lui è l’immagine del suo successo come calciatore professionista, del sogno che diventa realtà. D’altra parte il suo mito lo scorso anno è diventato ct della nazionale ucraina, portando nel suo staff Mauro Tassotti e Andrea Maldera, entrambi dal Milan. Shevchenko è subentrato a Fomenko dopo gli zero punti conquistati nella spedizione ad Euro 2016, dove rivestiva i panni di collaboratore in panchina. “Il mio sogno è sempre stato quello di seguire le orme di Shevchenko. Devo ancora lavorare molto per arrivare ai suoi livelli. E’ stato il più grande calciatore dell’Ucraina, una leggenda. Mi rende orgoglioso il fatto di poter esser allenato da lui. Mi ascolta ogni qual volta ne ho bisogno, chiedo spesso consiglio a lui per perfezionarmi durante gli allenamenti. Tende molto ad ascoltare l’opinione di tutti noi del gruppo, è un vero allenatore moderno” sono state le sue sensazioni dopo i primi allenamenti agli ordini del suo nuovo ct. Insieme al centrocampista Viktor Kovalenko (anch’egli cresciuto nel settore giovanile dello Shaktar Donetsk) rappresentano i due classe 1996 più promettenti della nazionale ucraina.

IN OTTICA NAPOLI – Come quanto anticipato prima, con il suo potenziale acquisto il Napoli non occuperebbe uno slot nella lista dei 25, rivestendo dunque ancora i panni di un Under 21 (alla stessa stregua di Adam Ounas). Con il più che probabile addio di Emanuele Giaccherini, il ragazzo può dare il suo contributo nelle alternative al tridente offensivo, rivestendo i panni soprattutto di vice Insigne, di cui condivide le abilità da rifinitore, ma può essere schierato anche sul fronte destro dell’attacco. Il giocatore è in una fase delicata della sua carriera, nutrendo tanta voglia di riscatto per dimostrare realmente il suo valore. Il Napoli dunque potrebbe approfittare di questa situazione di stallo per strappare un’opzione per il riscatto del giocatore, qualora il giocatore si trasferisse in prestito agli azzurri. Zinchenko è abbastanza duttile, molto bravo dal punto di vista tecnico. Ama spaziare su tutto il fronte offensivo e può esser un ragazzo che in prospettiva potrà offrire un buon contributo alla causa azzurra. Ovviamente parliamo di un ragazzo di 20 anni che ha bisogno di tanta fiducia da parte dell’ambiente per emergere. Di piede mancino, Zinchenko è un giocatore dalla forte accelerazione, discretamente bravo nel dribblare il suo diretto avversario. Ha ancora tanto da imparare dal punto di vista tattico, ed inevitabilmente avrà bisogno di tempo per entrare nei meccanismi di mister Sarri, così come quanto accaduto ad esempio a Marko Rog (esploso poi nella seconda parte di stagione). Ama partire dalla destra per accentrarsi e tentare la conclusione a giro, ma al tempo stesso si dimostra intelligente nel servire i compagni discrete doti nella fase di rifinitura. Deve crescere sotto l’aspetto fisico per calarsi in un nuovo campionato come quello italiano gli permetterà di acquisire la maturità necessaria per la sua crescita.

A cura di Gilberto D’Alessio

 

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