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“Questa notte è ancora nostra…”

IL CALCIO IN ROSA - Cavani salva tutto ed il Napoli resta in Europa

15 dicembre 2010. Data stampata nelle menti di tanti napoletani da un po’ , è un giorno importante per Napoli quasi quanto lo sarebbe il giorno del giudizio. Oggi ci giochiamo il nostro cammino europeo, o dentro o fuori e solo la vittoria può permetterci di continuare il sogno.

E’ Napoli-Steaua Bucarest, l’ultimo match del girone K di Europa League.

Un percorso corto che sembrava infinito. 

L’impresa in Romania, l’illusione inglese, le insidie olandesi meteorologiche , e non solo.

Ora siamo qui a giocarci il tutto per tutto. 

Un sogno europeo che non deve finire… non deve!

Un incanto che si ripresenta dopo 21 anni e non vogliamo lasciarlo andare via così facilmente, dobbiamo lottare, è alla nostra portata, e poi… questo popolo lo merita, è degno di questa Europa e di molto altro.

Vogliamo la qualificazione, siamo stanchi di sognare a metà, e stasera tutto lo stadio lo grida, ma più di tutto, ciò che traduce i nostri pensieri è la nostra presenza, direi quasi eroica, al San Paolo. Un freddo così allo stadio non ricordo di averlo mai sentito, ma per amore ….ci siamo!

Non è la partita degli 11, ma la rivalsa di tanti, di una città…di Napoli, del Sud.

La carica è la stessa, ma questo match ha tutto un altro approccio da parte del tifoso stesso, e non oso, quindi, immaginare quello dei nostri giocatori, ed è questo che più mi preoccupa, non l’avversaria in sé e per sé, ma l’ orientamento, dei nostri, alla gara.

Saranno i 95 minuti più lunghi della mia vita, lo sento.

D’improvviso ascolto dalle casse dello stadio la mia canzone preferita, è da tempo che lo speaker non la proponeva, è ‘Azul’, questa canzone è una sorta di amuleto. E’ la mia colonna d’amore… Sì, il mio amore, la mia passione per questa grande squadra. ” Azul, esto amor es azul como el mar azul ” … ad ogni gara, ad ogni evento leggo ‘segni’ e li interpreto come provvidenziali.

Questo è un grande segno per me. Ragazzi ce la faremo!

Gli ospiti, prevedibilmente, si presentano con un modulo ‘blindato’. (4-1-4-1)

I nostri con un 3-4-2-1.

I nostri uomini rigorosamente in azzurro. Lo Steaua sembra il Chievo. ( ehmm, tranquilli, non è nessun segno ) 

Il match inizia tra il gelo, ma gelo, degli spalti, un insopportabile freddo ci impedisce di godere la partita a dovere.

Ma non demordiamo, ci agitiamo, urliamo affinché il nostro corpo si riscaldi, ma soprattutto perché i nostri uomini ci sentino vicino.

 

Napoli batte il calcio di avvio.

 

Dai primi minuti subito caos in campo, gli avversari si chiudono in difesa, il Napoli non riesce a realizzare nulla.

Poche ‘azioncine’ nei primi minuti, solo al 10′ il primo brivido… da sinistra Vitale per Hamsik che spinge a Cavani, ma il tiro va oltre la barriera.

 

Tante combinazioni tra i nostri uomini ma che non riescono a concretizzarsi.

I nostri ragazzi sembrano di volerci provare a tutti i costi ma vanamente.

E tutto il primo tempo così, dalle gradinate sembra di assistere ad una partita quasi apatica, e dopo il corpo, anche dentro, il mio cuore a poco poco sembra gelarsi … ma la fiamma della speranza resta ancora accesa…

 

Finisce il primo tempo con un supponibile ‘catenaccio’ da parte dei rumeni che nonostante ciò riescono anche a metterci, a tratti, in difficoltà, con i loro celeri contropiedi. 

 

Attendiamo il rientro delle squadre in campo.

Ed intanto si spera e si crede in Mazzarri, il nostro caro mister non è presente sul terreno di gioco per squalifica, si spera nel suo ‘spronare’ negli spogliatoi, ci si augura di ritrovare nel secondo tempo la stessa squadra caparbia, cinica e attiva che ci ha abituati  negli ultimi tempi…

 

Ma dagli spalti i primi cenni di sfiducia: ” e questo deve uscire… e quest’altro è una schiappa ” , ” non arriveremo mai lontani” , ” dobbiamo giocare solo in serie B”, “Presidente questa non è una squadra da Europa” e … bla bla bla bla… Voglio credere che sia la rabbia a farli parlare, un po’ comprensibile, forse, ma non amo andarci giù pesante, e loro lo stanno facendo, c’è addirittura uno che sbraita ed offende i familiari dei giocatori, inizia ad infastidirmi l’atteggiamento di alcune persone, e mi rivolgo a costoro con un : ” Per favore, si tranquillizzino, ne parliamo dopo il fischio finale”.

 

Eccoli, rientrano.

 

Inizia il secondo tempo.

 

Non appena qualche secondo parte un cross di Maggio che, però, va dritto nelle mani del portiere avversario.

Sempre più poche le azioni goal.

Zuniga recupera un’ ottima palla in difesa ma viene fermato in fallo laterale, dopo qualche munuto Hamsik per Cavani in area di rigore, una palla non facile da sfruttare, il nostro matador riesce a stopparla, ma il portiere dello Steaua esce e la blocca.

 

I primi cambi: Sosa per Campagnaro.

 

Iniziano a vedersi i primi cenni di grinta, ma qualcosa non va, lo Steaua diventa sempre più bunker, si susseguono le azioni ma quasi tutte poco importanti.

 

Esce Yebda, entra Dumirtu.

 

Si accende di lì a poco una mischia, ma credetemi, sarei scesa anche io in campo, i rumeni cercavano in tutti modi di sciupare minuti preziosi per noi. 

I tifosi tramutano l’ansia ed angoscia in rabbia e nervosismo. Urlano all’ arbitro di controllare il minutaggio.

Lo stadio scalpita, i visi di tanti iniziano a perdere solarità, c’è chi, compresa me, è in preda all ‘ irrequietezza, vuole un goal … vuole uno stramaledetto tiro in rete.Vuole che quella mischia in campo smetta di esisterci. Vuole che il gioco continui fino all ‘ ultimo respiro.

Entra Dossena.

 

Io personalmente, tralasciando il gelo che mi tortura muscoli ed ossa, mi sento male, mi prende troppo,e da dentro, questa passione. Inizio ad urlare ad incitare i ragazzi invogliando chi mi è intorno, e da qui i cori iniziano imperterriti, non ci lasciamo condizionare dal tempo, dai pochi minuti che mancano al termine della gara.

 

Dalle curve, dai distinti, dalla tribuna… una voce unanime : ” Dai ragazzi non mollate ! “

 

Il gioco riparte subito, sembrano gazzelle azzurre, la cosa che li contraddistingue è il ‘crederci sempre e comunque, sempre’.

Al 83′ Cavani mozza il fiato ai 60.000 ( e più) presenti… palo!

Ma non finisce, una corsa contro il tempo. 

Conseguono uno dopo l’altro dei corner a nostro favore.

Napoli tutto in avanti sul calcio d’angolo . Anche il nostro pirata Morgan, che non si smentisce mai si avvicina all’area di rigore, quanto è bello vederli così, la maglia la sentono!

 

Hamsik batte, una mischia, Matador anticipa tutti e …. GOooooooooooooooooooooooooooooal, goaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaal , goooooooooooooal, goooooooooooal!

Scoppia il San Paolo !  L’estasi! Esplodo anche io, mi lascio andare ad un pianto smisurato, non riesco a smettere piango ed urlo, canto. Gioisco insieme ai miei uomini che sono riversi sotto la curva, stanno festeggiando con noi, ma non è ancora finita.

E’ un countdown.

Vai arbitro, vai, fischia! Fischia!

Insignificanti azioni, Cannavaro espulso. Una confusione sotto il cielo gelido di Fuorigrotta. 

Fischia arbitro, fischia!

 

E’ finitaaaaa !!!!

La panchina napoletana sobbalza in campo, va ad abbracciare il loro guerrieri, e le nostre braccia sono lì, intorno ai loro corpi, ci hanno regalato

la luna stasera, anzi… il sole.

Si festeggia in un clima di felicità indescrivibile, indicibile.

La ‘zona Mazzarri’ funziona anche al di là del campionato, è successo all’andata e continua ad accadere.

Non ce n’è per nessuno!

Che grandi i nostri uomini. I miei complimenti alla volontà generale.

Applausi ad Hamsik e Cannavaro!

 

D’improvviso il freddo scompare, quella piccola fiamma iniziale, diventa un fuoco, un’ esplosione vulcanica!

 

“Ci penso io !” le parole di Cavani per rincuorare Lavezzi, detto fatto ed il Matador, ancora una volta, l’ ennesima volta ci pensa lui e ci proietta un grandino ancora più su in Europa. Siamo ai sedicesimi!

Come l’andata: stessa delusione finale per i rumeni e stessa voglia di non mollare mai per i napoletani .

Ci credevo ma paradossalmente non posso ancora crederci ! Ci siamo ancora! Siano ancora qui… in  Europa !

E’ l’ anno dei tabù sfatati, delle soddisfazioni, delle rivalse di Napoli e del sud… è l’ora di dimostrare chi siamo, è tempo di Napoli…

E’ tempo di noi!

“A Fuorigrotta, a Melfi o Dublino per noi l’ amore resta immutatato… ma l’orgoglio di questi tifosi e di questa città andava salvaguardato, grazie Napoli che in Europa ci hai portato! “

Avanti Napoli … avanti azzurri…. ‘con le stelline’ !

Facci sognare!

A cura di Maria Merone

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