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Sebastiano Luperto, tutto sull’Albiol di Lecce: dal Salento al sogno San Paolo

Il blasone del club, la Youth League, i consigli di Miccoli e Rullo, quando Luperto ha scelto il Napoli

La vita di un calciatore è fatta d’opportunità, di treni che bisogna saper acciuffare al tempo giusto. Lo sa bene Sebastiano Luperto che in nelle ultime due estati ha realizzato un sogno: lavorare con la prima squadra del Napoli, a stretto contatto con campioni del calibro di Hamsik, Callejon, Insigne, Zuniga, Mertens e Gonzalo Higuain. Ma chi è Sebastiano Luperto? Difensore centrale classe ’96, di Lecce, cresciuto come tanti ragazzi a “pane e pallone” sin da bambino. All’età di cinque anni i primi calci alla scuola calcio “Lecce Due”, poi il passaggio alla San Cesareo, dove è stato visionato dal Lecce che ha deciso di puntare su di lui. Vive in maglia giallorossa l’intera trafila dagli Esordienti alla Berretti, con una trasformazione radicale nel ruolo. Luperto nasce esterno sinistro d’attacco, poi è stato retrocesso gradualmente in difesa. L’autore della svolta è un suo omonimo, Claudio Luperto (ora allenatore della Primavera dell’Avellino), centrocampista del Lecce degli anni ’80 ed allenatore di Sebastiano ai tempi dei Giovanissimi Nazionali disputati sotto età con i ragazzi del ’95. Sebastiano è prima schierato da terzino sinistro e poi da difensore centrale, dove sfrutta al meglio la sua buona fisicità e la spiccata disciplina tattica. Umiltà, serietà, abnegazione e professionalità sono le qualità più importanti di questo giovane difensore che ha avuto un buon rapporto con tutti i suoi allenatori. L’anno della svolta è l’ultimo vissuto al Lecce, in cui si mette in mostra con la Berretti di mister Toma, composta da tanti elementi interessanti: da Di Mariano a Rosafio, da Kalombo a Bleve.

La vetrina per eccellenza è la Viareggio Cup ed è in quell’occasione che Luperto attrae vari club di Serie A. La prima società a farsi avanti è la Fiorentina, che lo segue durante il campionato Berretti e rimane fortemente colpita dalle sue qualità in prospettiva. Il 14 Febbraio 2013 allo “Stadio dei Pini” di Viareggio si gioca Napoli-Lecce. E’ il giorno del debutto di Josip Radosevic, in tribuna gli osservatori del Napoli Marco Zunino e Leonardo Mantovani con l’ex responsabile del settore giovanile Francesco Barresi. Luperto strega l’area tecnica, gli osservatori cerchiano in rosso il suo nome e non lo dimenticano più. Nei mesi successivi si registrano tanti contatti tra le parti, sia con il Lecce che con Luperto e il suo entourage. Luperto intanto debutta con la formazione salentina in prima squadra, racimolando sessantuno minuti nelle tre partite di Coppa Italia contro Santhià, Ternana e Parma. Un’altra vetrina per Sebastiano che convince la Sampdoria e proprio il Parma a fiondarsi su un ragazzo che ha bruciato le tappe, arrivando a debuttare in prima squadra a meno di diciassette anni.

Il progetto Napoli stuzzica Sebastiano, convinto dal blasone del club e soprattutto dal desiderio di giocare la Youth League, la Champions dei giovani, che Sampdoria, Parma e Fiorentina non disputano. Ci sono anche i consigli di Fabrizio Miccoli ed Erminio Rullo, suoi compagni di squadra al Lecce, ad indirizzarlo verso Napoli. Luperto avverte la fiducia del club, capisce che il Napoli crede in lui ed è pronto a valorizzarlo. Nella scorsa stagione la consacrazione nella Primavera di Saurini, Luperto totalizza venticinque presenze su ventisei in campionato, due in Coppa Italia e sette su sette in Youth League, partecipando anche alla beffa di Madrid, quando il Real Madrid eliminò il Napoli con un eurogol di Febas all’ultimo istante. Luperto punta sulla personalità e la sicurezza nei propri mezzi, le caratteristiche che hanno impressionato Rafa Benitez. L’assenza di Fernandez e Henrique, in vacanza dopo i Mondiali, gli ha spalancato le porte della prima squadra, da cui sembra non voler più uscire. E’ entrato sin dai primi giorni nel clima dello spogliatoio, dove è definito “l’Albiol di Lecce”, vista la sua somiglianza con il difensore spagnolo del Napoli.

Maggiorenne dallo scorso 6 settembre, Luperto è, con ovvietà di causa, un punto fisso della Primavera di Saurini. L’inizio della stagione non è stato esaltante: dopo le prime buone prestazione con Crotone e Lazio, arrivano le doppie espulsioni contro Cagliari (coppa) e Palermo (campionato) che gli sono costante complessivamente quattro giornate di riposo forzato. Rientrato il primo novembre contro il Bari, l’ex Lecce  ha ben figurato, sfiorando anche la rete nel finale.

Se la Primavera azzurra può vantare la miglior difesa del Girone C, buona parte del merito va anche al giovane difensore: che il rientro di Luperto sia conciso con una netta crescita in fase difensiva è evidente: Bari, Avellino, Latina, Frosinone e Lazio; cinque gare con soli tre gol al passivo.

Mercoledì, con la Lazio in coppa Italia, è ritornato quel fastidio al gluteo che l’aveva condizionato anche nelle scorse settimane e infatti nei supplementari è arrivata un’altra espulsione per doppia ammonizione, dovuta però ad un evidente errore arbitrale (l’entrata incriminata era nettamente sul pallone). Domani i suoi compagni affronteranno il Livorno, mentre lui coronerà il sogno San Paolo, finalmente in una gara ufficiale. Luperto ha infatti assaporato la maglia azzurra a Fuorigrotta solo in occasione dell’amichevole di luglio col Paok Salonicco quando entrò al 69′ in luogo del suo ‘sosia’ Albiol (esordio assoluto, sempre in amichevole, con i campioni del Barcellona a Ginevra).

Fonte: Ciro Troise per gianlucadimarzio.com

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