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Storie dal Sud: Napoli e Palermo, la giovane Italia in ritiro

E’ tempo di preparazione estiva, di ritiri. Luglio è il mese della formazione sia a livello atletico che di gruppo per affrontare la lunga stagione calcistica. I ritiri sono un’opportunità anche per i giovani, un’occasione in cui valutare la crescita dei ragazzi più interessanti e magari scegliere per loro la soluzione più adatta. L’auspicio è che non sia mai una passerella per i ragazzi ma una chance reale, vissuta in toto senza essere messi ai margini come elementi secondari all’interno del gruppo. In Serie A c’è poco Sud, la new entry Frosinone sposterà un po’ di più il baricentro sotto Roma ma il Meridione è comunque poco rappresentato.

A rappresentare il profondo Sud nella massima serie ci sono Napoli e Palermo, che avranno diversi ragazzi dei propri vivai rispettivamente a Dimaro e a Bad Kleinkircheim, Pontedilegno e Storo. In questa particolare sfida vincono i rosanero che portano nel gruppo a disposizione di Iachini ben cinque elementi: i ’97 Alastra e Pezzella (portiere ed esterno sinistro), il difensore centrale Pirrello e gli attaccanti Bentivegna e La Gumina, tutti classe ‘96. Alastra probabilmente sarà il portiere della Primavera di Bosi anche nella prossima stagione, trasmette serenità e sicurezza nella difesa, cerca di rimediare al gap di centimetri con l’agilità e la reattività. Il Palermo l’ha prelevato dal Trapani, dove si è formato prima di essere rintracciato dai “radar” degli osservatori rosanero. Pezzella è un esterno sinistro che sa svolgere entrambe le fasi, in questa stagione si è messo in mostra nella Primavera di Bosi tanto da essere convocato in Under 18. Giocatore di grande corsa e con buone qualità tecniche, può essere impiegato anche da ala in un centrocampo a quattro. La prossima stagione sarà la terza nel vivaio del Palermo che l’ha prelevato dal Monteruscello, una delle realtà più attrezzate nel panorama del calcio giovanile campano. Pirrello, Bentivegna e La Gumina rappresentano probabilmente il fiore all’occhiello della Primavera del Palermo. Pirrello è un difensore centrale di grande spessore, ha nella forza fisica, nell’imponenza, nelle capacità nel gioco aereo le sue qualità più importanti. E’ nel Palermo da quando militava nei Giovanissimi Nazionali, il club di Zamparini lo prelevò dall’Adelkam anche se i primi passi li ha mossi nel Sikania, una scuola calcio di Alcamo. Bentivegna è una seconda punta dotata di grande estro, può giocare anche esterno d’attacco in un tridente. Può vantare tre presenze in serie A, piccoli spezzoni di gara in cui ha totalizzato otto minuti complessivi, soddisfazioni che hanno ripagato i sedici gol realizzati tra campionato, play-off, Coppa Italia e Viareggio Cup. Bentivegna è un talento interessante, un punto fermo dell’Under 19, il Palermo lo strappò all’Inter e lo gettò nella mischia sotto età negli Allievi Nazionali prima di mettere poi in mostra il suo talento nelle ultime due stagioni in Primavera. La Gumina rappresenta una delle storie più emozionanti dell’ultima annata di calcio giovanile: il centravanti rosanero classe ’96 ha sconfitto la sindrome di Osgood-Schlatter, tanto che era soprannominato “nano” ai tempi dei Giovanissimi Nazionali. Da “nano” è diventato un gigante, con ventuno centimetri ha trascinato l’attacco della Primavera rosanero. La Gumina ha realizzato ventuno gol tra campionato, Coppa Italia e Viareggio Cup e ha provato la gioia del debutto in serie A al “Barbera” contro il Milan.

Ai sei del Palermo il Napoli risponde con tre ragazzi del proprio settore giovanile al ritiro di Dimaro: sono il difensore classe ’96 Luperto, il centrocampista Romano e l’esterno d’attacco ’97 Bifulco. Luperto era in comproprietà con il Lecce, il Napoli ha riscattato la seconda metà del cartellino versando ben 380 mila euro più bonus nelle casse della società salentina. Sebastiano è stato il perno della retroguardia della Primavera di Saurini, è un ragazzo in cui il Napoli crede come dimostra l’investimento complessivo di 540 mila euro compiuto per acquistarlo. Romano e Bifulco sono, invece, cresciuti sin da bambini nel settore giovanile azzurro: Romano arrivò all’età di dodici anni dall’Europa Massese, Bifulco, quando ne aveva tredici, dalla scuola calcio Saint Joseph di San Giuseppe Vesuviano. Bifulco si è messo particolarmente in mostra nell’ultima stagione, realizzando undici gol tra campionato, Coppa Italia e Viareggio Cup. Il ritiro con i campioni è un’occasione importante in termini di formazione, per la Giovane Italia di Napoli e Palermo una chance da sfruttare bene.

 

Servizio a cura di Ciro Troise

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