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Andrija Zivkovic, il ‘Messi serbo’ lanciato da Mihajlovic e ambito da tutta Europa

Il talento serbo classe 96 è pronto a sfondare nel calcio che conta

“L’età, nel calcio, conta fino ad un certo punto: quando scendi in campo per una partita importante e sei circondato da migliaia di tifosi, dai loro cori, dai loro timori e dalle speranze che ripongono in te, non fa alcuna differenza che tu abbia 17 anni o che ne abbia quasi 40…Le gambe tremano e tu con loro, ma ci hanno sempre insegnato che il calcio è un sogno ed io non ho intenzione di svegliarmi sul più bello”

È sotto gli occhi di tutti il ruolo di enorme fucina di talenti calcistici rivestito ormai da anni con successo dai Balcani: Jovetic, Ljajic e Markovic e Mitrovic sono soltanto alcuni dei calciatori più noti provenienti dai territori dell’ex Jugoslavia che si sono contraddistinti per le proprie qualità nel panorama calcistico europeo, talvolta fino a diventare icone delle rispettive nazionali, dei veri e propri bonus su cui puntare; essi, però, rappresentano semplicemente la punta dell’iceberg di un meccanismo collaudato che, in quei territori, conduce all’incessante formazione di potenziali campioni. Il costante ricambio generazionale e la sinergia sistematica attuata tra prime squadre e giovanili, che spesso manca nel calcio italiano, non è certo assimilabile all’arte dell’improvvisazione e, seppur non nell’immediato, porta eccome i suoi frutti. Un fiore all’occhiello, in tal senso, è il vivaio del Partizan Belgrado, squadra serba che, specialmente negli ultimi anni, ha sfornato talenti a vista d’occhio, per la felicità dei propri tifosi – che hanno potuto ammirare giocate di alto livello –, ma anche delle casse societarie, che si sono rimpinguate a suon di milioni sborsati dai più importanti club europei. Negli ultimi giorni, l’ennesimo campioncino esploso tra le fila dei nerobianchi è stato accostato prepotentemente al Milan: parliamo di Andrija Zivkovic.

zivkovic

Andrija Zivkovic è nato l’11 luglio 1996 a Niš, in Serbia, a pochi chilometri dal confine con la Bulgaria. Cresciuto a pane e pallone, viene tesserato dal Partizan Belgrado ad appena 13 anni dopo aver militato nel Nacional Niš, squadra della sua città; con la maglia bianconera, il giovane Andrija dà spettacolo fin da bambino e scala rapidamente tutti i livelli di categoria, fino a togliersi la grande soddisfazione di esordire in prima squadra il 28 aprile 2013 contro il Novi Pazar ad appena 16 anni. Un traguardo importante, ma non certo l’ultimo della sua ancora breve carriera. Nella stagione 2013-2014, Zivkovic viene schierato titolare in pianta stabile, sigla il suo primo goal nel campionato serbo (a fine stagione, saranno 5 le marcature) e fa il suo esordio in Europa League. La crescita esponenziale lo porta a diventare, nonostante la giovane età, un calciatore fondamentale per il Partizan (avendo anche l’onore di indossare in un’occasione la fascia da capitano) e, a fine stagione, si aggiudica il titolo di miglior calciatore giovane del campionato; le sue sontuose prestazioni, del resto, convincono anche Sinisa Mihajlovic, allora tecnico della nazionale maggiore, che decide di farlo esordire nell’amichevole contro il Giappone dell’11 ottobre 2013, consentendogli di diventare il calciatore più giovane di sempre della Nazionale serba (17 anni e 92 giorni).

L’annata successiva vede Zivkovic ancora protagonista: il talentino di Niš, ormai, non è più una semplice promessa ma si appresta a diventare un calciatore affermato, almeno a livello nazionale. La nuova stagione ripercorre nei numeri l’andamento della precedente, ma le statistiche non tengono conto dell’intensa fase di maturazione del calciatore e dell’infortunio alla coscia che lo tiene ai box per parecchie settimane, in parte influenzando anche le sue prestazioni al rientro. Nonostante tutto, il 2015 è stato un anno più che positivo per la carriera di Zivkovic, che ha conquistato la Superliga serba col Partizan (primo trofeo da professionista) e che ha stregato gli osservatori di tutto il mondo, vincendo con la Serbia Under 20 il mondiale di categoria in Nuova Zelanda da protagonista e con due goal messi a segno. (nel corso della competizione, si mise in mostra anche il connazionale Milinkovic-Savic, che poi è stato acquistato dalla Lazio). A quel punto, Zivkovic interessa già a molti club europei, ma non ha ancora intenzione di svestire la maglia del Partizan Belgrado con cui è diventato uomo prima che calciatore. La stagione in corso doveva rappresentare la piena consacrazione del talento serbo e, in effetti, così è stato: tra campionato e coppe, Zivkovic ha disputato finora 27 presenze, condite da 12 goal e 8 assist; in particolare, va ricordata la grandissima prestazione fornita nel match di Europa League tra Ausburg e Partizan Belgrado del 1 ottobre 2015, incorniciata da una sua splendida doppietta che ha incrementato ulteriormente la visibilità del giovane calciatore al di fuori del contesto nazionale.

Il “Messi serbo” – come viene definitivo in patria, ma non soltanto – è ovviamente mancino e gioca da attaccante esterno destro, così da potersi accentrare spesso e puntare sistematicamente la porta. Le sue capacità vengono esaltate in un 4-2-3-1, ma può tranquillamente ricoprire il ruolo di esterno in un 4-3-3, come ha più volte fatto in carriera. Nonostante il fisico gracile e per nulla imponente (170 centimetri per 66 chilogrammi, che andrebbero comunque testati in un campionato più difensivo come quello italiano), il suo talento non si discute. La stella del Partizan è infatti dotata di un ottimo tiro dalla distanza, di una velocità impressionante, di una visione di gioco illuminante e di grande rapidità nel dribbling, senza disdegnare affatto la precisione su calcio da fermo: il goal messo a segno su punizione contro il Messico durante il mondiale under 20 ne è una prova più che eloquente.

Il contratto di Zivkovic col Partizan Belgrado scadrà a giugno 2016 e, almeno per il momento, non pare che ci siano margini per il rinnovo: si preannuncia, dunque, un’estate caldissima per il calciatore e per il suo procuratore, il potentissimo Pini Zahavi, con una possibile asta fra tutte le maggiori squadre europee. Lo stesso Zahavi rappresenterebbe un fondo di investimento (noto come MSI), che deterrebbe il 50% del cartellino di Zivkovic: nel caso in cui una squadra volesse ingaggiare a parametro zero il calciatore, dunque, dovrebbe offrire una commissione importante al suo procuratore. Fin dal primo anno da professionista, Andrija era già stato notato dagli osservatori del Benfica, che però decisero di non acquistarlo ancora e di farlo maturare ulteriormente; successivamente, è stato accostato a molte squadre prestigiose (anche all’Inter) senza che fossero stati effettuati sondaggi concreti. A febbraio 2016, il classe ’96 è stato messo fuori rosa dal Partizan in seguito ad interferenze della sua famiglia (a detta del club serbo): in particolare, dietro al rifiuto di un’offerta di 15 milioni di euro del Real Madrid nel mercato di gennaio, ci sarebbe la volontà del padre di tutelare il ragazzo per evitare che potesse bruciarsi per questioni economiche. Il recente interessamento del Milan potrebbe essere avvalorato dal fatto che il mentore di Zivkovic – l’allenatore che l’ha fatto esordire in Nazionale a 17 anni e poco più – sieda proprio sulla traballante panchina rossonera anche se l’acquisto di un prospetto di tale levatura prescinde dalla riconferma di Sinisa Mihajlovic, l’uomo che gli ha regalato un sogno quando era poco più che un bambino.

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A cura di Mariano Menna

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