Se pensiamo ad una squadra del calibro del Manchester City la nostra mente non può non tenere in conto la presenza di campioni come Tevez, Adebayor, David Silva, Kolo Tourè etc. Pochi conoscono le doti e le qualità di un giovane emergente come Adam Jonhson, esterno di fascia sinistra che in poco tempo ha messo in risalto le sue caratteristiche sia in Premier League che in Europa League, tanto da stregare mister Fabio Capello che lo ha subito inserito nel gruppo della nazionale.
Nato a Sunderland in una famiglia di accaniti tifosi dei Black Cats, Adam, fin da bambino, mostra invece grande simpatia per i colori dei rivali del Newcastle, essendo tra l’altro grande ammiratore dell’ala francese David Ginola, che militava nel club bianconero ai tempi dell’infanzia di Johnson. Viene notato dagli scouts del Middlesborough, che intuiscono subito le doti della giovane ala, e lo portano nell’Academy del Boro. E’ il 1999. Nei seguenti 5 anni si forma nel settore giovanile, vincendo anche un F.A Cup a livello giovanile, nel 2004. L’anno successivo esordisce in Coppa Uefa, contro lo SportingLisbona, e in Premier League, contro l’Arsenal. La prima marcatura nella massima serie inglese è datata 2006, contro il Bolton. Dopo un paio di anni in prestito a Leeds e Watford, torna, nel 2007, a Middlesborough, dove retrocede nella stagione 2008\2009. Nel Gennaio del 2010, sul tavolo della dirigenza del Boro, arrivano proposte da tante squadre, alcune molto blasonate, tra le quali il Real Madrid. Le più concrete, sono comunque quelle di Sunderland e Manchester City. Adam decide di rinviare il suo ritorno a casa, e si imbarca nell’avventura mancuniana, firmando per 4 anni e mezzo, divendendo il sostituto naturale di Robinho, ceduto al Santos. Chiude la sua carriera al Middlesborough con 94 presenze e 13 gol. Altri 5 gol sono frutto dell’esperienza al Watford. Una volta arrivato a Eastland, da subito prova delle seu qualità e del suo talento, tanto che anche Fabio Capello crede in lui, e comincia a convocarlo. Segna i suoi primi gol in nazionale con la Bulgaria e con la Svizzera, gare valevoli per le qualificazioni ad Euro 2012.
Adam Johnson, ad ora, è un’ala più da 4-3-3 che da 4-4-2, modulo nel quale gioca in nazionale. Molto più portato a offendere che a difendere, ha comunque una velocità e un’agilità tale, da poter avere in futuro molte possibilità di affinare le qualità in fase difensiva. Sinistro naturale, viene spesso spostato a destra da Mancini, così da dargli più possibilità di esplodere il suo mancino, rientrando. L’ultimo gol con il Newcastle, è emblematico: doppio slalom tra due difensori da destra, e poi botta mancina all’angolino, imparabile. Dotato di un ottimo dribbling, riesce molto spesso a creare la superiorità numerica, e, a concedere ai suoi compagni, assist e cross invitanti. Il gol in Europa League con la Juventus ha esaltato un’altra qualità di Johnson, in grado, se spostato più avanti, di agire come punta che dà profondità, sfruttando gli inserimenti tra le linee. Sicuramente dovrebbe migliorare la sua attitudine al gol, e la sua poca prestanza fisica. Mancini ha molta stima del ragazzo di Sunderland, tanto che in questo inizio di stagione, lo strapagato spagnolo Silva, gli ha spesso scaldato il seggiolino in panchina. Lo jesino ha talmente tanta fiducia in Johnson, da averlo definito, con Stuart Pierce, la risposta inglese a Ryan Giggs, fra l’altro anche lui punto di riferimento del centrocampista nell’infanzia.
Adam rappresenterebbe il classico giocatore che con le sue giocare farebbe infiammare la piazza di Napoli, anche se inevitabilmente già i più grandi club europei sono sulle sue tracce visto il grosso investimento che si farebbe in base al rapporto prezzo-età-qualità.
(qui si nota la sua grande tecnica già nel Boro da giovanissimo)
(qui possiamo ammirare una serie di giocate da fuoriclasse puro)
( qui di seguito una serie di goals)
(minuto 3:30 per il video sottostante)
Gilberto D’Alessio
<
p style=”text-align: left;”>
