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Raphaël Guerreiro

Raphaël Guerreiro del Lorient: dal gol contro Higuain all’esplosione in Ligue-1, aspettando una chiamata di una big

L’esterno sinistro classe 93’, che fa della rapidità d’azione e di giocata le sue armi migliori, compare già sul taccuino di club come Psg, City e Milan.

 A volta basta poco per segnare il proprio destino attraverso un gesto, grande o piccolo che sia, capace di rompere gli schemi facendo in modo che l’ago della bilancia penda dalla propria parte. Nella vita professionale di un calciatore questa metamorfosi improvvisa può tradursi mediante una prestazione convincente, condita magari da un gol decisivo. Ne sa qualcosa Raphael Guerreiro, ragazzo ventunenne portoghese in forza al Lorient dal futuro già scritto, autore di una rete decisiva lo scorso novembre in occasione della sua seconda apparizione con la maglia della Nazionale portoghese in un’amichevole vinta grazie al suo gol contro l’Argentina di Messi ed Higuain. Una rete senza dubbio rilevante in un match dal valore fittizio, che ha aumentato le luci della ribalta su questo ragazzo, valorizzandone la sua crescita professionale costruita esclusivamente in terra transalpina. Si, perché Raphaël Guerreiro , esterno sinistro che vanta ad oggi 54 presenze in Ligue-1 con la maglia del Lorient, è nato il 22 dicembre 1993 a Blanc-Mesnil, (comune distante solo 16 chilometri dalla capitale Parigi) da madre francese e padre portoghese, con quest’ultimo costretto a trasferirsi oltre i Pirenei per ragioni lavorative. Fin da piccolo, difatti, Guerreiro ha sempre amato la Seleção Portuguesa sebbene sostenesse i vari Rui Costa, Luis Figo e Nuno Gomes in francese (prima lingua da lui appresa).

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GLI ALBORI TRANSALPINI – Inizia a muovere i suoi primi passi nel calcio nella squadra della sua città, il  Blanc-Mesnil, per poi entrare a far parte a 12 anni del famoso centro di formazione di  Clairefontaine, autentica fucina di talenti che ha fatto da excursus a campioni come Henry, Anelka, Gallas o Benatia. Nel 2008 la squadra del Caen si accorge della stoffa che il ragazzo ha in serbo e non esita ad arruolarlo tra le sue fila del settore giovanile. Qui cresce con la calma necessaria che gli consente di migliorare le sue qualità tecnico-tattiche, fino a quel momento ancora troppo acerbe. Dal 2010 al 2012 entra a far parte della squadra delle riserve impegnata in quarta serie francese, totalizzando 55 presenze e togliendosi la soddisfazione di siglare ben quattro reti. Durante questo biennio sviluppa esponenzialmente la sua la propensione in fase di spinta. Questa precoce crescita non passa inosservata agli occhi dell’allenatore della prima squadra Patrice Garande il quale gli spiana le porte della sua rosa per l’anno venturo. Anche durante questa nuova esperienza Guerreiro viene dirottato come esterno basso di una difesa composta da quattro uomini, rafforzando quindi la sua applicazione ed il suo senso tattico in quella specifica porzione di campo. La duratura costanza durante gli allenamenti gli consentono di acquisire continuità, collezionando ben 41 gettoni di presenza dal luglio 2012 fino al maggio 2013 tra Ligue-2, Coppa di Lega e  Coppa Nazionale. Un bottino galvanizzante da parte di un ragazzo che ha saputo evidenziarsi come uno dei protagonisti dell’escalation sfortunata della squadra rossoblù al termine della stagione, sfociata purtroppo nella mancata promozione in massima serie per soli sei punti.

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DIREZIONE LIGUE-1 – Il ragazzo a diciannove anni compiuti è pronto per confrontarsi nella massima serie francese dove ritmi ed intensità di gioco risultano ben più elevanti della mediocre Ligue-2; diverse squadre francesi monitorano la sua crescita, ma a sbaragliare la concorrenza sono i francesi del Lorient che il primo luglio 2013 ne acquistano il cartellino sborsando circa 2,5 milioni di euro.  Un vero e proprio investimento da parte di un club medio-piccolo come quello arancio-verde, che dimostra la sua palese volontà di puntare sulle qualità di questa giovane promessa in rampa di lancio. Sulla panchina del club dei Naselli siede Christian Gourcuff, padre dell’ex centrocampista del Milan Yoann in forza adesso all’Olympique Lione, vero e proprio simbolo per la società del nord-ovest della Bretagna, grazie alle tre promozioni conseguite con il club rispettivamente nel 1998, 2001 e 2006. Il portoghese si immedesima presto nei sincronismi difensivi con i suoi nuovi compagni di retroguardia  Écuélé, Konè e Gassama, facendo leva sul grande affetto del caloroso pubblico dello Stade du Moustoir. Come se non bastasse ad impreziosire l’inizio di stagione è la sua prima convocazione in Under 21 portoghese guidata dal ct Rui Jorge, impegnata nelle gare di qualificazione agli Europei del 2015. Il ragazzo mette a tacere i dubbi e le perplessità sollevate dai più scettici a fronte del suo “cospicua” arrivo al Lorient realizzando una stagione di livello attraverso 34 presenze, nonostante  trascorra un breve periodo di inattività (marzo 2014) lontano dai terreno di gioco a causa di un’acuta pubalgia. Tuttavia, Guerreiro riesce a togliersi la soddisfazione di raggiungere  con i compagni l’ottavo posto finale in classifica, miglior risultato di sempre nella storia del club.

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IL SOGNO DIVENTA REALTA’ – Anche se la stagione attualmente in corso (2014/15) non risulta al momento appagante in termini di risultati per il Lorient, Guerreiro non dimostra di tradire le attese, attestando quel notevole processo di miglioramento tecnico-tattico che fa di lui uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico europeo. Intanto Christian  Gourcuff pone fine al suo rapporto di odio e amore con il presidente  Jean-Pierre Le Merdy (accettando poi l’incarico della nazionale algerina), avvicendato da Sylvain Ripoll. Con il nuovo mister il ragazzo portoghese suggella fin da subito un ottimo rapporto. L’allenatore fiuta repentinamente le sue qualità e gli prospetta un’evoluzione tattica capace renderlo più duttile nei molteplici frangenti di gioco che caratterizzano un match. Ebbene, dopo le prime quattro gare di campionato arriva la tanto famigerata svolta tattica in occasione della trasferta di Montpellier: Guerreiro viene schierato venti metri più avanti come esterno di centrocampo, con il compagno Le Goff a ricoprire il suo ruolo originario. Il ragazzo non sfigura e sforna una prestazione convincente in ambo le fasi di gioco, sfruttando maggiormente il campo in ampiezza e convergendo con più frequenza verso il centro. Questa duttilità tattica, oltre a giovargli la riconferma in quel ruolo con il club arancio-nero in sedici gare successive (siglando tra l’altro il suo primo gol in Ligue-1 al Psg), gli consente anche di risaltare agli occhi del ct della Nazionale portoghese Fernando Santos, il quale lo convoca nei nove giorni di ritiro in vista della gara valida per la qualificazione all’Europeo 2016 contro l’Armenia e dell’affascinante test-match contro l’Argentina nel mese di novembre 2014. Si realizza così il sogno di una vita per Guerreiro: giocare insieme al suo idolo di sempre, Cristiano Ronaldo, come dichiarato a più volte nelle diverse interiste rilasciate, ammirando in quest’ultimo la tangibile capacità di metterlo subito a proprio agio nel gruppo. Durante la prima gara disputata all’Estádio Do Algarve (vinta grazie alla rete del tre volte Pallone d’Oro) Guerreiro viene collocato come esterno basso di una difesa a quattro completata da Ricardo Carvalho, Pepe e Bosingwa, effettuando una gara senza sbavature. Ma alla gioia del debutto con la Selecção das Quinas si associa quella ancor più grande della successiva amichevole disputata all’”Old Trafford” contro l’Albiceleste quando, subentrato improvvisamente in campo al 50’ per rilevare l’infortunato Tiago Gomes, spezza l’equilibrio del match al 91’  violando la porta dell’argentino Guzmàn grazie ad un preciso colpo di testa vincente. L’esterno mancino cavalca la cresta dell’onda acquisendo popolarità anche in patria, quella stessa patria che gli aveva dato i natali ma che non l’aveva mai visto solcarne i terreni di gioco fino a quel momento.

Caratteristiche tecniche – Tornato al Lorient il ragazzo prende consapevolezza delle sue potenzialità, sviluppando le sue attitudini fisico-tecniche nel corso degli allenamenti, ottimizzando la sua tecnica individuale ed affinando la sua rapidità di movimento. A campo aperto dà il meglio di se, essendo in grado di sceglier bene i tempi d’inserimento quando l’azione lo richiede. Quando viene schierato come esterno di un centrocampo lineare a quattro uomini, come nell’ultima partita disputata contro la capolista Lione, ha sempre supportato la manovra di gioco dei suoi attraverso movimenti intelligenti, convergendo in più frangenti di gioco per creare la superiorità numerica per i suoi compagni. Il suo senso tattico lo rende duttile e al tempo stesso prezioso poiché provvisto di una predisposizione difensiva molto efficace, occupando bene gli spazi e chiudendo in maniera performante il suo diretto avversario. Caratteristiche come velocità, rapidità di movimento, discreta tecnica individuale ed abilità in fase di marcatura fanno di lui uno dei terzini più promettenti in ambito europeo. Brevilineo, alto 170 centimetri per 63 chilogrammi di peso, sa gestire il pallone con eleganza seguendo le orme dei più famosi predecessori della scuola lusitana.  Considerato da molti come il nuovo Fábio Coentrão, su Raphael Guerreiro si sono rincorse tante voci di mercato fino all’ultima sessione di mercato invernale dove si era parlato anche di un interessamento del Milan dopo l’infortunio di De Sciglio, con i rossoneri che hanno poi virato su Luca Antonelli. Manchester  City, Arsenal e Psg seguono costantemente la sua crescita professionale. Il suo contratto scade nel 2017 e può rappresentare un’ottima opportunità di mercato da afferrare a fronte di una valutazione di mercato che, ad oggi, risulta esser inferiore ai dieci milioni di euro.  L’obiettivo dichiarato dal ragazzo è quello di approdare in un gran club che gli dia la possibilità di rientrare nella lista dei convocati del Portogallo per Euro 2016, traguardo che non tarderà ad arrivare vista se continua di questo passo, e allora: à toute vitesse! (anzi, a toda velocidade!). 

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 A cura di Gilberto D’Alessio

 

 

 

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