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VIDEO – Speciale Brasile 2014: gli identikit delle giovani promesse del Mondiale (Gironi E-H)

Il nostro secondo appuntamento riservato alle giovani stelle del Mondiale 2014

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei giovani talenti del Mondiale 2014. Dopo aver analizzato i primi quattro gironi (Clicca qui per leggere il nostro primo appuntamento), tocca ora agli ultimi quattro dove troviamo compagini importanti come Germania, Argentina, Portogallo e Francia. Ricordiamo che è possibile visionare attraverso un video le caratteristiche dei giovani talenti menzionati cliccando sui rispettivi cognomi.

gruppo e                             GRUPPO E

Nel gruppo E la Francia di Didier Deschamps parte con i favori del pronostico. Ha creato non poco scalpore l’esclusione dai convocati di Samir Nasri che, come affermato dell’ex allenatore di Juventus e Marsiglia, avrebbe potuto creare dissidi nello spogliatoio in seguito ad una sua eventuale estromissione dagli undici titolari. La difesa dei galletti verrà affidata al campione d’Europa Raphael Varane, ventunenne difensore del Real Madrid, e all’altro centrale ventitreenne Eliaquim Mangala, in forza al Porto. L’oramai fenomeno incontrastato classe 93’ Paul Pogba detiene le chiavi del centrocampo dei Bleus, con Matuidi e Cabaye a supportarlo ai suoi lati. Pronti a sfruttare l’occasione giusta troviamo Remy Cabella, trequartista classe 90’ diventato nel tempo il leader del Montpellier con il quale ha realizzato 14 reti in quest’ultima stagione, ed Antoine Griezmann, pericolosissima ala sinistra d’attacco del 91’ che ha fatto le fortune del Real Sociedad in questi anni. Dopo gli scarsi risultati conseguiti all’Europeo 2012 e nel Mondiale 2010, la Svizzera di Ottmar Hitzfeld ha voglia di superare se non altro il primo turno eliminatorio del torneo, a cospetto di una giovane rosa caratterizzata in difesa dalle promesse Ricardo Rodriguez (terzino sinistro classe 92’ del Wolfsburg che interessa già a diverse squadre d’Europa, dotato di un delizioso piede sinistro capace di dispensare ottimi cross e di occuparsi di tutti i calci da fermo per la sua compagine,) e Fabian Schär (centrale difensivo altro classe 92’ titolare inamovibile del Basilea, abile sia nella fase di copertura che di impostazione di gioco). In mediana, insieme al duo napoletano Inler-Behrami, ci sarà il ventunenne Granit Xhaka, trequartista del Borussia M’bach con una pregevole visione di gioco, già vincitore di un Mondiale Under 17 nel 2009 vinto in finale contro la Nigeria (insieme al compagno Rodriguez). Altro asso nella manica da poter schierare a partita in corso è Xherdan Shaqiri, talentuoso centrocampista dalle potenzialità enormi del 91’ sul quale Pep Guardiola punta molto nel suo Bayern Monaco. In avanti il punto di riferimento sarà con ogni probabilità Josip Drmic, attaccante classe 92’ autore quest’anno di 17 reti nel suo primo anno in Bundesliga con la maglia del Norimberga. L’Ecuador di Reinaldo Rueda sfrutterà armi importanti come le condizioni climatiche e la vicinanza territoriale della competizione per cercare di render al massimo in questo girone. La Tricolor ha una struttura di gioco improntata sostanzialmente sulla sua stella, Antonio Valencia del Manchester United. A supporto, diversi talenti offensivi con caratteristiche simili sia in termini di tecnica individuale che di accelerazione repentina: stiamo parlando di Jefferson Antonio Montero (classe 89’ del Monarcas Morelia), Joao Robin Rojas Mendoza, (classe 1989 in forza al Cruz Azul) e Fidel Francisco Martinez (giocatore militante nel Tijuana nato nel 1989). Autentico opportunista d’aria di rigore è il centravanti del Pachuca Enner Valencia, ventiquattrenne con l’ottimo fiuto del gol, autore quest’anno di 18 reti in 23 gare nel campionato messicano. Età media non troppo giovane per l’Honduras di Luis Fernando Suàrez. Nell’undici del ct nativo di Medellin l’unico giovane che potrebbe evidenziarsi è Luis Fernando Garrido, centrocampista centrale classe 90’ tornato agli argentini dell’Olimpia dopo l’infelice esperienza europea con la maglia del Crvena Zvezda nel campionato slovacco.

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gruppo f                                         GRUPPO  F

L’Argentina è la nazionale principe di questo raggruppamento. Dopo aver chiuso al primo posto il girone di qualificazione davanti alla Colombia, nel gruppo Albiceleste del ct Sabella rientrano tanti campioni in attesa dell’esordio, conquistando l’ambita Coppa che manca dal lontano 1986. I più giovani dell’organico sono Marcos Rojo, dinamico ma al tempo stesso efficace terzino sinistro classe 90’ in forza allo Sporting Lisbona, e il napoletano Federico Fernandez.  Nella prima partecipazione della sua storia recente ad un Mondiale la Bosnia di Susic ripone tutte le sue forze nei due uomini chiave della delegazione per il Brasile: Edin Dzeko e Miralem Pjanic. Tra i giovani bosniaci più interessanti in rampa di lancio troviamo Izet Hajrović, centrocampista mancino classe 91’ nato in Svizzera di chiare origini bosniache in forza al Galatasaray che Roberto Mancini (oramai ex allenatore dei turchi) fece debuttare lo scorso febbraio in Süper Lig, e Sead Kolašinac, difensore sinistro tosto e allo stesso tempo agile, classe 93’, che attualmente veste la maglia dello Schalke 04, con cui ha giocato per due anni consecutivi la Champions League. A contendersi la seconda posizione con quest’ultimi sarà la Nigeria. Le Super Eagles del ct Keshi vogliono confermare quanto di buono dimostrato durante l’ultima edizione della Coppa d’Africa 2013 vinta in finale contro il Burkina Faso. In difesa è praticamente certa la presenza del “veterano” Godfrey Oboabona, roccioso centrale ventitreenne con all’attivo 26 presenze in Nazionale, militante nel campionato turco con il Caykur Rizespor. A centrocampo, insieme alle star Obi Mikel e Victor Moses, avanzano le candidature dei due giovani ventunenni Ogenyi Onazi della Lazio e Ramon Azeez in forza all’Almeria che potranno dare gamba e sostanza al già robusto centrocampo bianco-verde. Per quanto concerne il reparto offensivo a spodestare i vari Ameobi, Odemwingie ed Emenike c’è la giovane promessa Ahmed Musa, attaccante esterno nato il 1992, compagno di squadra fino a qualche tempo fa di Honda al CSKA Mosca. Paragonato al più famoso Gervinho per movenze e stile di gioco, Musa è stato autore di 21 reti nelle sue prime tre stagione con il club russo.  A chiudere il girone c’è l’Iran guidato dall’ex allenatore del Real Madrid Carlos Queiròz. Non ci sono sorprese nelle convocazioni diramate dal commissario tecnico portoghese, il quale si basa sostanzialmente sul gruppo che ha terminato al primo posto il girone di qualificazione al Mondiale davanti alla Corea del Sud. Le stelle del gruppo sono due giocatori che militano nel calcio inglese: Ashkan Dejagah e Reza Ghoochannejhad. Il primo, dopo molti anni trascorsi in Germania, non ha brillato particolarmente nel Fulham in quest’ultima stagione (terminata con la retrocessione in Championship) nel ruolo di vice Taarabt prestato al Milan nel gennaio scorso. Ghoochannejhad, attaccante classe 87’ approdato solo nella seconda parte di stagione al Chalton, si è reso autore di 10 gol in 14 presenze nella selezione del Tim Mellì uno dei quali decisivo per staccare il pass per questi Mondiali (siglato il 18 giugno 2013 contro la Corea del Sud).

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gruppo g                             GRUPPO  G

“Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e, alla fine, vincono sempre i tedeschi”. La frase Gary Lineker, attaccante dell’Inghilterra degli anni 90’, la dice tutta su quanto la Germania sia da sempre la Nazionale che non tradisce mai le aspettative, arrivando immancabilmente fino alle fasi clou delle varie competizioni europee e mondiali. La compagine tedesca guidata dal ct Joachim Löw può contare su un gruppo dall’età media spaventosamente bassa per il noto blasone che riveste la sua truppe a livello mondiale. In difesa non passano inosservate le potenzialità di Erik Durm, ottimo terzino sinistro ventiduenne, ambidestro, catapultato nel calcio che conta da Jürgen Klopp nel Borussia Dortmund dove, col tempo, si è guadagnato il posto da titolare con grande tenacia e con un’ammirevole senso d’applicazione in ambo le fasi (cosa non sempre riscontrabile nei giovani d’oggi). Inoltre le presenze di Matthias Ginter, centrale difensivo classe 94’ abile sia nel gioco aereo che in fase di impostazione, e di Shkodran Mustafi, difensore del 92’ in forza alla Sampdoria subentrato all’infortunato Reus poco prima l’inizio della competizione, abbassano ulteriormente l’età media di un reparto altrettanto giovane con i vari Boateng, Hummels e Höwedes. In mediana sfrutterà le poche chance per mettersi in mostra il gioiellino ventenne Julian Draxler: vero e proprio crack il centrocampista offensivo dello Shalke 04, provvisto di una spaventosa tecnica individuale e di un’intelligenza tattica sopra le righe testimoniata dalle sue giocate mai banali. Solo lo scorso 2 giugno ha segnato il suo primo gol in Nazionale durante l’amichevole contro gli Stati Uniti, ed è pronto a ripetersi per convincere definitivamente i dirigenti dell’Arsenal (club fortemente interessato al suo acquisto) a circoscrivere il suo passaggio ai Gunners. Il Portogallo ha intenzione di stupire in questo Mondiale. Lasciati a casa i due gioiellini del Benfica Andrè Gomes (centrocampista classe 93’) e Ivan Cavaleiro (attaccante esterno classe 93’), il ct Paulo Bento conta sul completo recupero del suo campione Cristiano Ronaldo per costruire un felice cammino della sua nazionale in questa manifestazione. Nel gruppo lusitano possiamo sottolineare su tutti le potenzialità di due giovani promesse: Rafael Alexandre Ferreira da Silva (chiamato più semplicemente Rafa Silva), giocatore che ha terminato quest’anno la sua prima stagione con lo Sporting Braga caratterizzato da una guizzante velocità di manovra, all’occorrenza centrocampista o attaccante esterno che ama partire dalla trequarti, e William Silva Carvalho (anch’egli chiamato più semplicemente William) autentica diga difensiva davanti alla difesa classe 92’ dalle mille energie, molto bravo sia a spezzare le trame offensive avversarie che a far ripartire l’azione attraverso opportune verticalizzazioni. Già capitano nelle selezioni nazionali giovanili, William si è rivelato come uno dei protagonisti della convincente cavalcata dello Sporting Lisbona in campionato (che ha portato la qualificazione diretta in Champions League ai danni del Porto) grazie alle 29 presenze e 4 reti messe a segno. Il suo trasferimento ad un top team è oramai questione di tempo: sono tante, infatti, le tante richieste d’acquisto da parte di blasonate squadre europee che fanno vacillare la sua permanenza con i Leões. A completare il girone ci sono Ghana e Usa. Nonostante i pronostici la dessero per spacciata, la nazionale ghanese di James Appiah ha stupito tutti ipotecando la qualificazione al Mondiale grazie al rotondo 6-1 inflitto alla gara d’andata playoff all’Egitto. In avanti al marsigliese Jordan Ayew e al capitano simbolo delle Black Stars Asamoah Gyan, è da mettere in risalto la presenza di Abdul Majeed Waris, attaccante del 91’ di proprietà dello Spartak Mosca, resosi protagonista in Ligue-1 in seguito al suo prestito al Valenciennes in seguito ai suoi 9 centri e 5 assist effettuati. E’ una prima punta ancora un po’ acerba dal punto di vista tecnico, ma in compenso si dimostra già esperto nei movimenti a destreggiarsi dalle marcature e nel possedere un ottimo fiuto del gol. Ha tutte le carte in regola per rivelarsi un’altra giovane scoperta per questa nazionale anche Daniel Opare, difensore destro ventitreenne acquistato il 20 maggio scorso dal Porto dopo essersi messo in luce in Belgio quest’anno allo Standard Liegi. Svelto e dinamico sulla propria corsia di gioco, Opare si dimostra sempre pericoloso attraverso i suoi repentini cambi di passo. La sua velocità si dimostra preziosa anche in fase di copertura, inoltre dimostra sempre uno spirito combattivo immolandosi senza indugi in ogni contrasto di gioco che lo vede protagonista. Dopo il buon Mondiale alla guida della nazionale tedesca nel 2006, Jürgen Klinsmann si affaccia nuovamente alla manifestazione mondiale questa volta alla guida degli Stati Uniti. Come in quella circostanza, la filosofia dell’ex attaccante di Bayern Monaco e Inter è improntata sui principalmente sui giovani, tra cui il difensore nato a Berlino ma di chiare origini americane (madre tedesca, padre militare americano) John Anthony Brooks, ventunenne centrale mancino dell’Hertha Berlino. Ragazzo dalle lunghe leve, cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della squadra bianco-blù e prossimo a vestire la maglia del Bayern Monaco, ritrovandosi magari insieme l’altro astro nascente degli americani: Julian Green. Rapida punta di movimento nato nel 1995, Green è stato allevato fin dalla tenera età nel settore giovanile dei bavaresi. La sua convocazione in nazionale statunitense ha creato non poche polemiche nel paese a stelle e strisce, visto che ha comportato l’esclusione del leader Landon Donovan. Le sue potenzialità non sono passate inosservate quest’anno a Pep Guardiola, il quale lo ha fatto esordire in Champions Laegue nella trasferta vittoriosa contro il CSKA Mosca.

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gruppo h                                          GRUPPO   H

L’ultimo gruppo è riservato alla Nazionale che, più di tutte, viene considerata da tutti gli addetti ai lavori l’outsider più accreditata per stupire in questo Mondiale: il Belgio di Marc Wilmots. Da Courtois ad Alderweireld, da Januzaj a Hazard, senza dimenticare Lukaku e Origi. Con le tante giovani promesse presenti in organico i Diables Rouges vogliono uguagliare (se non superare) il miglior risultato conseguito fino ad ora nella loro storia recente, ossia il quarto posto conquistato nel Mondiale 86’. Fabio Capello ha strutturato l’ossatura della sua Russia sull’attaccante della Dinamo Mosca Aleksandr Kokorin. Classe 91’, autore di dieci reti nella Premier League russa quest’anno in tandem d’attacco con l’ex Shalke 04 Kevin Kuranyi, è una prima punta capace di muoversi in maniera intelligente su tutto il fronte d’attacco, rivelandosi estremamente prezioso per gli inserimenti dei compagni. Un’altra pedina importante nello scacchiere del tecnico nato a San Canzian d’Isonzo è Oleg Shatov, trequartista classe 1990 passato quest’anno dall’Anzhi allo Zenit. Velocità, rapidità d’esecuzione e senso della posizione: queste sono le caratteristiche principali di questo biondo folletto che predilige vestire il panni della mezzapunta in un trittico offensivo schierato dietro al centravanti in un 4-2-3-1. Quest’ultimo insieme all’altro classe 90’ Alan Dzagoev, entrato oramai in pianta stabile nel giro della nazionale dal lontano 2009, possono rivelarsi senza dubbio protagonisti delle fortune dei russi in questo girone. Per quanto concerne la Corea del Sud il giovane emergente che potrebbe consacrarsi in questo Mondiale è Son Heung-Min, ragazzo del Bayern Leverkusen classe 92’ che all’età di 16 anni espatria per entrare a far parte del settore giovanile dell’Amburgo. Lo scorso maggio un suo gol regala la vittoria contro il Wender Brema che ha permesso al Leverkusen di accedere ai preliminari di Champions League la prossima stagione, ripagando la fiducia della dirigenza rossonera in seguito al suo esoso acquisto (10 milioni di euro il costo del cartellino).  Nell’Algeria dei giovani “italiani” Fauzi Ghoulam e Saphir Taider il nome nuovo potrebbe esser quello del diciannovenne di Nabil Bentaleb, talento preso dal Tottenham nel 2012 dalle giovanili del Mouscron. Centrocampista dalla tecnica sopraffina, molto duttile in quanto può ricoprire il ruolo sia di esterno che interno di centrocampo, Bentaleb ha fatto il suo debutto in Premier League il 22 dicembre 2013 nella vittoria in trasferta contro il Southampton. Il suo allenatore Tim Sherwood non ha esitato a schierarlo nel centrocampo a quattro uomini affianco al brasiliano Sandro. E’ un giocatore con ampi margini di miglioramento, ma già dotato di una sufficiente visione di gioco e continuità di rendimento.

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A cura di Gilberto D’Alessio

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