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VIDEO – Talent Scout made in Argentina: da Correa a Driussi, l’identikit dei migliori talenti

Atletico Madrid e Valencia hanno già fatto spesa, le italiane sondano affari low-cost

BUENOS AIRES – Neanche il tempo di godersi il meritato riposo, che il calcio argentino si prepara ad entrare nel turbinio famelico del mercato. Come al solito sono numerosi i prospetti messisi in luce nel corso dell’ultimo campionato de Primera e come al solito più che numerose le pretendenti. Riapre quella strada preferenziale che lega l’Argentina alla Spagna. L’Atletico Madrid ha letteralmente sottratto alle avversarie il gioiellino del San Lorenzo, Angel Correa. Il Valencia ha invece preferito optare per De Paul, capostipite dei giovani e terribili made in Avellaneda, ma la scelta è più che vasta e l’occasione sembra proprio dietro l’angolo viste le tante difficoltà economiche nelle quali sono inciampate molte società dell’AFA. IamNaples ha preparato un approfondimento sui giovani che maggiormente hanno impressionato nell’ultima annata e che potrebbero rappresentare capitali su cui investire in ottica futura.

PROTAGONISTA INDISCUSSO – Angel Correa, ovvero dove il sapore del futbol latino si incontra con la fierezza del tango. La grande tradizione argentina prosegue a due passi dal Nuevo Gasómetro, nel nuovo epicentro pallonaro della terra del sole. Dalla periferia di Rosario al cuore di Boedo a soli undici anni, compiendo il percorso del prescelto in un San Lorenzo quanto mai vincente anche grazie alla sua crescita esponenziale. Chi ama il calcio, non può che rimanere rapito dal modo di giocare di questo fenomeno classe ’95.

TREQUARTISTA TOUT- COURT – Correa è prevalentemente un trequartista, ma all’occorrenza opera da mezzala in un centrocampo a tre. Nell’ultima annata ha dimostrato di poter dire la sua anche sugli esterni d’attacco di un 4-2-3-1, ma per farlo rendere al massimo, deve giostrare alle spalle di una punta di movimento. Il punto di forza è senza dubbio alcuno il dribbling: ‘’illegale’’ la facilità con la quale manda a farfalle gli avversari. Se in giornata, Correa difficilmente si risparmia e regala alla platea un repertorio di giocate al limite dell’irrisione avversaria. I tantissimi assist collezionati nelle prime due stagioni tra i professionisti ne sottolineano la maturità e l’impegno profuso per i compagni.

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SINDROME LAVEZZI – La grande pecca sembra essere la poca freddezza sotto porta. Spesso è incappato in vere e proprie figuracce comprensibili solo per la tenera età. Le ultime grandi prestazioni in Copa Libertadores gli hanno permesso di coronare il suo sogno e sbarcare in Europa. E’, infatti, stato sottoscritto un precontratto con l’Atletico Madrid. I vicecampioni d’Europa completeranno l’operazione dopo la chiusura della competizione sudamericana e le visite mediche di rito.

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PROVA A PRENDERLO – Il San Lorenzo ha uno dei vivai più floridi d’Argentina e probabilmente regalerà al calcio che conta altri validi prospetti per il futuro. Uno di questi potrebbe essere il giovane Hector Villalba, prodotto cresciuto proprio nel settore giovanile del club di Boedo ed esploso nel corso di questa stagione, diventando pedina inamovibile nello scacchiere di Bauza.

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FURETTO INSTANCABILE – Hector può tranquillamente giocare da trequartista, ma le cose migliori le ha fatte vedere da esterno di attacco, dove a sinistra è spesso risultato infermabile. E’ un giocatore brevilineo (172 cm) e in virtù delle qualità fisiche, fa dell’accelerazione  la sua dote migliore: letteralmente devastanti gli uno contro uno sulla corsa e le sgroppate in allungo. Qualità tecniche supportate da quelle balistiche grazie ad un destro preciso e potente. Calcolando che si tratta di un ragazzino classe 1994 e che attualmente il costo del cartellino è tutt’altro che proibitivo( 420 mila euro), risulta essere la migliore proposta in termini di qualità e prezzo. In una squadra come quella di Benitez risulterebbe essere un’alternativa intrigante al trio delle seconde punte, Bigon è avvisato…

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IL FIGLIO DI AVELLANEDA – Il Racing  del dopo Zubeldia non ha ancora ritrovato la giusta quadratura, ma Rodrigo De Paul continua il personale percorso di crescita come se non fosse successo nulla. La giovane promessa di Sarandì (classe 1994) cresce a vista d’occhio e impressiona in quanto a personalità. In molti dicono che questa precoce maturità sia stata dettata dalla presenza di un totem sacro come Mauro Camoranesi. Il campione del Mondo di Berlino 2006 ha da subito stretto un rapporto fraterno con il ragazzo dipingendolo come un campione da tutelare.

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NATO PER EMOZIONARE – Numero dieci d.o.c., abbina un grande controllo palla ad un dribbling elegante e mai banale. Negli ultimi anni ha notevolmente migliorato le conclusioni dalla distanza, risultando alle volte un vero cecchino. Si fa apprezzare quando deve dettare l’ultimo passaggio o in fase di costruzione grazie ad una visione di gioco da veterano. In passato è stato più volte accostato a Udinese e Juventus, ma alla fine a spuntarla è stato il Valencia che ne ha ufficializzato l’acquisto con un investimento pari a sei milioni di dollari.

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ULTIMA PERLA MILIONARIA – E’ la squadra del momento in Argentina e negli ultimi anni è risultata essere una vera miniera di campioncini sudamericani come dimostrato dalla conquista dell’ambita Libertadores Under 20. Dopo Balanta, Lanzini e Compagnucci, in casa River Plate tutti sono pronti a scommettere sul baby fenomeno Sebastián Driussi. Nato a Buenos Aires il 9 febbraio del 1996,Sebastiàn ha praticamente attraversato tutti i cicli giovanili della Seleccion argentina  confermando di esserne pilastro indiscusso. Nel 2011 ha disputato un buon Campionato Sudamericano Under 15, ma il botto lo ha fatto quest’anno: capocannoniere con 5 reti in 8 partite del Sudamericano under 17 , per l’appunto vinto proprio dall’Albiceleste.

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PALMARES INVIDIABILE – Non solo allori in campo di rappresentative nazionali per Driussi, che dopo la conquista della Libertadores Under 20 con il suo River, è stato protagonista al Mondialito per Club disputatosi a Madrid. Diverso il discorso in prima squadra, dove i vari Lanzini, Cavenaghi e Gutierrez, hanno costituito un blocco insormontabile per garantirgli spazio a sufficienza.

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ORA O MAI PIU’ –Grande dribbling, buona tecnica, un tiro potente, ma la principale dote di Driussi è nel carattere da veterano. Gioca con una tranquillità da far invidia ai campioni navigati e spesso risulta determinante nei momenti topici di gara. E’ prevalentemente una seconda punta, ma spesso funge da trequartista vecchio stampo.Il presidentissimo D’Onofrio lo ha bloccato con una clausola rescissoria di 10 milioni di euro. Per quanto fatto vedere, una cifra effettivamente notevole per un diciottenne, ma che potrebbe risultare un ottimo investimento per i club europei emergenti. Il giocatore ha diversi estimatori anche in Italia, dove è stato accostato a Hellas Verona e Torino.

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PROMESSE DI DOMANI – Tra i rookie albicelesti accostati a parecchi club europei ecco Matías Kranevitter , che di professione fa il mediano nelle file del River. Il classe 1993 è un volante difensivo tutto carisma e geometria. Abile nel gestire i ritmi di gioco,  in fase di possesso riesce a garantire qualità a grappoli e tanto fisico.Ha sempre giocato in un centrocampo a tre, ma potrebbe avere tutti i mezzi per operare da mediano nello scacchiere di Benitez. In Argentina è stato più volte accostato a vari club italiani tra cui Hellas Verona, Napoli e Roma anche se ai rumors sudamericani non sono seguite conferme. Altro giovanotto che si è messo in luce in questo ultimo campionato argentino è Ezequiel Cerutti, classe ’92, attaccante dell’Olimpo. Si tratta di un’ala vecchio stampa riadattata a seconda punta. Forse un po’ goffo nel primo tocco, ma con uno scatto micidiale. Lo chiamano el Drago ed in patria è considerato il nuovo Lavezzi proprio per gli sprint fulminanti con cui semina gli avversari. In Italia piace tanto al Torino, ma il suo nome circola anche nei salotti nobili della Premier.

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Chiudiamo con il classe ’95 Facundo Cardozo, terzino sinistro del Velez Sarsfield. Prospetto interessante per il grande equilibrio con il quale interpreta le due fasi. Mai avventato, sa farsi valere in fase di spinta e concludere in porta con un tiro preciso. Probabilmente è ancora acerbo, ma strappare un’opzione ora potrebbe garantire un colpo di sicura riuscita.

Servizio a cura di Francesco Pugliese

 

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