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Wellington Nem e Fernando: l’identikit dei brasiliani in orbita Napoli

Scopriamo il profilo dell'attaccante e del mediano classe 92' che interessano agli azzurri

Siamo giunti al finale di stagione per il Napoli di mister Mazzarri.  Agli azzurri restano altre quattro partite per coronare l’ambito traguardo della Champions League. L’accesso diretto alla fase a gironi della prestigiosa competizione europea dovrà portare, inevitabilmente, all’allestimento di un organico qualitativamente superiore. Anche se il direttore Riccardo Bigon nega qualsiasi forma di contatto e di possibile operazione, gli occhi sono tutti puntati sui papabili nuovi acquisti dei partenopei. L’ attenzione è sempre rivolta al Sudamerica, parte di un continente talmente amato e seguito dalla società partenopea, che, per diversi anni, ha sfornato gioielli da valorizzare. Sul taccuino, diversi nomi accostati alla piazza azzurra, come quelli dei brasiliani Wellington Nem del Fluminense e Ferdando del Grêmio.

Wellington Silva Sanches Aguiar, meglio conosciuto come Wellington Nem, è un estroso attaccante di movimento nato a Rio de Janeiro il 6 febbraio 1992. Rappresenta la punta di diamante del tridente offensivo della Fluminense, completato da Rafael Sòbis e Fred, con i quali -lo scorso anno- ha portato la sua squadra alla vittoria del titolo nazionale, avendo la meglio sull’Atletico Mineiro di Ronaldinho. E’ un giocatore dalle buonissime caratteristiche tecniche, un talento cristallino dall’esplosiva rapidità di manovra. Le sue prestazioni ed i suoi numeri suscitano le attenzioni di molti club di Premier, Serie A e Liga. Fantasia, estro, velocità e astuzia sono le caratteristiche peculiari di questa giovane seconda punta, anche se, tendenzialmente, preferisce partite dal versante destro di gioco per poi accentrarsi e concludere a rete con il suo mancino. Il giocatore è estremamente capace di spaziare su tutto il fronte offensivo con le sue infilate in velocità mai vane. Dimostra di essere un grande assist-man grazie alla sua intelligenza nel servire al momento giusto i compagni diretti verso rete. Ne sa qualcosa il collega centravanti della Fluminense e del Brasile Fred che l’anno scorso vinse il titolo di capocannoniere grazie a molti dei suoi assist. Dispone di una statura alquanto gracile per i suoi 165 centimetri d’altezza e 71 chilogrammi di peso, sebbene tali peculiarità lo rendano un vero folletto che sfugge i difensori avversari. Pratico sottorete, con la giusta dose di freddezza tipica di un abile veterano, superbo il tocco del pallone ed invidiabili le accelerazioni che lo svincolano dalle difese rivali.

  

Dopo l’esordio nell’America Football Club, all’età di 13 anni, entra a far parte del settore giovanile della Fluminense. A 19 anni il club d’appartenenza decide di darlo in prestito alla neopromossa Figueirense (stagione 2011). Poco tempo per mettersi: nella gara del suo debutto tra i professionisti -datata 22 maggio 2011- disputa 75 minuti da urlo nella vittoria casalinga di misura contro il Cruzeiro. Con il proseguire delle partite Wellington dimostra di avere una marcia in più rispetto ai compagni, trascinando il club alla salvezza, contro tutte le aspettative, e conquistando, tra l’altro, un incredibile settimo posto, grazie alle 25 presenze e 9 reti effettuate. Riesce ad esser eletto miglior giocatore esordiente del campionato di quell’anno (sbancando la concorrenza degli altri candidati Bruno Cortes –clicca qui per il suo identikit– e Leandro Damiao) grazie a delle prestazioni mozzafiato che destano l’attenzioni di tutti i talent scout. La scorsa stagione (2012) rappresenta per Wellington quella della consacrazione. Anzitutto decide di ritornare alla casa madre del Fluminense dove incontra il fiducioso tecnico Abel Braga. Gli basteranno solo 27 presenze nella “Tricolor carioca” e sette centri totali per la vittoria della campionato, oltre ai 14 gettoni ed ai 3 centri nel campionato Carioca.  Durante questa stagione in corso (2013) si è messo sempre di più in mostra nel campionato Carioca, grazie ai 5 gol in 8 gare, arrivando a disputare la finale di questo torneo il prossimo 5 maggio contro il Botafogo di Clarence Seedorf.

  

Solo 3 presenze in Under 17 per Wellington Nem per conquistare la prima convocazione nella Seleção maggiore, allenata da Mano Menezes che lo convoca in occasione dell’amichevole vinta 3-1 del 26 maggio scorso contro la Danimarca (subentrando ad un quarto d’ora dal termine). Successivamente disputa le gare contro Messico e Argentina. Farà di tutto per mettersi in mostra nella Seleção, dove la sua ultima apparizione risale ad un match contro l’Argentina, vinto 2-1. Di sicuro non vorrà mancare a competizioni imminenti come la Confederations Cup, o future come i Mondiali di casa.

   

E’ un ragazzo dalle ottime potenzialità che, in prospettiva, può sicuramente migliorare dal punto di vista fisico. Probabilmente l’approdo in Europa rappresenterebbe il decisivo banco di prova per testare le enormi qualità. Superato questo limite, potrà tranquillamente rivestire il prototipo di giocatore che trascina un’intera piazza con le sue giocate. Un giocatore da Napoli insomma … Il suo contratto è molto lungo visto che scade nel dicembre 2015. Oltre all’incertezza del trasferimento transoceanico, un’ulteriore difficoltà può esser rappresentata dal fattore economico in quanto, negli ultimi tempi, i club brasiliani non sono più soliti a cedere i propri talenti a modiche cifre. Il suo valore si aggira sui 10-12 milioni di euro, vedremo se il presidente De Laurentiis deciderà di investire di nuovo in un talento proveniente dal Sudamerica dopo l’infelice esperienza di Edu Vargas. Il suo sogno, espresso già in diverse interviste, è quello di approdare in una “big” d’ Europa: scopriremo se vestirà la maglia azzurra.

 

 

 Fernando Lucas Martins, conosciuto da tutti come Fernando, è un autentico ruba-palloni della mediana nato il 3 marzo 1992 a Erechim. E’ un giocatore del Grêmio, abile nello scegliere i tempi giusti per spezzare le trame di gioco offensive avversarie, con tackle in scivolata e interventi sempre lucidi. E’ dotato anche di una buona progressione che lo rende particolarmente dinamico e attivo nel suo ruolo. La sua energia e il suo temperamento si rivelano utili per i suoi compagni più capaci dal punto di vista tecnico. Non disdegna la conclusione potente a rete quando capita l’occasione giusta, anche se la tecnica individuale non è di certo la sua qualità migliore. Alto 173 centimetri per 66 chilogrammi di peso, Fernando fa parte della scuola brasiliana dei “mastini” di centrocampo, come i vari Dunga, Emerson o Gilberto Silva. La sua unica lacuna potrebbe rivelarsi lo scarso utilizzo del piede sinistro, aspetto di fondamentale importanza nel calcio moderno. C’è da vedere come questo giovane centrocampista si possa adattare ai ritmi di gioco del calcio italiano, decisamente più intensi di quello brasiliano. Fernando inizia a giocare a calcio nel Grêmi, all’età di 9 anni. Nell’Immortal Tricolor percorre tutta la trafila delle giovanili fino a raggiungere il suo debutto in prima squadra il 28 giugno 2009 (all’età di 17 anni), dove l’allenatore Paulo Autuori decide di gettarlo nella mischia in un match del Brasileirão perso 3-1 in casa dello Sport Recife, subentrando a venti minuti dal termine.

  

Dopo la sua prima ed unica apparizione nella stagione 2009, in quella successiva del 2010 (travagliata per il cambio in corsa della conduzione tecnica) prima con Silas, poi con Renato Gaúcho gioca in totale 13 partite, molte delle quali subentrando dalla panchina, raggiungendo la qualificazione ai preliminari della Coppa Libertadores. In precedenza colleziona 6 presenze nel campionato Gaucho, vinto meritatamente insieme ai suoi compagni. Nella stagione 2011 con l’arrivo di Celso Roth, il ragazzo acquisisce più responsabilità e personalità in mediana, collezionando 7 presenze nel Gaucho e 22 presenze nel Brasileirão, realizzando tra l’altro la sua prima rete da professionista nella sensazionale rimonta in extremis contro il Palmeiras: dopo aver subito le reti iniziali di Cicinho e Marcos Assunção, prima il gol di Brandão e poi la sua realizzazione al 90’ regalano l’emozione del pareggio ai sessantamila dell’ Arena do Grêmio. Durante quest’anno effettua le sue prime apparizioni nella prestigiosa Coppa Libertadores, giocando contro León de Huánuco, Junior, Oriente Petrolero e Universidad Católica. L’annata del 2012 risulterà significativa per la sua crescita professionale: il timone della squadra viene affidato a Vanderlei Luxemburgo. L’ex C.T. della Seleção lo aiuterà a far emergere le sue qualità più importanti,  collezionando, contemporaneamente, 32 presenze in campionato (con una rete siglata), il terzo posto (dietro la Fluminense vincitrice e l’Atletico Mineiro) ed ottenendo il pass per le fasi preliminari della Coppa Libertadores. Inoltre disputa 19 presenze nel Gaucho (con 4 reti siglate) e 10 presenze nella Copa do Brasil (dove realizza 2 reti). In Coppa Libertadores, il percorso della sua squadra viene interrotto ai quarti di finale contro i colombiani dei Millionarios, dopo aver realizzato 6 presenze.Durante la stagione in corso (2013), Fernando ha totalizzato 7 presenze nel Gaucho, perdendo ai rigori la semifinale contro la Juventude. Invece in Coppa Libertadores, dopo essersi qualificato al secondo posto dietro alla Fluminense nel Gruppo 1, dovrà disputare -in maggio- gli ottavi di finale contro i colombiani del Santa Fe, in una sorta di remake della passata sfortunata stagione.

  

Per quanto concerne il capitolo Nazionale, Fernando veste per la prima volta la casacca della Seleção in Under 17 nel 2009, dove trionfa nel Campionato Sudamericano di categoria vincendo la finale contro gli acerrimi nemici argentini. Nel gennaio 2011 viene convocato da Ney Franco, nell’Under 20, per il Campionato Sudamericano di categoria svoltosi in Perù, stravincendo, per 6-0, la finale contro l’Uruguay. Successivamente, nel luglio dello stesso anno, disputa i Mondiali Under 20 che hanno luogo in Colombia. Anche in questa manifestazione i verdeoro riescono nell’impresa arrivando in finale e battendo per 3-2 il Portogallo. Fernando fa parte della generazione della speranza del Brasile che vale oro, dove troviamo i vari Neymar, Lucas, Willian, Casemiro, Alex, Oscar su tutti. E’ Mano Menezes a convocarlo per la prima volta in Nazionale maggiore, il quale gli fa disputare i minuti finali dell’amichevole vinta per 6-0 contro l’Iraq disputata al “Swedbank Stadion” di Malmö .  Con la guida dell’attuale allenatore della Seleção Felipe Scolari, Fernando gioca la sua prima gara da titolare il 21 marzo scorso nel pareggio 2-2 contro l’Italia, disputando complessivamente una buona gara. Successivamente disputerà altre due amichevoli con la Seleção contro la Russia di Fabio Capello ed il Cile di Edu Vargas. La prossima vetrina dove potersi mettere in mostra sarà la Confederations Cup che avrà luogo in Brasile dal 15 al 30 giugno.

  

Sicuramente il prezzo di questo giovane centrocampista di prospettiva aumenterà in funzione dei minuti accumulati. Molte voci si susseguono riguardo l’acquisto già messo a segno dal Napoli, nell’ambito di una trattativa che può includere anche il cartellino del cileno Edu Vargas.  In verità, il procuratore Jorge Machado, in un’intervista rilasciata alcune settimane fa, ha dichiarato che il Napoli avrebbe la priorità per il suo acquisto, grazie al trasferimento di Edu Vargas al club Gaucho, sebbene non sia arrivata alcuna richiesta ufficiale. La trattativa si aggira sugli otto milioni di euro, più o meno quanto il Napoli richiede per l’attaccante cileno. In passato anche diversi club italiani come Roma e Inter sono state interessate al giovane mediano, ma adesso il Napoli (con il diritto di prelazione) può esercitare il suo acquisto senza molte difficoltà.

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A cura di Gilberto D’Alessio

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