Lorenzo Insigne, il fiore all’occhiello del vivaio del Napoli, sta esplodendo nei campi della Lega Pro con il Foggia. 19 reti stagionali (12 in campionato, 7 in Coppa Italia di Lega Pro, sbagliando due rigori) rappresentano il bottino invidiabile del talento partenopeo e siamo soltanto al mese di Gennaio. Per ragionare sul suo processo di crescita alla corte di Zdenek Zeman abbiamo contattato il suo agente Fabio Andreotti.
Le statistiche della stagione di Insigne sono emblematiche. Ho avuto la possibilità di notare la sua splendida prestazione nella Nazionale Under 20, notando l’importante maturazione del talentuoso attaccante in prestito al Foggia. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
“Insigne si può definire maturato. In un colloquio di questi giorni il ds Pavone evidenziava la maturazione tecnica, emotiva e mentale. I risultati stanno premiando la nostra scelta; infatti, quando si parlava con il direttore Bigon di piazzare in prestito Insigne, si facevano i nomi anche di società di serie B ed altre di Lega Pro, come il Ravenna, ma noi chiedemmo esplicitamente che fosse ceduto al Foggia. Zeman è un maestro, la sua storia parla chiaro sulla capacità di far crescere i giovani. Ogni giocatore deve fare un percorso e dopo l’esperienza difficile di Lorenzo a Cava, dove non ha fatto neanche un gol, abbiamo creduto con umiltà che proprio Foggia potesse essere la piazza più adatta”
Adesso il percorso deve continuare. I progressi di Insigne impongono delle scelte importanti. Come evolve la situazione del tuo assistito?
“Su Insigne c’è l’interesse di una squadra di Premier League ed una di Bundesliga. Proprio la compagine tedesca ci ha richiesto esplicitamente se Lorenzo fosse disponibile per un’esperienza all’estero. Adesso la palla passa al Napoli; il giocatore e noi diamo la priorità al club partenopeo. Il Napoli lo scorso anno gli ha prolungato il conratto, ritoccandogli le cifre, dimostrando di credere in lui. Adesso però i dirigenti della società di De Laurentiis devono decidere se parliamo di un giovane interessante o di un giocatore da San Paolo. Ciò non significa che vogliamo che il Napoli si affidi a lui, ma significa che aspettiamo la costruzione di un progetto d’integrazione. Ne parleremo o in questi ultimi giorni di mercato, oppure nei primi giorni di Febbraio.“
Ieri il direttore Bigon in un’intervista a tuttolegapro.com ha dichiarato che Insigne e Ciano devono completare il loro processo di maturazione. Il suo discorso tra le righe suggeriva un passaggio in Serie B per la prossima stagione?
“Per me il giocatore a Giugno sarà pronto, però, sono d’accordo con il direttore. Innanzitutto farà il ritiro precampionato con la compagine di Mazzarri, poi se deve stare a Napoli senza trovare grande spazio, svolgendo il ruolo del rincalzo, preferiamo che vada in Serie B o in A, in una piazza da classifica medio-bassa a continuare a fare esperienza. Non tutti sono Balotelli, ma ciò non significa che non possano arrivare ai livelli dell’attaccante del Manchester City. Guardando anche alle storie di altri giocatori che hanno faticato in altre compagini, come Giovinco e Marilungo per esempio, pensiamo che Insigne debba compiere il suo percorso compiendo passi graduali.”
Fabio, tu hai un’esperienza alle spalle anche nel settore giovanile del Napoli. S’intravedono per te dei progressi?
“A mio avviso non ci sono grandi miglioramenti. Io faccio i complimenti a chi dirige e lavora nel settore giovanile partenopeo perché, anche con tante difficoltà, riesce a raggiungere grandi risultati, come le squadre giovanili al vertice nei loro gironi. C’è un problema di risorse e di strutture, il Napoli investe ancora troppo poco sul suo vivaio”
Oltre ad Insigne, Ciano e Maiello rappresentano il fiore all’occhiello delle giovanili azzurre. Noi abhiamo svelato l’indiscrezione per cui si profila una partenza in prestito del centrocampista del Napoli, ci sono offerte da club di Lega Pro (principalmente l’Andria), lui vorrebbe la Serie B, farebbe un compromesso solo per il Foggia. Cosa ne pensi?
“Auguro a Maiello di fare carriera, sono orgoglioso per il fatto che Raffaele è un frutto dell’epoca a cui collaboravo anch’io. Mi fu segnalato da Teore Grimaldi, ex tecnico degli Allievi Nazionali, ed insieme a Santoro portammo al Napoli il giocatore. Per me Maiello, come Lorenzo, deve fare il suo percorso, andando in prestito in Lega Pro. In Serie B rischia di non trovare abbastanza spazio. Ciano è un altro buonissimo giocatore, è un frutto, però, del vecchio Napoli”.
L’ultima domanda sulla tua carriera. Collabori ad un’importante realtà nell’ambito dello scouting e della procura dei calciatori: la Football Global Service. Ci descrivi il tuo percorso, dando dei consigli a chi vuole farsi strada in questo momento.
“Allora io ho cominciato dall’età di 22 anni, per sei-sette anni, con la collaborazione del maestro Natale Mazzeo, a fare esperienza in termini di scouting. Una svolta importante è stata poi l’esperienza come direttore sportivo a Volla in Eccellenza, poi sono andato a Pomigliano in Serie D. Successivamente ho lavorato come osservatore della Sampdoria nel sud Italia, prima di passare al Napoli, dove sono stato tre stagioni sotto la guida di Peppe Santoro, che mi ha portato alla società partenopea. Ho fatto grande gavetta e consiglio a tutti di farla. Riassumo in tre suggerimenti cosa direi ad un giovane che fa il suo approccio a questo campo: imparare ad individuare il calciatore, girando sui campi (io lo faccio da 13 anni), essere onesto e leale con il proprio assistito, ottenendo la sua fiducia, avere la capacità e l’esperienza per consigliare il calciatore, conoscendo bene il sistema”
Intervista a cura di Ciro Troise
