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Il Palermo di Mutti è ancora un enigma

A Mazzarri non resta che fare la sua partita

Anno nuovo, rubrica nuova: con il 2012, su Iamnaples.it ciascun turno di campionato del Napoli sarà preceduto da un’introduzione tattica al match, con focus sull’avversario e analisi delle squadre in campo, delle loro caratteristiche, della loro condizione e degli aspetti più interessanti.

Dopo l’Epifania torna il campionato di Serie A: il Napoli scende in campo a Palermo in cerca di una rimonta in classifica ormai attesa da tutti i tifosi. Il girone d’andata volge al termine e occorre che dopo il giro di boa la squadra azzurra ingrani un’altra marcia. Appena conclusa la sosta, ci sarebbe da verificare la forma fisica dopo questo breve periodo di inattività, che potrebbe aver raffreddato troppo i muscoli dei calciatori – ma dal canto loro gli atleti del Napoli non potevano che giovare di qualche giorno di riposo, indispensabile per rifiatare dopo l’autunno infuocato per gli impegni su due fronti.

 

QUI PALERMO Il “Renzo Barbera” è un campo tradizionalmente ostico al Napoli di Mazzarri, che non ha mai vinto a Palermo. Quest’anno i rosanero in casa ne hanno persa una sola (Cesena), mentre il Napoli fuori ne ha vinte due (Cesena, Inter). Il team di Zamparini viene da un fresco cambio di panchina, novità che solitamente porta, almeno nelle prime uscite, uno slancio di entusiasmo e di buona volontà all’interno di una squadra: non è dunque una congiuntura fortunata per gli azzurri il fatto che in Sicilia sia sbarcato da poco un nuovo allenatore. Si tratta di Bortolo Mutti, vecchia conoscenza dello spogliatoio partenopeo, tant’è che le ultime dichiarazioni del tecnico bergamasco riguardano proprio il Napoli, squadra che, per ragioni anche emotive, Mutti avrebbe voluto evitare in vista del suo secondo esordio a Palermo (il primo dieci anni fa con Franco Sensi presidente). C’è da dire che l’ennesimo esonero firmato Zamparini, in tal caso ai danni del giovane Devis Mangia, stavolta ha lasciato qualcuno un po’ perplesso: se è vero che in trasferta i siciliani sono stati disastrosi in questo campionato, al “Barbera” hanno lasciato pochissimi punti agli ospiti giunti in visita. Mangia sembrava promettente e aveva anche trovato un certo equilibrio tattico, là dove il Palermo, negli ultimi anni, aveva abituato tifosi e avversari a partite rocambolesche, spesso stracolme di reti e spettacolo ma anche di sonore sconfitte. Batoste che in realtà anche Mangia in qualche caso ha dovuto ingoiare: sarà questa la ragione che ha spinto Zamparini a cambiare ancora e scegliere uno come Mutti – allenatore cinico e concreto, per lo più difensivista, di quelli, per così dire, da partite da 1-0. Non a caso il presidente del Palermo ha dichiarato che il suo pronostico per la sfida contro il Napoli è proprio una vittoria di misura dei suoi con rete all’88’ – più che essere una previsione suona come una dichiarazione d’intenti, quasi a dire: ecco a che scopo ho preso Mutti.

 

NUOVA IDENTITÀ Difficile preventivare quale formazione sceglierà Bortolo Mutti per l’esordio davanti ai propri tifosi. La prima assoluta della sua nuova avventura, giocata a Novara, gli ha consegnato una squadra con diversi infortuni e lo ha costretto a schierare un “undici” di difficile interpretazione: in campo c’erano tre difensori centrali di ruolo e un solo attaccante, Budan, con Alvarez e Balzaretti sulle fasce e un centrocampo piuttosto folto. In apparenza dunque un 3-5-2 con Ilicic avanzato a sostenere l’unica punta, ma lo stesso Alvarez si accentrava spesso sulla trequarti in assistenza a Ilicic durante la fase d’attacco, mentre Balzaretti dall’altro lato si aggiungeva ai tre di difesa in fase di non possesso, cercando di ripristinare una linea a quattro più compatta e chiusa. L’esperimento ha giovato poco alla retroguardia palermitana, che ha incassato due reti, ma ha prodotto discreti risultati in avanti e ha portato alla fine un punticino che non ha guastato. Facile ritenere che contro il Napoli Mutti sarà ben più ordinato e prudente e si affiderà con più stabilità ad un tradizionale 4-4-2, modulo a lui più caro. Sarà un Palermo tatticamente attento e attendista: Chievo e Catania, Cagliari e Atalanta, ma anche Fiorentina e Lazio hanno dimostrato come il Napoli quest’anno vada in difficoltà quando l’avversario lo aspetta e lo costringe a fare la partita. Se Mutti seguirà l’esempio delle “piccole” che hanno fin qui messo in crisi gli azzurri – e c’è da aspettarselo da un allenatore abituato a guidare squadre di bassa classifica – cercherà di prendere le misure al gioco del Napoli mazzarriano, ormai abbastanza conosciuto, approfittando dell’ulteriore perdita d’imprevedibilità dovuta all’assenza di Lavezzi e cercando di sfruttare ogni occasione per ripartire e punire gli ospiti. Va detto che Mutti è arrivato da poco in Sicilia e non è scontato che i suoi dettami siano già stati assimilati dai suoi uomini: il Palermo da anni è abituato ad esaltarsi in casa e difficilmente riuscirà ad accontentarsi di attendere passivamente l’avversario. Si vedrà.

 

REBUS-FORMAZIONE Se l’aspetto tattico è tutto da scoprire, la formazione con cui il Palermo scenderà in campo resta anch’essa un enigma. Non diversamente da Novara ci saranno molti indisponibili fra i rosanero: Ilicic è squalificato, Pinilla sente odore di cessione e non è rientrato dal Sud America, e dovrebbero mancare per infortunio anche Pisano, Zahavi e Hernandez. In attacco ci dovrebbero essere Miccoli e Budan, con il nuovo acquisto Mehmeti che potrebbe entrare a partita in corso. Poi, piuttosto che dirottare Alvarez nel ruolo di trequartista al posto di Ilicic, è più plausibile che Mutti lo lasci sulla fascia destra, facendo agire Bertolo sulla sinistra. Se Mutti non dovesse rinnovare la fiducia a Cetto e scegliesse di lasciare fuori Mantovani, coinvolto in voci di mercato, sarebbe plausibile l’arretramento di Migliaccio, già impiegato da Mangia in difesa, e a centrocampo ci sarebbe spazio per uno fra Bacinovic, Acquah o Della Rocca accanto a Barreto. In difesa, ancora assente Pisano, è probabile che Mutti riproponga il “finto terzino destro” e piazzi Muñoz e Silvestre, entrambi marcatori, a destra e centro-destra. Migliaccio, come detto, e Balzaretti completerebbero la linea, anche per contenere le discese di Maggio. Se poi Alvarez accettasse di sacrificarsi a coprire, il Palermo potrebbe chiudersi a riccio in fase di non possesso, con due laterali veloci e ben cinque centrali fra difesa e centrocampo: è in situazioni come queste che il Napoli arranca maggiormente.

 

NAPOLI, VIETATO SBAGLIARE Mazzarri dovrà pensare prima di tutto a come sopperire all’assenza di Lavezzi: è parere condiviso, oltre che dato di fatto, che senza il “Pocho” il Napoli è più prevedibile e statico. Di certo, la ritrovata forma di Pandev è arrivata al momento giusto e sulle prestazioni del macedone si confida molto. Per il resto, Mazzarri non dovrebbe essere intenzionato a cambiare, né modulo né uomini in campo: ci saranno i “titolarissimi”, tanto più che adesso sono tutti riposati. Se la disposizione tattica e gli interpreti sono per mister Mazzarri cosa assodata e immodificabile, andranno quantomeno pensati qualche nuovo schema o variazione di ritmo: più volte quest’anno non sono bastati gli “arrembaggi” che l’anno scorso hanno regalato agli azzurri diverse vittorie in extremis, e potrebbe non bastare nemmeno una partita impostata tutta su fisicità e velocità. Per non lasciare altri punti lungo la strada, ci vorrà qualche elemento-sorpresa che impedisca a Mutti di imbrigliare il gioco del Napoli con le sue soluzioni difensive. La fascia sinistra napoletana potrebbe essere l’ago della bilancia, in tal senso: potrebbe essere Zuñiga – in gran forma nell’ultima uscita contro il Genoa – a sorprendere il Palermo, tanto più se Alvarez non riceverà ordine di coprire. Allo stesso modo, Mazzarri dovrà far attenzione proprio ad Alvarez, dai cui piedi veloci potrebbero partire i contropiedi più pericolosi del Palermo. Su quest’asse forse si giocherà molto del match del “Barbera”, e il resto potranno determinarlo i singoli: per il Palermo c’è il solito Miccoli che in casa si esalta, e sui calci piazzati Migliaccio è letale; nel Napoli, è atteso ancora il miglior Inler; Hamsik nelle ultime uscite è sembrato finalmente in gran forma; Cavani, infine, potrebbe sentire la carica tipica dell’ex.

 

 

 

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p class=”MsoNormal”>A cura di Lorenzo Licciardi

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