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Serie A, i temi della 36a giornata

Ci siamo, la Serie A è agli sgoccioli. Ancora tre partite e poi si potrà mettere il punto definitivo  a questa stagione ricca di sorprese ed emozioni. Il Milan ormai è ad un passo dal suo 18° titolo, Inter e Napoli possono dire la stessa cosa della qualificazione Champions. Beate loro, perché appena dietro c’è la fratricida lotta romana e le residue velleità dell’Udinese, tutte e tre impegnate a lottare per quell’ultimo posticino che vale milioni e prestigio. Nel limbo invece troviamo un bel po’ di squadrette, dalle delusioni Fiorentina e Palermo, passando per ciò che resta dell’antica gloria juventina, finendo con le ultime salvate Chievo e Parma. Poi ancora bagarre. Bologna, Catania, Cesena, Sampdoria, Lecce e Brescia, tutte appena sopra il già retrocesso Bari, tutte impegnate a non sprofondare in Serie B. Ed ecco che, come ogni venerdì, Iamnaples vi offre una panoramica gara per gara di tutti gli incontri del 36° turno di Serie A, focalizzandosi sui temi, le curiosità e i precedenti di tutte le 10 gare in programma questo weekend:

Palermo – Bari: Questo Bari avrà certamente tutti i demeriti del mondo per un’annata così disastrosa, ma la fortuna non è che gli abbia dato una grossa mano. Vedi l’ultimo incontro con la Roma, specialmente il gollonzo di tale Aleandro Rosi, uno che in questo campionato verrà ricordato come il “presunto sputato” da Lavezzi. Su una cosa però bisogna togliersi tanto di cappello nei confronti dei galletti: la lealtà. Mai nessuno avrebbe pensato che il Bari onorasse così in fondo questo campionato. Il Palermo è stato avvertito, non ci saranno sconti per nessuno. Sperando, per i rosanero, che non accada come nelle ultime 3 uscite, quando i risultati furono altrettanti segni X ( 4 le vittorie del Palermo, solo un successo  del Bari)

Roma – Milan: Bravi, bravissimi, 10 e lode, però … però ora basta. E va bene che nell’ultimo decennio avevate vinto un solo Scudetto, e va bene che siete il “club più titolato al mondo”, e va bene pure che Berlusconi ha vinto il “più meritato” degli Scudetti nel suo 25° anni di presidenza, però basta monopolizzare la stampa nazionale con la vostra vanità. Concentriamoci più che altro sulla Roma, lì si che c’è ancora qualcosa da giocarsi. Una Champions, una stagione e una conferma di Montella. I giallorossi infatti vorranno assolutamente centrare la 23° vittoria nella storia delle gare all’Olimpico contro il Milan. Ai rossoneri basterebbe invece il 30° pareggio, o meglio una vittoria( finora 26), facendo come nel 2004, quando proprio contro al Roma (era però a San Siro) arrivò l’ultimo Scudetto rossonero.

Bologna – Parma: Malesani ritorna in quella Parma che lo fece grande rivivendo gli incubi di una Verona del 2002 che lo riportò piccolo. Già perché nella mente del tecnico felsineo si aggirano gli spettri dell’annata 2001/02 quando alla guida dell’ Hellas (era il Verona di Mutu, Camoranesi, Oddo e Paolo Cannavaro) riuscì a retrocedere, nonostante molti credevano gli scaligeri già salvi, vanificando nelle ultime giornate l’ottimo girone d’andata. Un po’ come sta succedendo a Bologna. E guarda caso, come ulteriore beffa del destino, alla guida del Parma c’è proprio un certo Franco Colomba, ex dal dente avvelenato per l’incredibile esonero subito a Bologna a 48 ore dall’inizio di questa stagione. Ad offrire un salvagente alla truppa di Malesani ci pensano però i precedenti. Nelle ultime 7 uscite il Bologna è riuscito ad ottenere tutte e 6 le vittorie complessive. Al Parma invece lo scettro degli anni ’90 quando, con l’indimenticabile 11 che dominava in Italia e in Europa, riuscì, in quel decennio, a tornare a casa sempre con almeno un punto (3 vittorie e 2 pareggi).

Brescia – Catania: Impresa ai limiti dell’impossibile per il Brescia. Dopo il rocambolesco 3-3 di Genova le rondinelle devono recuperare 4 punti in 3 giornate, cominciando a vincere contro un Catania che solo l’aritmetica giudica ancora pericolante. Fortuna per il Brescia che nell’unico precedente, correvano gli anni ’60, abbia strappato un sonoro 4-1. Che dire, nelle nebbiose terre lombarde vorranno senz’altro ripetersi, cinquant’anni dopo.

Cagliari – Cesena: La proverbiale fortuna nerazzurra aveva per 24 ore rischiato di rovinare i piani salvezza del Cesena. Fortuna che il Lecce non ne abbia approfittato e Samp e Brescia abbia giocato a chi si fa più male. Uno scampato pericolo che però non deve far abbassare la guardia agli uomini di Ficcadenti chiamati a bissare l’ormai lontanissima ed unica vittoria del ’76. Una curiosità: il Cagliari in Serie A non ha mai battuto i romagnoli, pareggiando per ben 5 volte e, come detto, perdendo nel ’76.

Inter – Fiorentina: Correva l’anno 2000, iniziava un nuovo millennio e la Fiorentina batteva l’Inter per la 13° volta nella storia. Da allora i viola hanno visto di tutto. Successi, retrocessioni, ripescaggi, Calciopoli e Champions, ma una vittoria contro l’Inter a San Siro mai più. Sono infatti 8 i successi consecutivi dei nerazzurri, che hanno incrementato il bottino totale, portandolo 42 vittorie totali. Il pareggio è uscito 18 volte.

Lecce – Napoli: Visto che l’informazione nazionale ci ha tartassato con i complimenti al Milan e si è ricordata di Napoli solo per parlare del “caso Mazzarri”, siamo in dovere di dirlo ad alta voce: COMPLIMENTI NAPOLI. Certo manca ancora un punto per la matematica certezza del terzo posto, ma poco importa, la Champions ormai approderà per la prima volta, da quando ha assunto il nome inglese, a Napoli, al Sud. Grande soddisfazione, anche se serve quell’ultimo punticino, giusto per convincere anche i matematici (categoria troppo puntigliosa) che sulle rive del Golfo si sentirà la musichetta Champions. Serve però l’ultimo sforzo, come detto, per l’ultimo sofferto punto che potrebbe arrivare già a Lecce. Anche se gli uomini di De Canio non possono permettersi, vista la loro situazione di classifica, di fare altri passi falsi. Inoltre c’è da dire come fino a questo momento il “Via del Mare” si è rivelato uno stadio abbastanza ostico per i partenopei. L’unica vittoria risale infatti al 93-94, rete di Fonseca, mentre il Lecce ha potuto festeggiare 2 successi. Il pareggio è comunque il risultato che la fa da padrone, con ben 5 segni X su 8 incontri totali.

Udinese – Lazio: Big Match di scena al Friuli di Udine. 90 minuti per un posto Champions, per l’Europa che conta, per decidere una stagione. 90 minuti in cui ci saranno solo Udinese e Lazio. Solo Di Natale e Henanes, Guidolin e Reja. Senza dar retta a Lotito, agli arbitri e ai complotti filo-Roma che a detta di alcuni  stanno spingendo direttamente da oltreoceano i giallorossi in Champions. Sarà come al solito un confronto equilibrato. Mai infatti nella Storia, se escludiamo le annate da 97 al 2001 ( dove a farla da padrona erano i biancocelesti), c’è stata una vera dominatrice di questo incontro. I precedenti infatti dicono di un Lazio che la spunta solo per una vittoria (11) rispetto all’ Udinese (10, così come i pareggi)

Genoa – Sampdoria:  Sapete la sensazione di vedere il tuo peggior nemico sull’orlo di un precipizio ed avere l’opportunità di dargli una spintarella per farlo cadere. No? Allora non siete genoani. Il Grifone ha la fantastica occasione di gettare nel baratro della cadetteria gli odiati concittadini sampdoriani. Con una tifoseria che lo chiede a gran voce, gli uomini di Ballardini saranno obbligati a giocarsi la partita della vita. Ah, giusto, anche la Samp, o ciò che ne rimane dopo i “saldi di Gennaio”,  dovrebbe giocare alla morte. Confronto che, nella tradizione dei derby, è stato sempre molto equilibrato. Nella Marassi tinta di rossoblù ci sono state infatti 8 vittorie del Genoa, 12 pareggi e 9 affermazioni della Samp. Al Genoa il compito di pareggiare i conti e mandare i cugini in B.

Juve – Chievo:  A Torino c’è ancora qualcuno che crede di poter centrare la Champions. E magari salvare la stagione, e riconfermare Del Neri, e già che ci siamo fare pure un inchino ad Agnelli e Marotta per l’encomiabile lavoro svolto. Ma stiamo scherzando? Cose da pazzi, che farebbero impallidire le glorie del passato bianconero. Ormai, come abbondantemente detto, questa Juve è diventata un provinciale con molti soldi e zero idee, e come tale si sta abituando a ragionare. Non stupiamoci quindi che il match con il Chievo (lui si modello di gestione sportivo-economica), in caso di ipotetica vittoria, potrebbe condurci in un’altra settimana di proclami alla “grandeur” bianconera, ormai viva nella mente del solo Andrea Agnelli e di pochi fedelissimi. Per al cronaca la Juve contro il Chievo in 7 precedenti totali ha sempre vinto, tranne che nel 08-09, quando un tripletta di Pellissier fissò il risultato sul 3-3. Ci auguriamo per la Juve che il Chievo non decida di provare la sua “prima volta” all’ Olimpico proprio oggi, altrimenti si che pioverebbe sul bagnato.

Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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