Messa un’ipoteca sui biglietti per le destinazioni europee, gli azzurri tentano di posticipare quanto più possibile la partenza, cercando di sottrarsi alle fasi preliminari che complicherebbero il discorso qualificazione. Intanto, le voci di mercato irrompono nel clima azzurro, seminando il panico fra i tifosi. Mazzarri oscilla pericolosamente tra Napoli e Torino, venendo meno alla cristallinità di cui si è sempre vantato. Ma come dice lo stesso tecnico toscano, i conti si fanno a fine stagione.
Inserendoci nello stacco finale di questo campionato, come ogni Giovedì, inauguriamo una nuova puntata della rubrica “Focus sull’arbitro”, analizzando l’operato del fischietto previsto per la prossima sfida. Stavolta, s’è deciso stamani, è il turno di Paolo Valeri di Roma, 33 anni il 16 Maggio. Il fischietto capitolino è alla sua quarta stagione nella CAN di A e B. Raggiunte le 39 presenze in serie B, esordisce in massima serie in occasione del match Udinese – Empoli 2-2. Fin’ora, in serie A, ha totalizzato 41 presenze. Dal 1 Gennaio di quest’anno, inoltre, è arbitro internazionale.
Il 13 Dicembre 2008 è una doppia ricorrenza. Valeri “inaugura” la sua carriera con il Napoli ed arbitra, in particolare, la partita Napoli – Lecce (conclusasi per 3 a 0). Si spera sarà un déjà vu. Allora gli azzurri erano reduci da una bella volata, forse troppo alta, fatta con ali troppo piccole, che non riuscirono a reggere il peso del girone di ritorno, nel quale abbandonarono gradualmente le posizioni più elevate. Il primo goal della serata scaturisce da un fallo dell’estremo difensore pugliese che mette a terra Lavezzi in area di rigore. Hamsik trasforma. Chiuderanno il match, a poco a poco, prima Pazienza, poi Denis.
In occasione di Napoli – Siena del 27 Settembre 2009, Valeri diresse forse il match in assoluto più contestato. Ma procediamo con ordine. Nel primo tempo Lavezzi viene lanciato, sul filo del fuorigioco, in assalto verso la porta bianconera: scartato il portiere, insacca, ma Valeri non fischia. O meglio, fischierà, ma non il goal. Secondo lui, il Pocho è partito in posizione irregolare, negandoci il vantaggio. Poco dopo (29’) a Maggio vengono letteralmente falciate le gambe in area di rigore, ed ancora una volta il fischio del direttore di gara latita. Si farà attendere fino al secondo tempo, quando fischia fallo su Quagliarella in area, probabilmente memore dell’errore precedentemente commesso. Hamisk insaccherà su ribattuta. Vittoria, questa, che diede un po’ di respiro a Roberto Donadoni, posticipandone l’esonero solo di una settimana. Nulla poté, invece, Marino, che al fischio finale, si ritrovò fuori dall’organico della società per vecchie questioni. Il Napoli era diventato troppo piccolo per due personaggi come l’ex DG e De Laurentiis.
In Napoli – Catania 1-0 Cannavaro firmava la presenza numero 300 con la maglia azzurra. E quale miglior modo di festeggiare se non con un goal, servitogli su un piatto d’argento prima da Lavezzi con un cross basso dalla destra, poi dal velo di Quagliarella che attirò su di sé tutta la difesa, lasciando il capitano solo con la sfera. Un goal, quello, importante per la futura qualificazione in Europa League.
Paolo Valeri ha inoltre avuto la fortuna di assistere a quello che è stato definito il match più bello di questa stagione. 19 Settembre 2009, stadio Luigi Ferraris, parliamo di Sampdoria – Napoli, la storia di una rimonta fulminea, veloce come uno schiocco di frusta. Storia, però, anche di un rigore forse troppo generosamente concesso ai blucerchiati, a Cassano in particolare, che molto probabilmente era partito, nell’azione incriminata, in posizione di fuorigioco. Da ricordare, inoltre, una splendida punizione di Gargano che si spense, purtroppo, sulla traversa: un’esecuzione che in futuro non si sarebbe più ripetuta.
L’ultima sfida diretta dall’arbitro romano, dopo il match diretto al Rigamonti tra Brescia e Napoli (vittoria degli azzurri con gol di Lavezzi), è stata Napoli – Inter, match valevole per la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia. Match discussissimo anche questo. Valeri nega, infatti, il vantaggio agli azzurri, giudicando irregolare la posizione di Edinson Cavani al momento della finalizzazione di un assist servitogli al bacio da Lavezzi. E quel fuorigioco fu solo il primo di una lunga, lunghissima, spesso immotivata, serie. Accanto a queste sviste, si aggiungono, a giudizio della piazza partenopea, rigori non concessi. Ad ogni modo, fu proprio un rigore a tagliarci fuori dai giochi, ma questa volta maturato nella classica lotteria; finì, purtroppo, alto sopra la traversa. Occhi in alto e denti stretti per Lavezzi; applausi, in ogni caso, dagli spalti del San Paolo.
Domenica sarà di nuovo Valeri a dare inizio e fine alle danze. Si spera spezzi il pregiudizio che molti tifosi – probabilmente a buon ragione – hanno su di lui. In fondo la chiave è tutta lì, l’ha detto anche Mazzarri: “bisogna attenersi al regolamento”.
Servizio a cura di Mariano Sisto
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