Il mercato dalla A alla A è un’idea (pardon, due), non suggestioni ma opzioni: però gennaio non è ancora alle porte, le riflessioni vanno aggiornate ed il cosiddetto progetto andrà integrato. Il mercato dalla A di Ayew a quello di Arbeloa è un concetto (concreto) da combinare con il fair-play finanziario, con le variabili impazzite di trattative non semplici, ma comunque ha presupposti sui quali (magari) è possibile concentrarsi, intervendo gradualmente. Il mercato poi verrà, tra due mesi o poco più, e ciò che serve al Napoli – per cominciare – sarà un esterno, perché quando le ferie di Natale rappresenteranno il passato, ci sarà un futuro senza Ghoulam (impegnato nella coppa d’Africa) ed in prospettiva, poi a giugno, andranno in scadenza sia Maggio che Mesto.
A COME. André Ayew, che ha un’età compatibile con il profilo scelto – da sempre – dal Napoli: tra un po’ compirà venticinque anni. Tra otto mesi, sarà svincolato, tra tre e mezzo potrà già dichiarare di avere scelto, ufficialmente: chiaro che un attaccante del genere abbia corteggiatori, chiaro che per liberarlo in anticipo l’Olympique Marsiglia voglia qualche riconoscimento (economico), chiaro che andranno analizzate le richieste dell’una e dell’altra e poi decidere. Però Ayew ha quel che può servire per irrorare l’organico di ulteriore qualità, ma anche di spessore internazionale.
A COME. Alvaro Arbeloa: e qui è tutta un’altra storia. Perché il difensore, esterno destro, cioè quello che serve e servirà a prescindere, compie proprio a gennaio trentadue anni, e siamo ben oltre le strategie del Napoli; poi guadagna pure quello che si può immaginare gli venga riconosciuto dal Real Madrid, al quale comunque dovrebbe andare una cifra, a meno che… Però Arbeloa sa come si vivano certe emozioni, come si combattono certe tensioni, come si affronti alcune pressioni: sarebbe un salto in avanti, un altro.
Fonte: Corriere dello Sport
