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G Factor: Alla scoperta della Primavera del Bari, avversaria del Napoli in semifinale al torneo di Ostuni

Le formazioni primavera di Bari e Napoli si affronteranno anche in occasione della semifinale del 12° Torneo di Ostuni

La Serie B ha espresso le favole Carpi e Frosinone, la rivincita del calcio di provincia, il successo delle idee, della programmazione, dell’organizzazione e soprattutto della libertà dalle pressioni opprimenti. La favola del calcio giovanile nella stagione in corso è stata scritta dal Bari che ha raggiunto la qualificazione diretta alla final eight. E’ l’unica realtà della serie B a rientrare tra le sei squadre che hanno staccato già il biglietto per le finali scudetto, potrebbe fargli compagnia lo Spezia se riuscisse ad emergere dai play-off, dovrà superare prima l’Empoli e poi la vincente tra Chievo ed Udinese. In Liguria il Bari proverà a coltivare il proprio sogno: ripetere l’impresa del 1999-2000, quando la Primavera di Cassano, nella stagione in cui Fantantonio debuttò in Serie A con la magia contro l’Inter, conquistò lo scudetto di categoria. Comunque vada, il Bari potrà archiviare questa stagione con un ottimo lavoro che ha valorizzato anche tre elementi in chiave prima squadra: l’esterno destro classe ’98 Scalera, il centrocampista ’97 Castrovilli e l’esterno ’95 Minicucci, che hanno sottoscritto il contratto da professionista. Ieri all’ultima giornata Castrovilli e Minicucci a La Spezia si sono tolti anche la soddisfazione del debutto in prima squadra. Il ricorso ai fuoriquota ha sicuramente aiutato la formazione biancorossa ma i 17 gol del ’94 Leonetti e il contributo dei ’95 Minicucci e Tisma non sarebbero bastati senza l’ottimo lavoro dell’allenatore Corrado Urbano e la pianificazione societaria che ha portato a casa un obiettivo importante con una rosa costruita con pochi soldi e molte idee. Leonetti è andato via a fine gennaio, l’ultimo gol l’ha realizzato nel 2-0 inflitto alla Lazio prima di andare in prestito al Savoia. Il Bari nel girone di ritorno senza il suo cannoniere ha conquistato solo tre punti in meno rispetto all’andata, ciò dimostra che non si può ridurre l’avventura barese al centravanti classe ’94. Scopriamolo meglio questo giovane Bari. Il modulo di Urbano è il 4-2-3-1, oltre ai risultati è apprezzabile la volontà della Primavera del Bari di cercare di divertire, di produrre un calcio piacevole mantenendo quasi sempre una buona organizzazione di gioco. Il portiere titolare è il ’96 Marco Ventrella, uno dei tantissimi ragazzi scuola Bari di questa squadra, che hanno vissuto tutto il percorso nel vivaio biancorosso. Alle sue spalle c’è Nicholas Lentini: il Torino ha puntato tutto su Zaccagno e il Bari ha deciso di dargli fiducia. Ha collezionato otto presenze tra campionato, Viareggio Cup e Coppa Italia. In difesa sulle fasce c’è a destra la spinta di Scalera, punto fermo della Nazionale Under 17, a sinistra la spiccata attenzione difensiva di Roccotelli, un altro ragazzo formato in casa Bari così come Le Noci, capitano e terzino destro trasformato da Urbano nel ruolo di difensore centrale, al suo fianco Giura, difensore arrivato in estate dal Siena dopo il fallimento del club toscano. Le Noci e Giura sono due centrali non dotati di un’imponente struttura fisica ma molto bravi nella scelta dei tempi di gioco, nei movimenti difensivi. La coppia di centrocampo è operaia, formata da Tamburrino e Rasak, centrocampista in prestito dal Chievo Verona, i polmoni al servizio della squadra. Lo scopo di entrambi è recuperare palloni per azionare il reparto offensivo. I due esterni d’attacco dell’undici titolare sono Minicucci e Curci, profili diversi integrati nel meccanismo tattico predisposto da Urbano. Minicucci è arrivato dal Siena, ha segnato solo un gol ma ha offerto una grande quantità di assist, ama inserirsi tra le linee mentre Curci a sinistra è un ex attaccante schierato sulla corsia sinistra del 4-2-3-1 per valorizzare le sue ottime qualità atletiche. Uno specialista nell’uno contro uno è, invece, il ’95 Tisma proveniente dalla Stella Rossa di Belgrado. Il trequartista è il ’97 Castrovilli, il “cervello” del gioco del Bari, anche lui è arrivato molto presto, all’età di undici anni dall’Asd Minervino Calcio. In attacco non ci sono solo i 17 gol di Leonetti ma anche gli 8 di Damiano e i 6 Mastrangelo, fondamentali nella seconda parte della stagione. Damiano proviene da Parma e Gubbio, la società emiliana non ci ha mai creduto, l’ha fatto il Bari e l’attaccante classe ’96 ha ripagato la fiducia con dieci gol stagionali in ventitrè presenze tra campionato, Coppa Italia e Viareggio Cup. Damiano è una prima punta atipica, è molto bravo nello spazio stretto mentre Mastrangelo è un attaccante rapido, sgusciante, devastante a gara in corso. Il suo contributo è stato determinante nelle ultime tre gare contro Ternana, Frosinone ed Avellino. Completano l’organico l’esterno sinistro Partipilo, i centrocampisti Armenise, prelevato dalla Nick Bari, Leo, Marasciulo e l’attaccante Lopez. Il Bari guarda anche al futuro, nel finale di stagione sono stati aggregati alla Primavera anche quattro ’98 in vista della prossima annata: il difensore centrale Panebianco, i centrocampisti Clemente e Cigliano e l’attaccante Portoghese, rientrato al Bari dopo l’esperienza al Varese. Tra programmazione societaria, oculatezza nelle scelte e lavoro tattico, il settore giovanile del Bari si gode la sua avventura e i propri successi. “Scalera, Minicucci e Castrovilli rappresentano le nostre vittorie, i contratti da professionisti firmati da questi tre ragazzi e l’inserimento in prima squadra dimostrano il valore del nostro lavoro. Ringrazio la famiglia Paparesta che ci ha dato la possibilità di lavorare pensando solo al campo senza essere condizionati da altri fattori, il direttore sportivo Antonelli che mi ha dato grande fiducia e l’allenatore Corrado Urbano che ha avuto il coraggio e la capacità di trasformare alcuni giocatori lavorando sulle loro caratteristiche e costruendo una squadra che, al di là dei risultati, ha espresso un calcio gradevole”, ha dichiarato il coordinatore tecnico del settore giovanile Domenico Fracchiolla.

Fonte: Ciro Troise per GianlucaDiMarzio.com

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