“Come può uno scoglio, arginare il mare …” Prima o poi doveva scoppiare, anzi deflagrare. La clamorosa bomba di mercato è arrivata. In principio fu Lavezzi, poi è toccato a Cavani essere protagonista dei rotocalchi sportivi. Adesso è il turno di Hamsik. Già, proprio lui. L’unico che non ha mai alzato la voce. L’unico ad esser stato sempre al proprio posto e profondamente rispettoso dei tecnici. In principio fu Reja che lo coccolò a tal punto da instaurare un rapporto di profonda stima ed amicizia. È stato poi il turno di Mazzarri che vedeva in Hamsik il faro del centrocampo, il galleggiante della squadra. Il punto d’equilibrio tra centrocampo ed attacco. È arrivato poi Benitez. Si cambia modulo. Non è più tempo di 3-5-2, palla sulla trequarti e pedalare. Si passa al 4-2-3-1 e Hamsik in questo modulo ci sta a pennello. Arrivano 6 gol nelle prime 11 giornate condite da ben 5 assist, gli stessi che hanno Callejon e Insigne, dietro solo ad Higuain a quota sette in questa speciale classifica del campionato. Un ottimo ruolino di marcia interrotto da quel maledetto infortunio patito col Parma: piede sinistro vicino al tracollo e obbligo di stop per evitare una frattura. Passa un mese, ne passano due e il Napoli fa a meno di Hamsik: fortuna che Mertens si sia rivelato l’ottimo investimento che tanti, ma non tutti, avevano adocchiato già a Dimaro. Due mesi di stop sono tanti, sopratutto per chi in carriera non aveva mai subito una simile pausa: rientrare in un gruppo dove c’è gente di qualità come Callejon, Mertens, Insigne e Pandev, oltre che Higuain, non è mica facile. Lungi da me, far passar l’idea che il Napoli stia bene così. I rinforzi servono eccome, specie in attacco. Eppure in tanti preferiscono omettere tutto ciò. Si soffermano sulle panchine contro Lazio e Swansea. Tacciono però i numerosi spunti contro Catania e Porto. Raccontano il lungo digiuno dal gol, giustamente siamo in Quaresima, e dimenticano quello annullato con la Juve. La prestazione con i bianconeri fu esaltante ma è giusto tacciarla perche così è stato deciso. Da chi non si sa. Hamsik ora è addirittura divenuto un problema. Non riuscendo ad inserirsi nel 4-2-3-1 di Benitez, viene quasi ceduto al Manchester United di Moyes per 40 milioni di euro; lo stesso Manchester che gioca col 4-2-3-1 … Sette anni, sono sette le stagioni che Marek ha trascorso Napoli. Questa forse è la prima stagione in cui non arriverà in doppia cifra. La crisi del settimo anno. Ma le crisi vanno affrontate e superate caro Marek –“Non sono io, non mi riconosco in quel che faccio”, tutti sanno che questo non è il vero Hamsik. Il vero Hamsik è quello del primo anno in A, quello che fece sobbalzare tutti al primo gol settembrino contro la Samp di Mazzarri, è quello che mandò al Monaldi molti tifosi azzurri dopo il gol al Milan all’ultima di campionato. Hamsik è quello che Allegri voleva alcune estati fa, è quello che Galliani definì “Mister X”. È quello che Raiola provò a strappare al Napoli per portarlo a Milano. No, nine, niet. Marek resta qui! De Laurentiis si sente un padre putativo, i tifosi più stagionati lo hanno adottato affettivamente. Hamsik è Marechiaro, Marechiaro è Napoli. Ecco “come uno scoglio può arginare il mare” …
Francesco Gambardella
