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Identikit dei … talenti delle Olimpiadi di Londra 2012

Da Neymar a Koo, da Salah a Konatè, da Giovani a Sinclair. Ecco i talenti dei giochi olimpici

Siamo in pieno svolgimento delle Olimpiadi di Londra 2012. La capitale inglese, per la terza volta nella sua storia, ospita il prestigioso evento olimpico, dimostrando –ancora- di essere il centro del mondo, grazie alle sue secolari tradizioni ed alla sua cultura multietnica. Le molteplici discipline si alternano nella manifestazione di 17 giorni, diramandosi in incantevoli ed emozionanti scenari sportivi come Wimbledon, Regents Park, ExCel Centre, Greenwich Park, Wembley Stadium & Arena, ect.

 

Il calcio è una delle discipline più presenti ai giochi olimpici. Si assiste ad una fase a gironi, alla quale partecipano sedici Nazionali Under 23 (con i consueti 3 fuoriquota). Dopo l’edizione del 2000, con la vittoria del Camerun a Sidney, c’è stato il dominio assoluto dell’Argentina (vincitrice dell’oro sia ad Atene nel 2004 che a Pechino nel 2008). In quest’edizione, però, oltre alle due su indicate, spiccano le assenze illustri di Germania, Italia e Francia, sebbene abbiano una grande esperienza in termini di selezioni giovanili. E’ lecito aspettarsi, quindi, un consequenziale indebolimento del torneo, con le ultime “Big” rimanenti a contendersi la medaglia d’oro, ma la realtà è un’altra.

Di fronte a simili manifestazioni bisogna diventare un po’ bambini, lasciarsi trasportare, credere anche alle favole. Perché, in fondo, l’Olimpiade è l’ultima favola moderna che ci resta”. Non sappiamo se i giocatori di Spagna, Uruguay e Svizzera avranno avuto modo di leggere l’incipit dell’articolo di Aldo Grasso sull’ inaugurazione di venerdì scorso, ma, purtroppo per loro, hanno incarnato appieno lo spirito fiabesco della competizione, per dare una dimostrazione tutt’altro che esaltante. Infatti le selezioni allenate rispettivamente da Luis Milla,  Oscar Tabarez e Pierluigi Tami riescono nella fallimentare impresa di riuscire a qualificarsi ai quarti di finale, piazzandosi al terzo e all­’ ultimo posto dei propri gironi. In virtù di queste eliminazioni illustri, ad accreditarsi sempre più come ruolo di vincitore del Torneo è il Brasile di Mano Menzes, con un organico colmo di giovani talenti, che -già sulla carta- sembra esser di un altro livello. Ma andiamo con ordine nella nostra panoramica dei gironi eliminatori.

Nel Gruppo A, ad approdare ai quarti, sono la Gran Bretagna (7 punti) e il sorprendente Senegal (5 punti). I padroni di casa, forti di due successi ed un pareggio, si qualificano grazie all’esperienza portata in gruppo da Giggs e Bellamy, insieme alle buone qualità tecniche dei loro giovani più emergenti, come i più famosi Daniel Sturridge, attaccante di movimento classe 89’ del Chelsea,  Tom Cleverley, dinamico centrocampista ambidestro classe 89’ in forza allo United, Scott Sinclair esterno di fascia in forza allo Swansea, proveniente da una strepitosa stagione con il suo club grazie alla salvezza guadagnata in Premier, realizzando 8 reti (Scott Sinclair per vedere le sue giocate). Dietro di loro si piazzano i senegalesi, la vera sorpresa del torneo. Anche se il loro stile di gioco si basa fondamentalmente sulla forza atletica, si distinguono giovani emergenti che sanno dire la loro anche dal punto di vista qualitativo come Moussa Konatè attaccante (che può ricoprire sia il ruolo di prima che di seconda punta), classe 93’ in forza al Maccabi Tel Aviv. Capocannoniere del Torneo (quattro gol in tre partite), Konatè riesce a dare profondità e potenza al reparto offensivo senegalese, grazie ai suoi movimenti sempre insidiosi e micidiali. Il merito di queste sue ottime prestazioni è dovuto anche ai suoi compagni di nazionale, fra i quali Sadio Manè numero dieci, classe 92’, centrocampista dinamico dai piedi buoni, sempre presente sulla trequarti a sfornare precisi assist e ad inserirsi nelle retroguardie avversarie, e il centrocampista centrale dalle lunghe leve Cheikhou Kouyatè classe 89’, oramai diventato perno fisso della mediana dell’Anderlecht grazie ai suoi 189 centimetri d’altezza e alla sua potenza fisica nel cosidetto “lavoro sporco”. Le outsider di questo primo girone sono Uruguay ed Emirati Arabi. Sicuramente per i primi l’eliminazione sa di beffa, in quanto gli uruguagi partivano ai nastri di partenza sicuramente tra le nazionali favorite del torneo, con giocatori in rosa del calibro di Cavani, Suarez, Gastòn Ramirez, Hernandez, Arevalo.

 

Nel Gruppo B è il Messico a vincere il girone, con 7 punti realizzati -dietro la Repubblica Coreana- conquista la qualificazione con 5 punti. I messicani selezionati da Luis Fernando Tena sono oramai una delle nazionali più quotate a livello giovanile. I messicani possono contare sull’esperienza del terzino -sempre pericoloso- Carlos Salcido e sul centravanti Oribe Peralta, oltre che sui giovani più affermati Giovani dos Santos (oramai in pianta stabile nella nazionale maggiore) attaccante classe 89’ del Tottenham,  Darvin Francisco Chavez classe 89’ centrale difensivo che gioca in patria nel Monterrey dalla buona personalità e dal preciso tempismo negli interventi difensivi, e Javer Ignacio Aquino centrocampista classe 90’ proveniente da un’ottima stagione nel proprio club messicano del Cruz Azul. In seconda posizione, i sorprendenti sudcoreani che si sono ben espressi in queste prime tre partite della manifestazione, grazie ai gioielli come Ja-Cheol Koo, centrocampista capitano -classe 89’- che fa della tecnica la sua arma principale, capace di effettuare pregevoli verticalizzazioni e di ottimi tempi d’inserimento che disputa il campionato tedesco con la maglia dell’Augusta (5 gol in 15 partite in quest’ultimo anno, caratteristiche Ja-Cheol Koo per vedere le sue prodezze),  Tae-Hee Nam esterno di centrocampo classe 91’-che milita in Qatar nello Lekhwiya, molto bravo nella fase offensiva nel superare il suo diretto avversario e a sfornare precisi cross, ma anche nei ripiegamenti difensivi. Deludenti invece le prestazioni dei vari Mehmedi, Kasami e Morganella (quest’ultimo squalificato anzitempo dall’Olimpiade per aver esternato insulti di matrice razzista attraverso Twitter) con la Svizzera che chiude il girone con un misero punto, quella di Aubameyang, stella di un Gabon arrivato terzo con 2 punti totalizzati.

  

Il Gruppo C è quello del dominio Selecao, con il Brasile che fa bottino pieno grazie alla rosa (possiamo dirlo senza difficoltà) più forte e completa del torneo: senza considerare i “fuoriquota” Thiago Silva, Marcelo e Hulk, i verdeoro possono vantare di numerosi giovani talenti come Juan Jesus, Rafael e Bruno Uvini (caratteristiche Bruno Uvini per leggere il suo identikit) per la retroguardia, Romulo, Ganso, Oscar (caratteristiche Oscar per leggere il suo identikit ), Sandro e Lucas come centrocampisti e Leandro Damião e Neymar in avanti. Molti giocatori, questi ultimi, che in patria stanno mostrando di esser di un’altra categoria, pronti quindi ad effettuare l’importante passo verso l’Europa. La Selecao di Mano Menezes non può che esser la favorita numero uno per questo Torneo olimpico, ambito traguardo che manca nella storia brasiliana. Al secondo posto si posiziona l’Egitto, con 4 punti realizzati, forte di una grande tradizione in ambito giovanile. La selezione di Hany Ramzy, dopo la grande prova effettuata nella sconfitta contro il Brasile per 3-2, si impone per 3-2 contro la Bielorussia, per poi pareggiare 1-1 contro la Nuova Zelanda. La squadra poggia sulle spalle del capitano Abo Trika, vero fulcro della squadra, grazie alla sua esperienza messa al servizio dei più giovani. I più promettenti sono sicuramente l’attaccante Mohamed Salah, seconda punta di movimento dal preciso piede mancino -classe 92’- che gioca in patria nel Al Mokawloon (7 reti in 15 gare durante l’ultima stagione per lui, clicca qui per apprezzare le sue prodezze ), il terzino sinistro Islam Ramadan, -classe 90’- con la forte propensione offensiva e molto agile e scattante nei movimenti, che milita nell’ Haras El Hodood, e Ahmed Hegazi difensore classe 91’ acquistato da poco dalla Fiorentina di Montella, molto bravo nel gioco aereo e dal fisico imponente. Chiudono il girone al terzo e al quarto posto la Bielorussia e la Nuova Zelanda. Fra i bielorussi hanno avuto comunque modo di farsi notare,  fra gli altri, il brasiliano naturalizzato bielorusso Renan Bressan centrocampistacon indiscusse doti tecniche anche se non velocissimo classe 91’ in forza al Bate Borisov, e Aleksandr Gutor, portiere classe 89’ del Bate Borisov che, nonostante i suoi 190 centimetri d’altezza, dispone di una sorprendente agilità fra i pali, oltre a disporre degli ottimi riflessi.

 

Siamo arrivati al Gruppo D, il più sorprendente in termini di verdetti finali. Ai primi due posti si qualificano il Giappone (7 punti) e l’Honduras (5 punti), a discapito di Marocco (2 punti) e Spagna (1 punto). I nipponici hanno destato molta impressione per le numerose azioni gol create nell’arco di queste prime tre gare iniziali, forti di una condizione fisica invidiabile e di una tenacia eccezionale dimostrata sul rettangolo di gioco. Nel tandem offensivo troviamo Kensuke Nagai, classe 89’ in forza al Nagoya Grampus autore di 8 reti in 18 gare nell’ultima stagione, con Yuki Otsu, classe 90’ sbarcato già in Europa nel Borussia M’gladbach, i quali, con le loro caratteristiche basate soprattutto sulla velocità e sull’imprevedibilità, creano scompiglio alle difese avversarie. Inoltre, l’esterno sinistro Takahiro Ogihara classe 91’del Cerezo Osaka che può esser paragonato per le sue doti al più famoso Gareth Bale, sia in termini di accelerazione sulla fascia con palla al piede, sia per la sua precisione con il suo piede sinistro, descrivendo traiettorie sempre insidiose. Anche l’altro esterno di fascia destra Hiroshi Kiyotake classe 89’, anch’egli del Cerezo Osaka ma che dalla prossima stagione giocherà in Germania con la maglia del Norimberga, molto bravo in entrambi le fasi di gioco, fa della corsa la sua arma migliore, capace di fargli effettuare dei tagli a convergere verso l’area di rigore che, talvolta, lo portano anche a concludere verso rete. Dietro i nipponici troviamo la nazionale dell’Honduras del selezionatore colombiano Luis Fernando Suarez che punta tutte le sue forze sul “fuoriquota” Jerry Ricardo Bengtson, classe 87’ che milita nell’Mls con gli New England, dopo aver realizzato numerosi gol in patria col Montagua. Dagli spagnoli, fanalini di coda del gruppo, ci si aspettava di più, vista la gran quantità di talenti presenti in rosa (oltre alla sua tradizione giovanile sempre fiorente). Immaginare come la selezione di Luis Milla sia potuta uscire cosi mestamente dal proprio girone con giocatori come Mata, Muniain (caratteristiche Munian per l’identikit ), Adrian (caratteristiche Adrian per leggerne l’identikit ), Jordi Alba, De Gea (caratteristiche De Gea per leggerne l’identikit) ) è umiliante e scottante per questa nuova generazione. Anche l’altra nazionale eliminata dal gruppo, il Marocco, con vari talenti come El Kaddouri (classe 90’ del Brescia), Abdelaziz Barrada (classe 89’ del Getafe) e Zakaria Labyad (classe 93’ passato ultimamente dal Psv allo Sporting Lisbona, ), oltre ai fuoriquota Kharja, Amrabat, ha deluso le aspettative mancando la qualificazione ai quarti di finale.

 

Vedremo come andrà a finire questo torneo olimpico. Il Brasile, per i bookmaker, resta sempre il favorito, anche se ci sono diverse nazionali outsider che possono insidiare la supremazia verdeoro, quali Giappone, Messico o Senegal.

 

Gilberto D’Alessio

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