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ESCLUSIVA- Pulvirenti (all. Prim. Catania): “Torre del Grifo ha portato grandi risultati”

"L'obiettivo é quello di crescere, migliorare e portare qualche ragazzo in prima squadra"

Non c’è solo Juventus-Napoli, domani alle 11:30 ad Aversa torna in campo la Primavera dopo due settimane di sosta, visto il turno di stop del campionato di categoria ed il rinvio della sfida contro la Lazio. Gli azzurrini di Saurini, al primo posto nonostante una partita in meno, ricominciano il loro cammino dalla sfida contro il Catania, avversario da affrontare anche al secondo turno di Coppa Italia il 31 Ottobre ed il 7 Novembre. La redazione di IamNaples.it ha intervistato in esclusiva l’allenatore della Primavera del Catania Giovanni Pulvirenti confrontandosi con un’altra importante realtà calcistica del Sud.

Sabato c’è Napoli-Catania. Ha mai visto giocare la compagine di Saurini? Come pensa di fermarla?

“Ho visto il Napoli giocare contro la Roma, ne conosco perfettamente le potenzialità, é la stessa squadra che l’anno scorso ha conquistato i playoff, formata da ottimi calciatori. Cerchiamo di trovare le contromosse necessarie, ma quello che conterà sarà quello che saremo in grado di fare in caso di possesso palla”

Quali sono i singoli che teme di più?

“Come dicevo ci sono ottimi calciatori come Tutino, Celiento, Allegra, Insigne e Novothny, ma nel complesso é tutta la formazione che gode di ottimo potenziale”

Il gruppo a sua disposizione si è rinforzato con l’arrivo di alcuni giovani talenti come il centrocampista Diop e l’attaccante Barisic. Ci presenta questi nuovi innesti? Che caratteristiche hanno e che giudizio esprime riguardo alle loro qualità?

“Diop é certamente disciplinato ed equilibrato e riesce a trasferire in campo sagacia tattica. Baristi é un attaccante di buone qualità, abbastanza potente e con dei buoni colpi. Senza dubbio li metteremo in campo e faranno crescere nostro livello qualitativo”

Quattro pareggi ed una vittoria in campionato e la qualificazione al secondo turno di Coppa Italia, dove affronterete proprio il Napoli. E’ soddisfatto del rendimento dei suoi ragazzi?

“Io non guardo mai, soprattutto all’inizio, il risultato ma l’espressione del gioco e la crescita che riscontriamo nei ragazzi”

L’anno scorso ha portato gli Allievi Nazionali per la prima volta nella storia del Catania alla final eight. La qualificazione alla fase finale è l’obiettivo anche della sua Primavera?

“L’obiettivo é quello di crescere, migliorare e portare qualche ragazzo in prima squadra”

Il Catania è una realtà del Sud che, come il Napoli, ha fatto della programmazione la sua forza. In Sicilia c’è però una struttura come Torre del Grifo che il Napoli non ha. Come è cambiato il vostro lavoro quotidiano con questo centro?

“Ringrazio sempre la società che ci permette di lavorare da veri professionisti, portando le nostre idee. Il centro sportivo é fondamentale e credo che abbia già portato grandi risultati”

Molti addetti ai lavori sostengono che, vista la crisi del calcio, bisogna ripartire dai settori giovanili. Cosa devono fare le società professionistiche per far diventare i vivai delle risorse strategiche fondamentali?

“Affidarsi di più alle conoscenze dei tecnici, farli maturare ancora di più, lavorare alla base soprattutto dove c’é più crisi e più fame stare attenti alle risorse a permettere ai ragazzi di diventare professionisti ed avanzare di categoria”

Concentriamoci sulla sua carriera. Lei proviene dal mondo del calcio dilettantistico. Quale delle due esperienze considera più stimolanti? Sogna il salto dal calcio giovanile alla Serie A o B compiuto dai vari Montella, Stramaccioni, Pea?

“Sono contentissimo di aver fatto esperienza nel mondo dei dilettanti dove ho toccato tutte le categorie. Otto anni fa mi chiamò il Catania per intraprendere questo percorso con i giovani, cosa che avevo già fatto ad Acireale sempre con il presidente Pulvirenti, é un mondo che mi affascina e sono felice di farne parte, la più bella gratificazione é vedere un calciatore che ho allenato arrivare in prima squadra. Io non lo faccio per arrivare nelle panchine più alte ma perché credo veramente nel lavoro del settore giovanile e nella sua importanza che é molto diversa da quella delle altre categorie”

A cura di Ciro Troise

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