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Cavani-Juventus, affare possibile: ecco i dettagli economici dell’operazione

Il ritorno col Monaco per accedere alle semifiniali di Champions, la finale di Coppa Italia, il quarto Scudetto consecutivo: la Juventus si appresta a vivere un finale di stagione che potrebbe regalare forti emozioni ai tifosi bianconeri. Ed a farli sognare ci pensa anche il calciomercato…

Colloqui nei giorni scorsi, infatti, tra la società bianconera ed alcuni intermediari di Edinson Cavani. Ancora nessun contatto con il club parigino, nessun incontro per stabilirne, eventualmente, dettagli. Si trattano, attraverso gli  intermediari del calciatore, le cifre del suo eventuale ingaggio: si parla all’incirca di 7,5 milioni netti comprensivi di bonus, probabilmente partendo da un fisso di 5/5,5 milioni. Resta da capire se la Juventus sia in grado di sostenere i costi elevati di tale operazione, magari senza essere costretta a privarsi dei suoi gioielli come ad esempio Pogba o Tevez.

Le cifre – Edinson Cavani, passato nelle fila del PSG nell’estate 2013 per 64 milioni e con un contratto quinquennale (scadenza 2018), avrebbe un valore residuo in bilancio di circa 38 milioni; è questo il valore al disotto del quale la società transalpina non dovrà scendere per evitare di registrare minusvalenze. Per comodità ed in assenza di cifre ufficiali, prenderemo tale somma come base per i nostri calcoli e presupponendo un contratto quinquennale da 5,5 milioni fissi per l’attaccante uruguagio, otterremo che il suo costo annuale nel bilancio della società bianconera, sarà di euro 18,6 milioni. Una bella cifra,  ma tale da non “stressare” i conti della Juventus. Per verificare la sostenibilità finanziaria dell’operazione Cavani, dovremmo proiettarci su quelle che saranno le previsioni di ricavi nei prossimi esercizi. Le operazioni perfezionate nella prossima finestra estiva di calciomercato, infatti, avranno effetti finanziari a partire dall’esercizio 2015/2016.

A partire dall’esercizio 2015/16, il fatturato della Juventus subirà un incremento di circa € 30/35 milioni, grazie agli introiti derivanti dal nuovo accordo per i diritti tv di Serie A (+13 milioni), al nuovo sponsor Adidas (+14 milioni), al rinnovo dell’accordo con Jeep (+4 milioni) oltre all’incremento da sponsorizzazioni minori. A questi incrementi dovremo aggiungere quelli derivanti dalla nuova distribuzione del market pool della Champions League che per il prossimo triennio porterà circa 25 milioni in più di ricavi alle squadre che vi parteciperanno, oltre all’aumento dei premi e bonus.

Se dunque il prossimo anno la Juventus riuscisse a ripetere lo stesso percorso attuale in Champions (ipotizziamo quarti di finale in solitaria e stesse partite vinte e pareggiate nel girone), si garantirebbe bonus accesso girone, ottavi e quarti per 23,5 milioni (+7,5 milioni sul 2014/15) e premi partita per 5 milioni (+1,5 milioni). A questi andrebbero aggiunti i ricavi dal market pool che per il prossimo triennio sarà di circa 110 milioni per le italiane. Considerando che il 10% di tale cifra andrebbe alla squadra eliminata ai gironi, alla Juventus spetterebbero (stiamo ipotizzando lo stesso cammino fin qui in Champions) circa 62 milioni (+15 milioni) che sommati ai 9 milioni di incremento sui bonus e premi, porterebbero a 24 milioni l’incremento rispetto al 2014/15.

Considerando che, così come previsto dalle norme sul Fair play finanziario, il costo del personale non può superare il 70% dei ricavi, dal solo incremento previsto dai diritti tv e sponsor (35 milioni circa) la Juve potrà permettersi di incrementare i costi annui del personale in bilancio per 25 milioni circa tra ingaggi ed ammortamenti. Questo considerando invariati rispetto a quest’anno i ricavi derivanti dalla prossima Champions League (potenzialmente altri 24 milioni) e senza tener conto di alcuna cessione dei giocatori dell’attuale rosa che eventualmente andrebbero a liberare altri costi ed incrementare la voce plusvalenze (a titolo puramente esemplificativo, Llorente libererebbe circa 8/9 milioni di ingaggio annuo ed il ricavo della sua cessione sarebbe tutta plusvalenza).

Conclusioni – La Juventus è in piena fase espansiva sul fronte investimenti, tale da aver raggiunto un indebitamento finanziario netto, comprensivo dei saldi tra crediti e debiti da calciomercato, di circa € 250 milioni al 31 dicembre 2014. Ma è altresì vero che dal totale delle passività finanziarie occorre detrarre € 57,3 milioni dei cosiddetti debiti virtuosi (€ 45,6 milioni relativi al debito residuo del mutuo contratto per la costruzione dello Juventus Stadium e € 11,7 milioni relativi al debito residuo del Leasing contratto con Unicredit Leasing per la realizzazione dello Juventus Training Center). Dunque una situazione economico finanziaria in perfetto equilibrio anche grazie alla linea di credito di 50 milioni che la controllata Exor ha messo a disposizione della Juve fino alla fine dell’anno ad un tasso Euribor 1 mese + 200 punti base di spread (tasso finito 2%).

Dunque non saranno i 18/20 milioni annui del costo di Cavani a spaventare i conti della Juventus anche senza la cessione dei suoi gioielli.

Fonte: Gianlucadimarzio.com

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