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Doppio poker, la Juve Stabia ora può sognare

gialloblu si portano sul 3-0 grazie anche a due rigori, quindi la rimonta dei marchigiani con doppietta dell’ex Zaza: Bruno chiude i conti nel finale

Poker della Juve Stabia. Di reti e di risultati. La truppa di Braglia fila come un treno lanciato a corsa folle: quattro vittorie di fila per ritrovarsi addirittura nei quartieri nobili della graduatoria. Ad Ascoli, così come a Piacenza con la Pro Vercelli due settimane fa, la squadra gialloblù è passata realizzando quattro gol, due su calci di rigore, pur se il primo Caserta lo aveva sbagliato addirittura due volte, per poi rifarsi con il tap in. Non è stata una bella Juve, ma cinica e determinata sì. Dopo aver schiodato il risultato al 25’, ha giocato come il gatto col topo, appena i marchigiani si sono scoperti, ecco il contrassalto vincente e rigore-bis. L’avvio è stato alquanto in equilibrio, Braglia è stato costretto a modificare l’intelaiatura abituale, causa diverse assenze, schierando i suoi con un 3-4-1-2 o 3-5-2 se vogliamo, vista la posizione fluttuante di Caserta. In avanti, accanto al temuto Mbakogu, c’è Cellini, che ha finito di scontare i quattro mesi di squalifica. Arretra Acosty, che subito ribalta la posizione con Baldanzeddu, dirottato a sinistra per arginare le scorribande dell’ex nocerino Scalise. Il giovane ghanese, invece, eccede un po’ in personalismi. Ha il merito, però, di indurre Vasco Fiasca all’errore fatale al 22’, l’arbitro non indugia un istante nell’accordare la massima punizione. Caserta sul dischetto, ribatte in tuffo Guarna, irrompe Figliomeni e spara alto. Non c’è tempo per sacramentare, corre in soccorso l’assistente, bandierina levata, il tiro è da ripetere, qualche ascolano è entrato in area prima che lo stabiese calciasse. Non cambia il tiratore, ma neppure l’esito, ancora centrale la conclusione di Caserta, il portiere marchigiano è bravo, ma non trattiene, sfera sui piedi del n. 10 gialloblu che stavolta non può proprio buttare alle ortiche.
L’Ascoli è furente, il clima si scalda, fioccano le ammonizioni. Bianconeri più baldanzosi al riavvio, stazionano per ampi tratti nella metà campo stabiese. Silva inizia la girandola delle sostituzioni, dentro Dramé, che procura grattacapi dal versante mancino, ma a rendersi pericoloso è Ricci, provvede Baldanzeddu a sventare. La Juve è in ambasce, Braglia ordina il 4-4-2, l’Ascoli inanella calci dalla bandierina. Squillo di Mbakogu al 21’, lo supporta Acosty, volata alla Usain Bolt per 50 metri, è a tu per tu con il portiere abile a rimpicciolirgli lo specchio, conclusione intercettata e palla in angolo. Avesse centrato il bersaglio, la sua quotazione sarebbe schizzata a livelli vertiginosi. Ma, per onestà, c’è da dire che il nigeriano si è lasciato ingolosire quando avrebbe fatto meglio a servire lo smarcatissimo Danilevicius. Al 24’, comunque, ancora Juve Stabia: da Caserta a Danilevicius e poi a Mbakogu, fallo di Peccarisi, al tiro va Genevier e fa 2 a 0. Al 33’ il tris: Caserta dalla bandierina, testa di Scognamiglio, legno e sfera che tocca terra per poi uscire, ricacciata dentro da Figliomeni, ma già aveva varcato la linea bianca. Ascoli rintronato. Non domo però. Ecco l’ex Zaza al proscenio, va in rete al 38’ ed al 42’, la Juve è in catalessi. Provvederà Bruno, sollecitato da Danilevicius, a rimettere le cose a posto al 3’ di recupero con un diagonale perfetto. Sancisce così l’inarrestabilità del complesso stabiese, atteso ora dall’anticipo in Emilia contro il Sassuolo primo della classe.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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