Spregiudicato ai limite della brutalità nella vittoria sul campo, all’insegna del più tipico fair-play inglese davanti ai taccuini. Roberto Mancini non si lascia travolgere dall’entusiasmo per il trionfo dell’Old Trafford, una giornata che per i tifosi dei City è già entrata nella storia. E neppure i 25 punti nelle prime nove giornate di Premier League, con 33 gol all’attivo, riescono a strappargli toni trionfalistici. Perché il tecnico italiano è convinto che il Manchester United mantenga ancora qualcosa in più del suoi, forse l’abitudine alla vittoria. «Lo penso perché stiamo commentando una sola partita, ma nel complesso lo United è ancora una yard davanti a noi – le parole di Mancini al termine del 160° derby di Manchester – Possiamo sorpassarli solo se sapremo vincere il campionato. A quel punto forse potrà essere differente, ma per il momento lo United resta una squadra migliore di noi». Resta però la soddisfazione per una prestazione di rara autorevolezza e personalità.
FELICITA’ – Una gara comandata quando le due squadre erano in parità numerica, letteralmente dominata dopo l’espulsione di Evans. «Sono contento perché abbiamo battuto lo United in casa e non penso che molte altre squadre ci riusciranno. Sono felice per la vittoria e per i tre punti, non mi interessa il punteggio finale. Certo, il 6-1 è un risultato importante, ma interessa più ai tifosi che non a me. Anche se può avere un significato nella differenza reti finale. Ma la cosa più importante è che dobbiamo migliorare se vogliamo restare in testa. Dobbiamo continuare a lavorare seriamente». Menzione speciale per Mario Balotelli, sei gol nelle ultime cinque partite. In meno di 24 ore Supermario ha fatto dimenticare l’ultima bravata, l’incendio nella sua abitazione nel Cheshire, spostando gli equilibri del derby. E risultando per tutti il migliore in campo. Una prestazione maiuscola che ha spinto Mancini a paragoni illustri.
COMPLIMENTI – «Non so quello che è successo con i fuori di artificio, ma la cosa più importante è che Mario e i suoi amici non si siano fatti male. Ma oggi ha giocato davvero bene. E se qualcuno vuole sapere cosa ne penso, credo che Mario come calciatore sia attualmente tra i migliori cinque al mondo. Il suo problema è l’età: è ancora giovane e commette ancora degli errori. Ma come giocatore resta incredibile. Spero per lui, e per il calcio in generale, che arrivi il giorno in cui Mario cambi completamente modo di pensare. A quel punto diventerebbe uno dei tre migliori al mondo, con Messi e Cristiano Ronaldo».
DELUSIONE – Mesto, deluso ancor più che dopo la finale persa di Champions League contro il Barcellona, Sir Alex Ferguson non cerca scuse né si nasconde dietro l’espulsione di Evans: «E’ senza dubbio il peggior giorno della mia carriera. Neppure da calciatore ho mai perso per 6-1 – l’ammissione di Ferguson – Sull’1-0 il risultato era ancora rimediabile. Mentre sul 4-1 avremmo dovuto accettare la sconfitta senza gettarci all’attacco come abbiamo fatto. Da giocatori esperti come Ferdinand e Evra mi sarei aspettato più maturità. Preoccupato? No, ci rifaremo».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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