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Napoli – Lazio, 80′ di tensione fino al lampo di Higuain: il film della partita

Niente settimana bulimica di derby romano. Mercoledì prossimo, all’Olimpico, arriverà il Napoli, per la prima semifinale di Coppa Italia contro la Roma, l’altra grande «nemica» della stagione, dopo la Juve, per la squadra di Benitez. Contro una Lazio non certo al meglio delle proprie possibilità, il Napoli ha impiegato oltre 80′ per trovare la chiave di una partita piuttosto complicata, non bella, nobilitata però dalla presenza di oltre 45mila spettatori e dal debutto di Jorginho, e risolta con un colpo rapinoso di Higuain, che ha potuto sfogare tutta la tensione accumulata fin lì dalla squadra. Il Napoli resta dunque in corsa anche su questo fronte mentre la Lazio, campione in carica può consolarsi pensando di poter preparare al meglio il derby di campionato, con una settimana libera da a impegni.

PRESSIONI – C’era da capire, qui al San Paolo, tra le tante, quale delle due squadre si sarebbe dimostrata più sensibile al gran tourbillon di mercato che in queste ore ha per protagoniste proprio Napoli e Lazio. Di sicuro nessuno è sceso in campo per «bruciare» l’erba napoletana. Ritmo frenato, tiri in porta rarissimi come rare sono state le accelerazioni: solo più volenterosi i padroni di casa, appoggiatisi, nel primo tempo, lungamente a destra, dove Lulic, eroe dell’ultima edizione, non ha certo vissuto una serata di gloria, dovendo rincorrere, spesso inutilmente, il solito brillante Callejon. A ispirarlo ci ha pensato la coppia centrale varata finalmente da Benitez, Jorginho-Inler, con l’ex veronese al debutto da titolare. Concretamente però, pur con maggior ordine rispetto alla Lazio, date anche le persistenti difficoltà al nuovo corso tecnico-tattico di Hamsik, il Napoli ha prodotto soprattutto possesso palla (63% dopo 45′), raccogliendo in concreto angoli (5-0 nel primo tempo), andando vicino al vantaggio solo al 42′ con una bella giocata di Jorginho, su sviluppo di un corner, lesto a liberarsi di Felipe Anderson, e a cercare il palo lontano, colpendolo esternamente, superato Berisha. Si è trattato, taccuino alla mano, della prima conclusione del match nello specchio della porta. Meglio, se così si può dire, aveva fatto (19′), Keita, mettendo alla spalle di Reina, ma a gioco fermo, dato che il talentino spagnolo-senegalese, che anche a Napoli ha confermato le sue grandi qualità, era in fuorigioco.
Reja, qui, su un campo che di certo non lo lascia indifferente, visti i trascorsi, per parte sua, senza Klose influenzato, né Hernanes, influenzato lui sì dal mercato, si era affidato proprio al suo trio di giovanottini dorati Felipe Anderson-Keita-Perea, 58 anni complessivi. Se il primo ha confermato i suoi limiti europei e il terzo la sua acerba personalità, il vero problema è laziale è stato lo squilibrio a metà campo, dove Onazi ha passeggiato per 45′ prima di essere sostituito giustamente, da Gonzalez. Un ingresso che ha dato dei vantaggi tattici evidenti alla Lazio.

ERRORI – Partite del genere, comunque, hanno bisogno di solito, di una situazione da palla inattiva per essere sbloccate. E il Napoli in questo senso, a inizio ripresa, avrebbe avuto diritto alla più appetitosa delle situazioni in oggetto: un rigore netto, provocato da un intervento fuori tempo di Novaretti su Higuain in area. Senza arbitro d’area (in Coppa Italia non sono previsti), Banti ha sbagliato da solo (evidentemente a lui questa partita non porta bene). Anche la Lazio ha qualcosa su cui recriminare: Novaretti tirato per la maglia in area napoletana (25′) su calcio d’angolo.

LA SVOLTA – Il passare dei minuti non fa bene al match. Benitez interviene davanti (fuori Hamsik e un Insigne in serata no, fischiatissimo e autore di un gestaccio verso la curva A, dentro Mertens e Pandev), Reja non potendo fare altro, cambia qualcosa dietro (Biava al posto di Dias). Ma non ha fortuna. Perché il Napoli trova il gol con un colpo d’istinto di Higuain (36′), tenuto in gioco da Ciani, lesto a deviare un tiro da fuori area di Callejon. Al Napoli basta questo per andare avanti e «agganciare» la Roma.

Fonte: Corriere dello Sport

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