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Luigi Maiellaro del Gladiator, ecco il suo identikit

Serie D, girone H, raggruppamento ricco di storia e di squadre importanti e nobili decadute. Ischia e Gladiator a fare la parte dei leoni, ma anche squadre storiche come il Foggia, il Brindisi, il Taranto e tante campane come il CTL Campania, il Sant’Antonio Abate, la Puteolana e il Pomigliano. Tra queste c’è il già citato Gladiator, squadra ormai centenaria, fondata un secolo fa, nel 1912 e che ormai dal 1927 gioca al “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere. I sammaritani stanno vivendo stagioni esaltanti da quando al comando del timone è arrivato il facoltoso Lazzaro Luce, manager della multinazionale Derichebourg, che ha rilevato la società dall’ex presidente Salzillo nell’estate del 2011. Dopo una stagione esaltante terminata con la sconfitta ai playoff d’Eccellenza contro il Città di Messina, i nerazzurri hanno conquistato la Serie D grazie all’acquisto del titolo del Nuvla San Felice, squadra di Nola in gravi difficoltà economiche. In questa stagione è stata formata una vera e propria corazzata, con giocatori di categoria superiore come le punte Manzo e Del Sorbo o come l’ottimo centrocampista Gismondo Gatta, ma c’è l’Ischia a fare la parte del leone ed il primo posto è lontano 7 punti. Gli ottimi risultati della compagine casertana sono merito anche del portiere Luigi Maiellaro, interessantissimo portierino che difende la porta dei nerazzurri. Nato a Napoli il 16 marzo del 1994, alto 178 cm per 73 kg di peso, si è avvicinato al calcio a sei anni, dando i primi calci ad un pallone nella scuola calcio “Fabio e Paolo Cannavaro“, per poi passare ai Giovanissimi del Napoli, dove ha avuto poca fortuna e non è stato riconfermato. Uno dei suoi primi maestri è stato Enzo Montefusco, ex giocatore del Napoli, alla scuola calcio dei fratelli Cannavaro, mentre al Napoli, Liguori ed Attanasio. Da sempre portiere, nato in una famiglia di estremi difensori, Luigi ha continuato la tradizione, senza mai occupare altri ruoli. Come ogni portiere della sua età il suo idolo è Gigi Buffon, il portiere a cui si ispira e nel quale si rivede maggiormente, condividendo con lui anche il nome di battesimo. Ben inserito nello spogliatoio del Gladiator, nel quale si trova benissimo,ci dice: “Il nostro è un grande gruppo e con l’aiuto di mister Squillante, che reputo un padre ed una guida, in campo e fuori, stiamo facendo grandi cose. E’ l’ambiente giusto per crescere, con la società del presidente Luce che ci è sempre vicina senza mai abbandonarci”.

Sul campionato del Gladiator e sul Girone H invece dichiara: “L’Ischia sta facendo il campionato perfetto, noi seguiamo il nostro cammino e cerchiamo di punirli appena possiamo, approfittando di loro eventuali passi falsi. Tra le altre squadre del girone, quella che mi ha colpito di più è il Matera che ha grandi calciatori come Oliveira e Caputo”. Il portierino ha giocato la “Coppa Carnevale”, il Torneo di Viareggio, in prestito con la Juve Stabia, battendo la titolatissima Juventus e perdendo ai quarti con il Parma. Espulso per ben due volte in cinque partite per fallo da ultimo uomo, ha comunque fatto una bella esperienza, che reputa una vetrina per i giovani ed importante nella formazione di un giovane calciatore. Al Napoli, che se la dovrà vedere con la Juventus nella finale di Coppa Italia dice: “Noi siamo stati fortunati a battere la Juve, il loro portiere è stato espulso e siamo stati bravi ad approfittarne. Agli azzurrini dico di stare attenti a Beltrame, il calciatore più pericoloso dei bianconeri”. Sfortunato invece il quarto di finale con il Parma, che ha sancito l’eliminazione dal Torneo della Juve Stabia di Maiellaro, che ha lasciato le vespe in dieci uomini per fallo da ultimo uomo. Testa sulle spalle, carattere importante e tante qualità, il giovane Maiellaro comincia a far parlare di sè, ma c’è tempo e se son rose fioriranno!

A cura di Dario Gambardella

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