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Coronavirus, Conte alla BBC: “Probabile allentamento misure restrittive entro fine mese”

Il tutto, ha specificato però il premier, avverrebbe "gradualmente" e solo dopo il via libera degli scienziati

L’Italia sembra cominciare a vedere un bagliore di luce in fondo al tunnel. Tanto che il premier Giuseppe Conte, intervistato dai colleghi della BBC, ha dichiarato che, se gli scienziati dovessero dare il loro assenso, le misure restrittive anti-Coronavirus potrebbero essere attenuate entro la fine di questo mese. Il tutto rientra nel campo delle eventualità, logicamente, e pertanto non è ancora il momento di abbassare la guardia.

Conte che poi ci ha tenuto a sottolineare la bontà delle azioni effettuate dal Governo italiano, accusato di aver sottovalutato il pericolo: “Non troverete mai una mia dichiarazione che dimostri che abbiamo sottovalutato questa emergenza”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio. L’Italia ha “sempre adottato misure efficaci e tempestive”. E “tornando indietro farei lo stesso”, riguardo alla tempestività o meno delle misure restrittive adottate in Italia.

“La perfezione – ha proseguito Conte – non è di questo mondo e non sono così arrogante da pensare che il governo italiano sia stato perfetto”. Ma, aggiunge, quello italiano è un sistema “completamente diverso” da quello cinese e se fossero state suggerite prima del tempo misure restrittive delle libertà costituzionali, “mi avrebbero probabilmente preso per pazzo”. “Dobbiamo individuare settori che possano riprendere la loro attività”, ha detto il premier, come si legge sul sito dell’emittente. “Se gli scienziati lo confermeranno, potremmo iniziare ad allentare alcune misure già entro la fine di questo mese”.

Il “dolore” per le ferite subite dall’Italia e dagli italiani durante l’epidemia di coronavirus è “sempre con me” ed è motivo di “profonda tristezza” per le vite perdute, ha sottolineato Conte.

Quanto alla prospettiva di un fallimento del progetto europeo, davanti alle sfide poste dall’emergenza coronavirus, per Conte “il rischio c’è”. “Abbiamo bisogno di una risposta economica e sociale a livello europeo”, dice il premier. Servono risposte monetarie e fiscali adeguate per fronteggiare la “prova più grande dalla Seconda Guerra Mondiale” che l’Europa si trova davanti. In assenza di queste risposte, ci sarebbe una “grande delusione” da parte non solo degli italiani, ma di tutti gli europei. Ma, aggiunge il premier riguardo al rischio di un fallimento europeo, “non permetterò che si materializzi, voglio evitarlo”.
“Solamente il sospetto” che gli aiuti forniti dalla Russia abbiano un secondo fine è “un’offesa per me e per il governo italiano”, ma “anche per Vladimir Putin”, sottolinea poi Conte. Da parte di Mosca, aggiunge, non c’è stata nessuna richiesta e nemmeno il pensiero di una contropartita.

Fonte: ilmattino.it

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