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Fair Play Finanziario: il Psg di Cavani e Ibra rischiano sanzioni esemplari

Terza puntata del dossier esclusivo di SportMediaset.it sulla situazione del Fair Play Finanziario a pochi mesi dalle prime sanzioni. Dopo aver analizzato i bilanci in regola dei top club europei e quelli italiani, che hanno sottolineato un pericolo di sanzioni per l’Inter e in minima parte per la Roma, è giunto il momento, a grande richiesta, di studiare le situazioni di Psg e Manchester City. Ricordiamo le due regole principale del FPF: i costi non devono superare la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio (45 milioni nel primo periodo di monitoraggio, circa 30 milioni nel trienno a partire dal 2018/19) e i debiti devono essere pagati puntualmente.

Paolo Ciabattini, autore del libro “Vincere con il Fair Play Finanziario” e grande esperto di calcio business ha azzardato un’ipotesi di quelle che potrebbero essere le sanzioni che verranno comminate ai club meno virtuosi.

Dott. Ciabattini, a giugno saranno comunicate le sanzioni che colpiranno i club che non hanno rispettato la regola del pareggio di bilancio. Qual è la situazione di Psg e Manchester City? E degli altri maggiori club europei?

Manchester City: sanzione media

Il bilancio 2013 evidenzia un netto miglioramento rispetto a quello precedente riportando una perdita prima delle tasse pari a 62 milioni di euro contro i 118 milioni del 2012. Al netto della clausola degli stipendi e dei costo nobili, la perdita aggregata si potrebbe attestare intorno agli 80 milioni di euro. E’ da sottolineare comunque il fatto che il bilancio 2013 evidenzia nella voce altri ricavi un importo pari a 22,4 milioni di sterline relativi a transazioni con parti correlate e un importo pari a 24,5 milioni di sterline relativi a transazioni con terze parti, entrambe generate dalla vendita di diritti di design, Know-how e altri diritti su opere dell’ingegno. Questi importi dovranno essere analizzati a fondo dagli organismi preposti dalla UEFA e potrebbero anche non esser considerati nel calcolo del risultato di bilancio ai fini del FPF. In questo caso la perdita aggregata potrebbe superare i 100 milioni. La sponsorizzazione della Etihad di 40 milioni di sterline a stagione che comprende il main sponsor e i diritti del nome dello stadio, pur con parte correlata, potrebbe anche essere in linea o quasi, con i parametri di riferimento della UEFA anche in considerazione del fatto che i valori dei contratti di sponsorizzazione stanno evidenziando soprattutto nella Premier, una crescita notevole. Lo dimostra il fatto che i cugini del Manchester United incasseranno da Chevrolet circa 63 milioni di euro a stagione a partire dalla stagione 2015. La sanzione che colpirà il City per la prossima stagione potrebbe riferirsi una o più delle seguenti opzioni: blocco e/o cancellazione dei premi provenienti da competizioni UEFA, blocco del mercato calciatori riguardo competizioni UEFA e limitazione del numero di giocatori che il club potrà registrare per la partecipazione a competizioni della UEFA così da migliorare il risultato di bilancio ai fini del FPF. Il problema dello scostamento rispetto alla massima deviazione di 45 milioni di euro, dovrebbe accentuarsi in riferimento al secondo periodo di monitoraggio che comprenderà anche le perdite dell’esercizio 2014 che saranno presumibilmente vicine a quelle del 2013.

Psg: sanzione pesante

Il PSG rappresenta per la UEFA, il caso in assoluto più difficile e spinoso. Il risultato aggregato dei due esercizi, 2012 e 2013, dovrebbe evidenziare un utile ma, pesantemente condizionato dalla presenza nella voce altri ricavi di 125 milioni nel 2012 e 200 mill nel 2013 di introiti che dovrebbero provenire da uncontratto di sponsorizzazione con la Qatar Tourism Authority. Il contratto di 4 anni, dovrebbe garantire tra i 125 e i 200 milioni a stagione a seconda dei risultati sportivi raggiunti. La sponsorizzazione, firmata nel 2013, ha addirittura effetto retroattivo sull’esercizio 2012. La normativa del FPF finanziario prevede che in caso di sponsorizzazioni provenienti da parti correlate vale a dire da società collegate, controllate, controllanti o comunque che possono esercitare una certa influenza sulle decisioni del club, la sponsorizzazione venga considerata nel calcolo del risultato di bilancio ai fini del FPF, solo per la parte non eccedente il fair value, ossia il valore di mercato. La Qatar Tourism Authority è da considerarsi una parte correlata alla proprietà. L’accordo prevede che il PSG svolga il ruolo di ambasciatore del Qatar nel mondo. E’ un contratto per il quale è difficile trovare un termine di paragone nel calcio. Dobbiamo quindi far riferimento al valore globale del marchio PSG in termini di sponsorizzazioni. Il valore del marchio di un club di calcio dipende dalla sua storia, dai trofei vinti, dal numero dei suoi tifosi e di conseguenza dal fascino che il marchio è in grado di generare e non dal fatto che la sponsorizzazione provenga da uno dei paesi più ricchi del mondo. Il valore del marchio non è sicuramente paragonabile a quello di club del blasone di Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Bayern, Liverpool, Milan, Inter e Juve. Diciamo che con molta generosità, potrebbe valere 50 milioni a stagione. Poi c’è pure il discorso della retroattività. In questo caso non viene rispettato il principio della competenza e quindi i 125 del 2012 non vanno considerati. In definitiva, la perdita del PSG ai fini del FPF relativa all’esercizio che si è chiuso al 30 giugno 2012 dovrebbe essere intorno ai 120 milioni di euro che al netto del costo degli stipendi dei contratti siglati prima del 1 giugno 2010 diventerebbero poco meno di 100 milioni.

 

L’esercizio 2013 è stato caratterizzato dalla faraonica campagna acquisti, con gli arrivi di Ibrahimovic, Lavezzi, Thiago Silva e Lucas, che hanno significato un investimento al netto delle cessioni pari a quasi 100 milioni. solo in diritti alle prestazioni dei calciatori. Laperdita aggregata del primo periodo di monitoraggio del FPF al netto di buona parte della sponsorizzazione con parte correlata e degli stipendi dei contratti siglati prima del 1 giugno 2010, che a questo punto visto il trend in peggioramento non dovremmo considerare, potrebbe essere perfino superiore ai 200 milioni, 4 volte la massima deviazione consentita. E’ evidente che le squadre che faranno registrare una perdita aggregata nel biennio 2012-2013 superiore ai 45 milioni consentiti, dovranno essere sanzionate in maniera commisurata ai vantaggi competitivi che avranno potuto avere nelle stagioni 2012-2013-2014, grazie ai soldi spesi in più. La UEFA dovrà riequilibrare il tutto con sanzioni appropriate. Nel caso del PSG la sanzione appropriata dovrebbe essere l’esclusione anche se non credo che la UEFA si spingerà a tanto. La sanzione potrebbe essere compresa tra la cancellazione dei premi provenienti dalla Champions e la redistribuzione agli altri club, il blocco del mercato calciatori e soprattutto la limitazione del numero di giocatori che il club potrà registrare per la partecipazione a competizioni della UEFA in modo da poter ricondurre escludendo i costi di alcuni calciatori, la perdita aggregata il più possibile vicina alla massima deviazione consentita. Il PSG rischia di giocare senza molti dei suoi campioni. Il tutto con tonalità decisamente più scure rispetto alle sanzioni leggere o medie che dovrebbero riguardare Inter e City. La sanzione al PSG rappresenta il crocevia fondamentale per la realizzazione del programma ed il raggiungimento degli obiettivi che la UEFA si è posta con l’introduzione della normativa del FPF. In poche parole, da questa sanzione dipende la credibilità della UEFA e della normativa stessa. In realtà, se il PSG dovesse vincere quest’anno, potrebbe perfino essere sanzionato con il ritiro del titolo.

Chelsea: bilancio a posto

Il Chelsea, grazie alla vittoria nella Champions, ha chiuso il bilancio 2012 con un utile di 2 milioni di euro, la prima volta nell’era Abramovich. In realtà, tale dato comprende anche 22 milioni di sterline di un’operazione straordinaria da non considerare ai fini del FPF. Partiamo quindi da una perdita di 20 milioni di sterline. L’esercizio 2013 si è chiuso con una perdita di 61 milioni di euro in conseguenza sia dell’aumento dei costi generato dalla “brillante” campagna acquisti, sia da minori plusvalenze derivanti dalle cessioni, che da minori proventi straordinari (22 milioni di euro). La perdita aggregata al netto dei costi nobili è all’interno della massima deviazione consentita. Il Chelsea non avrebbe potuto avvalersi della clausola che permette di dedurre parte del costo degli stipendi dal bilancio 2012 in quanto la normativa prevede che possano essere dedotti solo nel caso in cui il trend di risultato del club sia positivo, clausola non rispettata dal Chelsea che evidenzia un peggioramento rispetto all’esercizio 2012 per di più causato dall’aumento dei costi susseguente alla campagna acquisti. Questo potrebbe creare un problema per quanto riguarda il secondo periodo di monitoraggio che comprenderà anche l’esercizio 2014 per altro caratterizzato anche dalla presenza dello stipendio di Mourinho che come sappiamo in genere impatta molto sul conto economico.

Porto: nessun problema

Nonostante la perdita pari a 35 milioni di euro del 2012, il Portonon avrà problemi di per superare la prova del primo periodo di monitoraggio. Il Porto rappresenta insieme all’Udinese la massima espressione a livello mondiale in termini di capacità di individuare giovani talenti valorizzarli e realizzare cedendoli importanti plusvalenze. Negli ultimi 5 anni ha totalizzato, 213 milioni di plusvalenze e solo nell’ultimo esercizio addirittura 74 milioni raddoppiando il fatturato e portandolo a 150 milioni di euro. Non ci dovrebbe essere alcun problema neanche per il bilancio 2014 grazie alle plus derivanti dalle cessioni di Rodriguez e Moutinho. L’eliminazione dalla Champions non avrà grosse ripercussioni in bilancio anche se il raggiungimento del pareggio rimane sempre legato alla capacità del club di generare plusvalenze con le cessioni.

Galatasaray: sfora di poco

Un club che supererà di qualche milione il tetto dei 45 milioni è il Galatasaray. Tuttavia, al netto dei costi non pertinenti il club turco rientrerà all’interno dei parametri previsti. Nel 2014, l’impatto sui 12 mesi degli ingaggi milionari di Drogba e Snjideer porteranno la perdita a oltre i 40 milioni fatti registrare nel 2013. La perdita del secondo periodo di monitoraggio sarebbe al netto dei costi non pertinenti intorno agli 80 milioni a meno di un miracolo in Champions, ma non sempre è Natale e c’è la neve. Così si spiega anche la disponibilità evidenziata nel corso dell’ultima campagna acquisti e cessioni estiva a vendere un pezzo pregiato come Ylmaz. Per mantenere i costi all’interno della capacità di generare risorse, il club deve cambiare strategia. Basta campioni a fine carriera con contratti faraonici, ma giovani da valorizzare con impatti contenuti sui costi degli stipendi.

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