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Salernitana, assedio ultrà al campo Volpe. Squadra sotto scorta

Le tre sconfitte di fila hanno esasperato gli animi in quel di Salerno. Sostegno di massima per mister Torrente

Acque agitate nel mare di fronte al Volpe, maltempo pure ai cancelli del campo. Previsioni meteo fin troppo precise, alla ripresa degli allenamenti della Salernitana ieri pomeriggio s’è presentato un folto gruppo di tifosi che non le ha mandate a dire, sotto il controllo delle forze dell’ordine (che avevano fiutato la possibile mareggiata).
Bersaglio principale della quarantina di persone è stata la società: Fabiani non s’è visto, Avallone e Bianchi – pizzicato da qualche tifoso che l’ha bollato come uomo del diesse – erano gli unici dirigenti in loco. Per Torrente sostegno di massima, tra i più beccati Pestrin e i portieri.
I tre ko di fila, l’attacco abulico e i troppi cartellini hanno deluso la tifoseria. Prima dell’allenamento qualcuno ha chiesto (e inizialmente ottenuto) un faccia a faccia con la squadra a fine seduta, tramite alcuni rappresentanti. Poi non se n’è fatto nulla: assenti i gruppi ultrà della curva sud, i presenti rappresentavano unicamente di sé stessi.

E così la Salernitana ha fatto capire di essere disposta al confronto, a patto che comprendesse (giustamente) espressioni di tutte le anime del tifo, onde evitare moltiplicazione dei colloqui e fraintendimenti. Possibile (ma non scontato) un vis à vis con gli ultrà in settimana. Intanto quelli di ieri si sono accontentati di fermare le auto dei calciatori all’uscita. Aria tesa ma non esasperata, qualche avvertimento sibillino: «Bisogna meritare la maglia e sudarla. Dobbiamo salvarci, cercate di rigare dritto».

Gli uomini guidati dal vice questore Luigi Amato – una dozzina tra pattuglia e un blindato della polizia – hanno monitorato e mediato il tutto, in collaborazione con i rappresentanti della Digos.
Torrente ha abbandonato la struttura tra gli ultimi, in auto col team manager Avallone. «Mister, siamo con te, sappiamo che ci tieni: chiediamo che la società non interferisca con le scelte e che la squadra s’impegni», il succo delle parole rivoltegli.

«Lo dico ogni giorno ai ragazzi, nessuno vuol fare figuracce. Non mi faccio comandare da nessuno», ha risposto il trainer, invocando poi «vicinanza in un periodo condizionato da episodi sfavorevoli»

Fonte: Il Mattino

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