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Serie A, i temi della 33a giornata

Milan attento alla Samp. Al San Paolo in scena il

Ormai ci siamo, la Serie A, con tutti i suoi verdetti, si avvia verso la conclusione. Sei partite, 540 minuti, e poi sarà tempo di tirare le somme. Sei partite che potrebbero valere tutto o niente. A parte poche squadre con la testa già sotto l’ombrellone, le altre si giocano l’intera stagione. C’è uno scudetto da assegnarsi, diviso tra il Duomo e il Vesuvio, tra il Nord e la voglia di riscatto del Sud. C’è la Champions, con la lotta fratricida romana e la favola dell’Udinese, senza dimenticare le ultime velleità della Juve. E c’è la salvezza, dal Genoa in giù, escluso il già retrocesso Bari, rischiano tutte. Ed ecco che, come ogni settimana, Iamnaples.it offre ai suoi lettori una panoramica sulle gare calcistiche del fine settimana, focalizzando lo sguardo sui temi ed i precedenti delle dieci partite del turno di campionato:

 

Roma – Palermo: Dopo la polemica vittoria contro l’Udinese la Roma cerca altri 3 preziosi punti per la volata Champions contro un Palermo che, per accedere  all’Europa, deve solo sperare nella Coppa Italia. I giallorossi inoltre quando vedono rosanero all’Olimpico si esaltano (16 vittorie in 23 incontri totali). Una sola vittoria dei siciliani negli ultimi 60 anni (3 in tutta la loro storia ) dimostra ancora di più come, per la truppa di Rossi, il Colosseo sia sempre stato indigesto.

Milan – Sampdoria: Non sappiamo se, in questo momento, a Milano faccia più paura la sgangherata Samp o l’idea di vedere lo Scudetto scendere per la terza volta nella storia del calcio al di sotto del Garigliano. Fatto sta che il Dream Team berlusconiano, costruito a suon di campioni, nonostante le vittorie, palesa un evidente nervosismo. Ibra parte prima e parte seconda, la telefonate dirigenziale di Galliani e le presunte considerazioni sui “soldi buttati” di patron Berlusconi denotano come l’ambiente rossonero, nonostante l’ottimismo di facciata, sia in tensione per uno scudetto che sembrava cucito sul petto e che invece rischia di sfuggire per i “colpi di testa” dei suoi campioni. A rassicurare almeno in parte le preoccupazioni rossonere ci pensano le statistiche. Solo 9 vittorie blucerchiate, così come i pareggi, non possono spaventare un Milan che, dall’alto dei suoi 35 successi, vorrà mettere l’ennesimo sigillo ad un confronto senza storia. Attenti però alla Samp, “una squadra alle corde diventa una squadra pericolosa”

Parma – Inter: La speranza è l’ultima a morire. Con un occhio a Milano e l’altro a Napoli, l’Inter cerca di mantenere vivo il lumicino di speranze tricolori. Dopo aver mestamente detto addio alla Champions, beccandosi un’ umiliazione sia in casa che in trasferta, ora la squadra di Leonardo si rituffa in campionato, chiedendo ad un Parma in piena lotta salvezza tre preziosi punti. Certo il Parma non sarà quello degli anni ’90, quando, in quel decennio di successi, riuscì a sottomettere l’Inter per ben 7 volte ( 10 in totale, 6 i pareggi, solo 3 i successi nerazzurri), ma vale lo stesso discorso del Milan: attenzione.

Catania – Lazio: In attesa di lotitiane “task force” per prevenire complotti orditi oltreoceano, con il segreto obbiettivo di far suonare la musichetta Champions nella Roma giallorossa, la Lazio ha l’obbligo di difendere sul campo il quarto posto. Di fronte un Catania ormai vicino alla salvezza, che però necessita ancora di quel paio di punti che fanno la differenza tra tranquillità e certezza. Inoltre, a mettere tensione al presidente Lotito, più degli arbitri, dovrebbe essere il rendimento non certo irresistibile dei suoi fuori casa. Se a questo aggiungiamo che l’unica vittoria biancoceleste al Massimino risale al lontano 1961 troveremo tutti gli ingredienti per un ennesima domenica calda per Reja e giocatori.

Cesena  – Bari: Il Cesena si sta aggrappando con le unghie e con i denti alla Serie A. L’incredibile rimonta di Palermo ne è la conferma. Il Bari invece la massima serie l’ha virtualmente salutata già da un pezzo calandosi, però, alla perfezione nel ruolo scomodo del guastafeste di turno. Due soli i precedenti, un pari e una vittoria del Cesena. Manca solo il successo del Bari. A Cesena sono autorizzati a fare gli scongiuri.

Fiorentina – Juventus: A Firenze questa è una partita a sé. Gli odiato “gobbi sabaudi” sono da sempre la vittima preferita del tifo viola, soprattutto se si considera che alla Fiorentina non riesce il colpaccio in casa dal ’98, gol di Batistuta. Un successo convincente potrebbe addirittura rivalutare la stagione di Gilardino e compagni. Bisognerà però fare i conti con una Juve che, bisogna dirlo, s’è svegliata troppo tardi. Dopo aver preso schiaffi un po’ da mezza Serie A, i bianconeri finalmente si sono ricordati di chiamarsi Juve e di avere cuciti sul petto 27 scudetti (29 per chi “crede” che  Calciopoli non sia mai esistita ) ed hanno ricominciato a vincere. Tre vittorie di fila che però non hanno fatto altro che aumentare i rimpianti per l’ennesima stagione fallimentare.

Chievo – Bologna: All’insegna del “tutti al mare” Chievo – Bologna si presenta come una partita senza particolari spunti. I Felsinei, da tempo salvi, si stanno dimostrando una squadra arrendevole. I clivensi, nonostante non siano ancora matematicamente salvi, continuano a inanellare una serie di prestazioni al limite della sufficienza. I precedenti dicono Chievo ( 3 vittorie, 3 pareggi, nessuna sconfitta), ma c’è il presentimento cheun pari, in fondo, non dispiaccia a nessuno.

Genoa – Brescia: L’unica consolazione quest’anno per il tifoso medio rossoblù è vedere i cugini doriani affondare in classifica, per il resto c’è poco da gioire. Dopo i proclami estivi con annessi colpi di mercato oramai Preziosi & Co.  si ritrovano a contare sul calendario quanti giorni manchino alla fine di questa stagione. Quasi fosse un supplizio questa posizione “senza infamia e senza lode”. Il Brescia invece ha tutti i buoni motivi per sperare che questa stagione duri il più a lungo possibile. La rimonta salvezza ha compiuto una mezza battuta d’arresto nel pareggio con il Cagliari (non senza le solite polemiche). Urge quindi ripartire e puntare ad una vittoria che al Marassi manca da troppo ( solo 2 le vittorie bresciane, 3 i pareggi e 10 le vittorie del Grifone).

Lecce – Cagliari: Se in alto in classifica c’è un Sud che vuole scrivere un sogno, anche nei bassi fondi c’è un altro Sud che lotta ad armi impari per la salvezza. È il Lecce. Tra le corazzate (per la salvezza, si intende) Parma e Sampdoria vuoi vedere che la squadra di De Canio riesce a centrare il suo piccolo miracolo. Perché no? Visto il rendimento delle ultime gare e l’imminente impegno tutt’altro che ostico contro un Cagliari che non ha più nulla da chiedere a questa stagione. Addirittura 5 su 6 le vittorie dei salentini, un solo successo degli isolanti. Continuare su questa strada per il Lecce è l’imperativo.

Napoli – Udinese:  Scudetto o Champions? Mazzarri o Guidolin? Il calore partenopeo o il freddo pragmatismo friulano? Scegliete voi. L’incontro tre le due compagini più “belle” del campionato, capaci di dare una ventata di aria fresca ad un calcio atrofizzatosi per troppi anni tra Milano e Torino, si presta ricco di temi. Entrambe hanno un disperato bisogno di 3 punti, per alimentare i rispettivi sogni. Se è vero che storicamente il confronto è stato quasi sempre favorevole agli  azzurri (15 vittorie, 10 pareggi e 3 sconfitte) bisogna anche dire che ultimamente ha regnato un certo equilibrio, con 2 pareggi nelle ultime 2 uscite. L’unica differenza quest’oggi? Che in campo, con maglia bianconera, ci saranno undici giocatori, dall’altro lato, vestiti d’azzurro, undici calciatori accompagnati da 60mila tifosi.

Servzio a cura di Giancarlo Di Stadio

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