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Settori giovanili, è allarme pedofilia: ricariche telefoniche, soldi e regali vari per promesse mai mantenute

L’ultimo caso di pedofilia nel calcio ai primi di ottobre, in provincia di Padova: arrestato un 54enne allenatore di squadre giovanili. Invitava i piccoli giocatori a casa sua, li palpeggiava. In spogliatoio usava la scusa dei massaggi. Se un ragazzo si faceva male, lo manipolava e si spingeva oltre. Il penultimo episodio, a settembre a Roma: ammanettato un tecnico del vivaio di una polisportiva. “Comprava” gli adolescenti con soldi, ricariche telefoniche, regalini. Calcio e abusi, il problema esiste, sebbene molti degli addetti ai lavori tendano a negarlo. I vivai dei club professionistici sono iper controllati, ma più si scende di livello più il rischio aumenta.

AMPIA CASISTICA – Abbiamo setacciato gli archivi e trovato un’ampia casistica su calcio e pedofilia. Qualche esempio flash. Allenatore di calcio giovanile installa una telecamera negli spogliatoi (Roma 2010). Giovane tecnico calcistico arrestato per pedofilia si definisce “educatore sessuale” (provincia di Brescia, 2010). “Toccami, oppure non giochi“: i ricatti del mister a un suo allievo 13enne (provincia di Napoli, 2009). E poi tanti altri casi basati sul medesimo schema: “Se fai quello che dico, ti faccio entrare nel vivaio di un grande club“. Nelle pagine di cronaca nera abbondano i pedofili travestiti da talent scout. Dirigenti e genitori imparino a riconoscerli e non girino la testa dall’altra parte.

LA TESTIMONIANZA – Il racconto delle molestie subite da ragazzo: “Sognavo di diventare Robi Baggio, poi quel convitto diventò un inferno. Il pomeriggio soli con due insegnanti. Non ero più me stesso, me ne andai e cominciai una lunga fase di recupero”.

TAVECCHIO – Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio commenta: “Non neghiamo il problema, ma le nostre scuole calcio sono sicure. Troppe strutture aprono senza la certificazione federale”.

L’ESPERTO – Il professore di psichiatria all’Università di Modena, Ernesto Caffo avvisa i genitori: “State attenti ai cambi di atteggiamento dei figli, è una richiesta di aiuto”.
Il responsabile del settore giovanile della Roma, Bruno Conti: “Severità e selezione, chi sbaglia se ne va”.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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