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Cavani non basta per l’Europa

Il Napoli e le difficoltà della campagna acquisti

Infatti, mentre tutti criticavano la società “immobile”, è arrivato il “colpo Cavani”, ancora l’acquisto più importante della sessione di calciomercato in corso negli alberghi milanesi. Riguardo all’acquisto del giocatore del Palermo, la dirigenza partenopea è stata magistrale, conducendo una lunga trattativa sotto traccia ed in silenzio, per poi piazzare il colpo definitivo, quando la trattativa era ormai ultimata. Nelle ultime settimane la macchina “Napoli” ha mostrato qualche cedimento. La tegola più fastidiosa è l’infortunio di Denis, che ha bloccato il passaggio di “El Tanque” all’Udinese. Domani arriverà il procuratore in Italia, e, salvo sorprese, l’affare dovrebbe concludersi positivamente. L’interesse di un importante club argentino, che ha raccontato il suo agente Leo Rodriguez, non cambia molto gli equilibri, ma serve solo a mettere pressione all’Udinese. Infatti, Denis ha molti estimatori nella sua nazione, soprattutto in virtù delle ottime stagioni all’Independiente, ma il giocatore ha sempre espresso la volontà di rimanere in Italia. Inoltre la sua famiglia è disposta a seguirlo; quindi non ci sono neanche difficili rapporti familiari a determinare nostalgia. Denis all’Udinese ha l’opportunità di consacrarsi, dopo il discreto lavoro compiuto a Napoli, dove ha mostrato senso di responsabilità, attaccamento alla maglia, buone qualità, ma ha spesso sofferto la pressione dell’essere sempre sotto esame. Il modulo di Guidolin, con il trequartista e le due punte, valorizzerà le sue caratteristiche. Infatti, “El Tanque”, non sarà più costretto al dispendioso lavoro di boa che deve far salire la squadra, arrivando poi poco lucido sotto porta. Denis all’Independiente era il finalizzatore degli assist splendidi di Montenegro ed Ismael Sosa e nel torneo di Apertura del 2007 mise a segno diciotto reti; ad Udine lavoreranno per lui Sanchez, Di Natale e, se arriverà, anche Jimenez. Se poi i friulani riusciranno ad assicurarsi anche le prestazioni di Monzon, esterno sinistro del Boca Juniors, rinforzeranno anche le corsie laterali, dove potranno partire anche i cross per Denis. Il trasferimento di un giocatore, che ha conquistato il cuore di molti tifosi e tifose del Napoli, è un’operazione che conviene a tutti, ma soprattutto a Denis, che potrà così conquistare un’opportunità importante, all’età di ventinove anni (li compirà il prossimo 10 Settembre). L’infortunio di Denis, che ha rallentato il mercato, non è certamente una responsabilità del club di De Laurentiis, ma ci sono anche altre indecisioni e passi sbagliati, che hanno rallentato la campagna acquisti degli azzurri. Innanzitutto, dopo tanti summit di mercato, in cui Mazzarri, Bigon e De Laurentiis si erano accordati sulla cessione di Cigarini, perché il regista, pur dotato di ottime qualità tecniche, non si sposava bene con la filosofia di Mazzarri, che vuole un centrocampo muscolare in grado di supportare Hamsik con le due punte. Il Siviglia ha alzato la sua offerta a cifre ormai interessanti: 350 mila euro per il prestito più 75 mila euro come bonus per la qualificazione in Champions League con diritto di riscatto fissato a 7 milioni di euro. Il giocatore potrebbe essere valorizzato in un calcio meno asfissiante dal punto di vista tattico e soprattutto in una compagine che disputerà la Champions League. Il Napoli non ha ancora dato una risposta, bloccata più dal parere di De Laurentiis, che non vorrebbe vedere un’altra minusvalenza nel bilancio, perché Cigarini un anno fa è costato dodici milioni di euro, che dai dubbi di Mazzarri, rimasto comunque impressionato dalla prestazione del centrocampista nella partita contro il Cittadella. Il presidente prima ha imposto di alzare il prezzo e poi ha bloccato la sua cessione. Nelle prossime ore Bigon, Mazzarri e De Laurentiis devono prendere una decisione, prima che il club andaluso decida di gettarsi su altri nomi, che ha già individuato, come Granero del Real Madrid e Parejo del Getafe. Anche nella “vicenda Iturbe” qualcosa non ha funzionato; aver comunicato pubblicamente l’esistenza della trattativa ha complicato un affare già difficile dal punto di vista legale, perché il giocatore è ancora minorenne, e quindi sarebbe necessario il trasferimento anche della famiglia. Infatti, gli azzurri devono fronteggiare la concorrenza di Real Madrid e Porto ed i vari proprietari del cartellino del giocatore si sono resi conto che fra un anno, quando il calciatore avrà compiuto diciotto anni, avranno in mano un patrimonio che può fruttare tanto denaro. Difficilmente gli azzurri, quindi, riusciranno ad opzionare il giovane talento argentino per la prossima stagione. La dirigenza partenopea deve chiarirsi le idee e compiere altri acquisti, che sono necessari per competere su tutti e tre fronti: Coppa Italia, Europa League e campionato. I fuochi d’artificio del “colpo Cavani” non bastano a rinforzare un organico, che ha bisogno di altri interventi a centrocampo ed in difesa. Conclusa la “vicenda Denis”, arriverà Lucarelli a dare un contributo di esperienza e di peso offensivo ad un attacco giovane e caratterizzato da velocità e tecnica, ma anche da poca consistenza dal punto di vista fisico. Il livornese, dopo il patto siglato con Mazzarri, che gli offre una grande opportunità all’età di trentacinque anni (li compierà il prossimo 4 Ottobre) si metterà a disposizione del tecnico, senza pretese sul suo impiego in campo. Innanzitutto serve un centrocampista, che assicuri sia la fase d’interdizione che di gestione della manovra, facendo così compiere il salto di qualità alla linea mediana degli azzurri. Blasi e Pazienza sono delle ottime alternative, ma non possono essere le prime scelte del centrocampo partenopeo. In difesa servirebbe un elemento in grado di assicurare maggiore sicurezza e qualità nell’ambito della gestione del reparto, che inoltre sarà potenziato dal recupero di Santacroce. Rinaudo, oltre ad aver mostrato spesso i suoi limiti, va anche in difficoltà nella difesa a tre, per la sua scarsa agilità, che, inoltre nella posizione centrale è fondamentale per compiere la tattica del fuorigioco. L’ex calciatore del Palermo si esprime sicuramente meglio nella difesa a quattro. Il palermitano assicura fisicità ed è sicuramente una garanzia per il gioco aereo, ma soffre moltissimo le verticalizzazioni veloci e va in difficoltà nella marcatura degli avversari. Il giocatore, che ha anche chiesto maggiore spazio, potrebbe partire, aprendo le porte, nell’ottica del fair play finanziario e della gestione dell’organico, ad un difensore di maggiore spessore.

Ciro Troise

 

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