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Dagli esports alle scuole calcio, Fedele: “Così puntiamo sui giovani”

La Campania è il Sudamerica d’Italia per la sua capacità di produrre talenti. I numeri lo confermano: nella Nazionale, che si è qualificata in netto anticipo agli Europei poi rinviati di un anno per l’emergenza coronavirus, la provincia di Napoli era la terra più rappresentata (il 19,2% tra campo e panchina). Dall’erba del terreno di gioco alla poltrona di casa, quando c’è di mezzo il calcio nella nostra terra persiste l’attitudine al talento. È il mondo degli esports che durante il lockdown ha attirato di più l’attenzione, ai tempi del calcio sospeso i videogiochi rappresentano un’oasi in cui rifugiarsi.

Gaetano Fedele ha colto le potenzialità di questo settore, la sua Fedele Management è la prima azienda nel mondo dei procuratori a scavalcare il “muro”, dal calcio reale irrompe in quello virtuale. “Circa tre mesi fa il mio staff mi ha parlato di questo settore a me sconosciuto, m’incuriosivano gli investimenti della Figc. Ho avuto la fortuna di avere nel mio staff tre ex gamers come per esempio Simone Artina che studia i talenti sul mercato. Portiamo il nostro ruolo di procuratori anche negli esports, vogliamo lavorare sia per i nostri players che per le società, è un mondo in ascesa, prima gli sponsor investivano solo col materiale tecnico, ora anche con un esborso economico, puntiamo molto sull’organizzazione degli eventi”.

La componente virtuale aiuta gli esports a resistere all’emergenza coronavirus ma prima che scoppiasse la pandemia si sono organizzati anche eventi “reali” di successo internazionale. Al Mondiale per Club a Parigi hanno partecipato anche lo Sporting Lisbona, il Manchester City e altre società di spessore mondiale. Tra i primi cento players al mondo l’Italia esprime una significativa percentuale (circa il 35%), ci sono anche talenti napoletani, su tutti Matteo Ribera con il suo nickname Riberaribell. “Twitch (piattaforma acquistata da Amazon) è il Wyscout degli esports, bisogna essere bravi a formare un team, ci sono i ragazzi più bravi con l’Xbox, altri con la playstation, non è semplice trovare talenti abili su entrambe le piattaforme. Il calcio italiano sta iniziando a credere in questo mondo, la serie B ha costruito un torneo, l’Inter e il Genoa hanno ingaggiato players come Crazy Fat e Gabry”, ci racconta Gaetano Fedele. De Laurentiis in passato ha più volte manifestato interesse per questo settore ma il Napoli nel mercato del calcio virtuale non è ancora pervenuto. “Speriamo che ci siano delle opportunità, per noi napoletani sarebbe bello lavorare con un grande club come il Napoli”. Intercettare il mercato dei teenager è sempre stato un pensiero del presidente De Laurentiis e il gamer è un mestiere, un’attività per giovani su cui investire prima che la reattività davanti allo schermo cali, i giocatori di buon livello riescono a portare a casa anche dei discreti stipendi, un fattore da non sottovalutare nei tempi bui della crisi. Non ci sono solo gli esports nel percorso della Fedele Management che ha realizzato una partnership con la Pantofola d’Oro realizzando anche degli scatti personalizzati per le scuole calcio. Il pallone reale e quello virtuale, l’occhio è sempre rivolto ai giovani e, quindi, alle scuole calcio. “Siamo molto attenti al settore giovanile, abbiamo realizzato un accordo con la Calcio Azzurri di Torre Annunziata guidata da Stefano Cirillo, ci segnaleranno i ragazzi più bravi”

Ciro Troise

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