La tecnologia e Maurizio Sarri, un binomio solido, strutturale, che abbiamo imparato a conoscere già un anno fa, quando in Val Di Sole nacque la drone-mania. L’innovazione non si ferma, nei metodi dell’allenatore del Napoli la tecnologia è uno strumento essenziale, fortemente intrecciata con il lavoro di campo. Tutto va visionato, studiato, analizzato nei dettagli, ciò che succede in campo è ripreso dalle telecamere. Nista e Nenci ne hanno una fissa sui portieri per verificare ciò che non va e deve essere migliorato negli esercizi compiuti da Reina, Rafael, Sepe e Contini. A dominare, però, in Val Di Sole è il drone, strumento che quest’anno è stato anche rafforzato nelle sue funzionalità. Drone nuovo, vita nuova; è la storia della filosofia di lavoro di Maurizio Sarri. 120 chilometri orari è la velocità massima dell’occhio dall’alto sugli allenamenti del Napoli ma c’è una caratteristica che delinea l’attenzione meticolosa di Sarri alla formazione tattica. Gli “addetti al drone” sono i primi a cui Sarri rivolge la parola prima che inizi ogni seduta e a loro è richiesto di portare a casa solo gli esercizi specifici che mettono in mostra i movimenti di entrambe le fasi. Niente partitella o focus sul posizionamento, il drone serve solo per le fasi dedicate della tattica. L’attenzione massima è per i movimenti difensivi, è la tenuta della linea la priorità assoluta dei pensieri di Maurizio Sarri. Il nuovo drone ha una funzionalità che sviluppa in maniera ancora più evidente le serate di studio dell’allenatore del Napoli, dà la possibilità di seguire i movimenti individuali di ogni calciatore. Non è finita qui, stamane durante la seduta d’allenamento è arrivato al centro sportivo di Carciato un container con dei computer. Il prossimo passo è visionare sul campo il lavoro svolto. Potremmo definirlo il drone 2.0, è la nuova frontiera per Maurizio Sarri.
A cura di Ciro Troise
