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Benitez ad As: «Vogliamo vincere la Supercoppa. Ecco cosa manca al mio Napoli …»

"Juve e Roma sono più abituate al successo. Voci sull'esonero? Mi ha stupito la mancanza di capacità di analisi"

Rafa Benitez ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo As. Ecco quanto tradotto dalla redazione di IamNaples.it:

La sua seconda stagione al Napoli è iniziata con una cocente sconfitta. Cosa è successo al San Mames?
Molti dei nostri giocatori erano a corto di preparazione perché venivano dal mondiale, l’Athletic non aveva di questi problemi ed in più era da 16 anni che non disputavano la Champions. Nella gara di andata non abbiamo sfruttato alcune occasioni, nel match di ritorno eravamo in vantaggio al 15esimo della ripresa. Purtroppo abbiamo commesso degli errori che ci hanno impedito di passare il turno.

Vista come è andata a finire l’avventura in Champions dei baschi, il suo sconforto aumenta?
Sono una grande squadra. Hanno pagato l’eccessiva intensità e la poca esperienza in questa competizione. Giocare due volte settimana non è semplice, anche perché spesso la testa è rivolta ai match europei e non a quelli di campionato.

La Supercoppa potrebbe essere il suo secondo titolo con il Napoli
E’ una partita fondamentale per la squadra, la società ed i tifosi. Vogliamo vincere.

La Juventus parte come favorita …
La partita secca è diversa dal campionato. Contano la mentalità e l’intensità. Noi li rispettiamo, ma siamo consapevoli della nostra forza.

In Italia la considerano troppo offensivo nonostante il suo Valencia ed il suo Liverpool avessero delle difese quasi perfette. Perché a Napoli non ha ancora trovato questo equilibrio?
Quando arrivi in una squadra cerchi di portare con te quei giocatori che hanno la tua stessa maniera di vedere il calcio. Ma per fare ciò c’è bisogno di tempo. Abbiamo trovato molti giocatori ottimi a livello offensivo, ma per fare al meglio ciò che vogliamo abbiamo diverse cose da sistemare: gradualmente lo stiamo facendo.

Nei momenti difficili si è arrivati a chiedere il suo esonero. Cosa le ha dato più fastidio in questa situazione?
Mi ha sorpreso la mancanza di capacità di analisi. I numeri della scorsa stagione parlano chiaro: abbiamo ottenuto il record di vittorie in casa, di gol segnati e di punti conquistati in campionato. In più si è vinta la Coppa Italia e totalizzato 12 punti nel girone di Champions. Tutto ciò era degno di elogi, ma all’improvviso è cambiato tutto. Manca un po’ di equilibrio.

Il suo ex giocatore, Behrami, l’ha criticata. Ha avuto problemi con lui?
No, mai. Le sue parole mi hanno sorpreso ma voglio pensare solo a quanto di positivo fatto in campo.

Cosa manca al Napoli per raggiungere il livello di Juve e Roma?
La nostra rosa è più giovane della passata stagione ma ha più qualità. Manca solo un po’ di maturità e la consapevolezza di poter competere per raggiungere successi importanti. Juve e Roma sono più avvantaggiate in questo.

Quanto è importate andare lontano in Europa league?
E’ importante far bene in tutte le competizioni perché permette alla rosa di crescere, di fare esperienza e di abituarsi a competere con le grandi squadre. Abituarsi alla vittoria ti rende più forte.

Il refrain dello scorso anno era “Sin prisa per sin pausa”. Quest’anno il motto è “Spalla a spalla”.
L’ho pensato prima del match di Bilbao. Conosco il legame tra l’Athletic ed i suoi tifosi ed ho cercato di trasmetterlo anche ai nostri. Qui il calcio si vive con grande passione, se riusciamo ad orientarla tutta nella stessa direzione si possono fare grandi cose.

Come vive la relazione con città e tifosi?
Non posso muovermi liberamente perché i tifosi sono molto appassionati ma credo che la città abbia tante cose belle che magari la gente non conosce nemmeno. Ci sono molte reminiscenze dei Borboni: le costruzioni, i quartieri mi piacciono molto perché mi ricordano la mia terra.

La sua famiglia è lontana e lei vive nel centro sportivo del Napoli. Cosa fa quando non lavora?
In realtà quasi nulla perché lavoriamo molto. Ogni tanto vado in palestra o in giro per conoscere la città anche se ho poco tempo perché con due partite a settimana viaggiamo spesso.

Parliamo dei suoi calciatori. Ha pronosticato i venti gol di Callejon ed anche la sua convocazione in nazionale …
Ogni allenatore ha dei calciatori dai quali poter tirare fuori di più partita dopo partita. Sono contento della sua crescita come quella di molti altri calciatori. Il segreto è il lavoro ed uno staff tencico che ti aiuta a seguire individualmente i giocatori.

Davvero sono arrivate offerte per l’ex madridista?
Si, certo. Ma non le abbiamo prese in considerazione.

Il miglior momento del Napoli è coinciso con il ritorno al gol di Higuain.
La nostra squadra si basa sulla fase offensiva ed avevamo bisogno dei gol di Higuain e di hamsik. Quando sono arrivati abbiamo trovato anche più equilibrio in difesa.

La posizione di Hamsik è sempre un tema molto discusso.
Credo che la polemica si basi più sui risultati che cu ciò che Marek fa in campo. Non è un problema di modulo, adesso Hamsik avverte di più il peso della responsabilità perché è il capitano ed ha più esperienza; ci si aspetta molto da lui.

David Lopez e Koulibaly sono arrivati tra lo scetticismo generale ed ora sono imprescindibili.
Sono importanti perché imparano molto. La nostra rosa va crescendo, basta guardare anche le prestazioni di De Guzman.

A Rafael è toccata la pesante eredità di Pepe Reina. Non c’è mai stata la possibilità di trattenere lo spagnolo?
L’intenzione iniziale era vedere come Rafael avrebbe recuperato dall’infortunio. Quando ha iniziato a lavorare abbiamo deciso di puntare su di lui per questa stagione. Io ho fiducia in lui, i cambi creano insicurezza.

Si parla molto dell’arrivo di un attaccante dopo l’infortunio di Insigne, ma Ghoulam andrà in Africa e le condizioni di Zuniga preoccuopano. Può arrivare un terzino?
Dobbiamo valutare bene. Trattenere Britos è stata una buona decisione. L’infortunio di Zuniga ci ha confermato che dobbiamo stare attenti.

Ci sono molti giocatori napoletani di gran livello, ma perché solo in pochi riescono a giocare nel Napoli?
Guardiamo l’Athletic: per i giocatori baschi è una priorità giocare e restare lì. A Napoli ci sono tanti talenti, vengono da fuori per prenderli. Trattenerli è complicato.

Il suo contratto scade a giugno. Ha parlato con De Laurentiis?
Ho un ottimo rapporto con la piazza e con il presidente. Voglio dare il massimo per la squadra e poi ci siederemo al tavolo per parlare. Bisogna fra crescere il Napoli come società: questa è la chiave.

Benitez ad As  per leggere l’intervista in lingua originale

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