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Taglialatela: «Reina è stato eccezionale, ma Rafael ha il talento per dimostrare il suo valore»

"Il ragazzo aveva bisogno di una notte come quella di Doha"

NAPOLI – «In quel gesto c’è l’essenza del portiere». E se lo dice lui… Pino Taglialatela, detto Batman. Perché volava tra i pali. Sui rigori era un pipistrello nella notte di una caverna. Svolazzava elegante e alto. Arrivava ovunque: 12 rigori parati su 27. Media 44,4%: nessuno come lui. Taglialatela tra i primi a studiare gli avversari. A Beppe Signori ne prese due. Sbobinava metri di videocassette. Lui sa che vuol dire prendere un rigore. Rafael l’ha entusiasmato. «Su Padoin è stato pazzesco. Lì, in quella parata, c’è tutto ciò che deve fare un portiere».

Ci spieghi.

«C’è reattività, potenza, istinto e tecnica».

Nel dettaglio…

«Battezza l’angolo giusto. Va che è una scheggia: rapido ed elastico. Con la mano destra copre la parte bassa della porta; con quella alta, di richiamo, prende il pallone che sta andando all’incrocio. Straordinario».

Cosa si prova?

«E’ bellissimo, una sensazione unica. Indescrivibile. Ma chi sta in porta percepisce tutto prima. Sente che lo para già quando l’avversario sta calciando».

Se poi lo distrai pure…

«No, non serve. A me quella scenetta non piace: a certi livelli non si fa. Per rispetto degli avversari e perché bisogna rimanere concentrati. Lucidi».

Però Grobbelaar. E anche Dudek…

«Sì, vero. Ma Handanovic non fa l’attore. Ed è il più forte di tutti sui rigori. Ha sviluppato una sensorialità mostruosa».

Rafael più di Buffon a Doha.

«Perché decisivo. Ma Gigi è stato all’altezza come sempre. E’ il numero 1».

E Rafael?

«Aveva bisogno di una notte così. Vincere una Supercoppa, metterci davvero le mani sopra. Certi momenti danno carica, entusiasmo e sicurezza».

Cosa gli è mancato fin qui?

«Di sicuro non la fiducia. Benitez l’ha gestito con buon senso e intelligenza. L’ha fatto sempre giocare, anche quando la critica l’ha massacrato».

Qualche incertezza…

«Sì, giusto. E’ la definizione esatta. Più indecisioni che errori. Ma dopo un infortunio ci poteva stare. Soprattutto nelle uscite, riproponendo il movimento con cui s’era rotto il ginocchio. L’inconscio non dimentica…».

E poi quel paragone con Reina: opprimente…

«Pepe è stato eccezionale a Napoli. Rafael ha però il talento e l’età per dimostrare il suo valore. Già in questa stagione. Per lui e il Napoli il meglio deve arrivare».

Fonte: Corriere dello Sport

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