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Al San Paolo lezione di umiltà ma fermate i “distruttori”. Quanti punti persi nei finali di gara…

Bologna ed Udinese non sono bastate, il Napoli persevera nei cali di concentrazione contro il Genoa

Errare è umano, perseverare è diabolico, recita un vecchio proverbio. Il Napoli sembra non averlo ascoltato e, dopo le lezioni subite contro le piccole, ci ricasca contro il Genoa. Un pareggio che consente alla Roma di allungare e al Napoli di non prendere altri due punti sulla Fiorentina fermata sul 2-2 dal Parma.

Il Genoa ha fatto poco o nulla per fermare il Napoli che, dopo le giocate di Hamsik e Mertens nei primi venti minuti, ha speculato con sufficienza sul magnifico gol di Higuain. Gli azzurri avevano ballato già nel primo tempo quando Konatè ed Antonelli hanno graziato Reina. Dovevano essere i campanelli d’allarme per cominciare la ripresa in maniera diversa, con un ritmo più alto e maggiore intensità ed, invece, gli azzurri sembrano voler gestire il vantaggio con un possesso di palla neanche molto preciso. Gasperini l’ha capito ed ha provato a dare più vivacità alla sua manovra con l’inserimento di Fetfatzidis ma i rossoblù nella ripresa sono stati molto cinici, sfruttando l’unica reale occasione costruita nata da un inutile fallo di Mertens.

Per gestire il risultato serve esperienza, lucidità e qualità tecnica distribuita, valori di cui il Napoli non è abbastanza in possesso per permettersi di accontentarsi sull’1-0 in casa contro il Genoa. La formazione di Benitez non deve mai perdere la sua identità di squadra propositiva, offensiva, con la filosofia di fare un gol in più dell’avversario. I sapientoni, che cambiano continuamente opinione in base ai risultati, insistono sul modulo e sulla condizione atletica, i noiosi cavalli di battaglia da utilizzare strumentalmente al cospetto delle prime difficoltà. Il discorso tattico non è appropriato alla partita di ieri, il Napoli non ha mai sofferto il Genoa a centrocampo, non ha subito gli inserimenti tra le linee. Le occasioni dei rossoblù sono frutto d’ingenuità degli azzurri. E’ un problema di mentalità, nel calcio la presunzione si paga a caro prezzo. Nel campionato italiano nessun avversario ti consente di giocare senza dare il massimo. Benitez deve far riflettere i suoi sulla necessità di rimanere sempre umili ma guai a lasciare campo aperto ai distruttori, a coloro che ad ogni passo tirano fuori parole inaccettabili come stagione deludente o fallimentare. E’ tutto ancora da giocare: il Napoli è terzo, si può ancora prendere la Roma e poi c’è la finale di Coppa Italia e l’Europa League da vivere fino in fondo.

Si può parlare di un problema strutturale nella stagione degli azzurri che hanno perso punti decisivi per non staccarsi da Juventus e Roma contro Sassuolo, Parma, Udinese, Cagliari, Bologna, Genoa, squadre di fascia medio-bassa in classifica. Un dato statistico importante è anche quello che mette in luce i tanti punti persi nell’ultimo quarto d’ora. Gli azzurri hanno buttato via otto punti in campionato dopo il 75’ e inoltre hanno perso la qualificazione agli ottavi di Champions League proprio le reti subite nel finale a Napoli e a Dortmund contro il Borussia. Se a queste statistiche si aggiungono i gol che hanno riaperto le gare al San Siro e al Velodrome, emerge una difficoltà soprattutto quando si è in vantaggio nel finale di gara. L’altra faccia della medaglia è che nell’ultimo quarto d’ora sono arrivati anche i successi contro Lazio e Atalanta in Coppa Italia e Olympique Marsiglia in casa in Champions League ed il pareggio contro il Chievo ma resta il problema nella gestione del vantaggio, un discorso fondamentale per una realtà di vertice come il Napoli. In Italia la critica dà troppo peso al ruolo dell’allenatore, i protagonisti del proprio destino sono i calciatori e soprattutto nel lungo periodo è la qualità degli organici a fare la differenza. Gli azzurri soffrono nella difesa del vantaggio perché non hanno grande qualità nella propria trequarti, a centrocampo e nella retroguardia. Manca un grande leader in mezzo al campo, un giocatore d’esperienza come Pirlo per esempio. Il giro palla contro il Genoa è stato lento e stucchevole, solo Jorginho ha provato talvolta a cambiare passo ma pretendere che l’ex veronese possa prendere in mano la squadra per novanta minuti a ventidue anni e con circa un mese di Napoli sulle spalle è assurdo. Questo limite si riflette anche sulla difesa, più esposta agli errori individuali e certamente non dotata di tanti elementi di spessore capace di trasmettere sicurezza e tranquillità alla squadra. La differenza qualitativa tra la trequarti offensiva e gli uomini di retroguardia e mediana è ampia e ciò si riflette proprio nei momenti in cui non si riesce a spingere e a colpire l’avversario come si dovrebbe. Ieri sono venuti meno anche gli attaccanti, eccetto la buona prova di Higuain. Hamsik non è ancora al 100% ma va assolutamente recuperato, ieri è durato solo un tempo e non ha continuità nelle sue prestazioni. Callejon e Mertens non sono apparsi cinici e letali come in altre situazioni. Si tratta di situazioni di gioco che faranno sicuramente riflettere Benitez, pronto a far notare alla squadra che i cali di concentrazione si pagano amaramente.

Intanto il Napoli continua a monitorare le varie possibilità per dotarsi di un portiere svincolato visto l’infortunio di Rafael. Nessun profilo ha convinto finora Rafa Benitez, sorgono tanti dubbi nell’acquisto di un giocatore a fine febbraio che non ha il ritmo-partita a livello di concentrazione. Alle spalle di Reina ci sono Colombo e Nikita Contini della Primavera che merita fiducia perchè ha dimostrato di essere un giocatore promettente. Bisogna credere nel proprio settore giovanile e si deve cominciare a farlo proprio da queste situazioni.

Il vivaio domani vivrà un appuntamento con la storia, gli ottavi di finale di Youth League in casa del Real Madrid. Si gioca alle 18 allo stadio “Alfredo Di Stefano” di Madrid, nella ciudad deportiva, lì dove si formano i campioni del futuro. Rubino contro Narvaez, Tutino contro Enzo Fernandez Zidane, trequartista e figlio d’arte. Sarà una grande sfida, una bellissima esperienza per il club di De Laurentiis, ve la racconteremo in diretta.

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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