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Ancelotti e la teoria del riposo, una battaglia vinta da Benitez. Il Napoli sul mercato guarda al futuro

A gennaio probabilmente non ci saranno colpi per l’immediato, si lavora al Napoli del futuro

Nelle fasi iniziali dell’era Benitez s’aprì una contesa tra i nostalgici di Mazzarri, aggrappati al ricordo di un Napoli da favola che con la determinazione e la tenuta atletica inondava di benzina la qualità di Hamsik, Lavezzi e Cavani, e l’innovatore Rafa che superò l’ossessione italianista del lavoro sul campo. Con Benitez la Napoli calcistica ha messo da parte il mito delle fondamentali corse nei boschi, delle energie da acquisire con il fondo per affrontare una lunga stagione. Benitez era criticato perché non faceva lavorare abbastanza soprattutto da buona parte dello spogliatoio che aveva raggiunto con Mazzarri livelli di rendimento inaspettati. Ancelotti trova terreno fertile anche sotto quest’aspetto culturale, l’ossessione italianista è scomparsa, e può tranquillamente imporre le sue idee. Nel suo libro “Il leader calmo” Ancelotti racconta delle discussioni con Florentino Perez a Madrid che, come faceva la critica napoletana con Benitez, accusava l’allenatore che poi ha vinto la “Decima” di non far faticare abbastanza i calciatori. “Meglio mezz’ora di lavoro duro che tre ore d’allenamento blando, non conta la quantità di training ma l’intensità”, spiega Ancelotti nella sua biografia, uno spaccato sulla storia del “re di coppe”. Dall’amichevole contro la Primavera di venerdì mattina alla ripresa di martedì pomeriggio, per quella metà d’organico rimasta a Castel Volturno si tratta di 100 ore di riposo, praticamente quattro giorni di stop. Nessuno in serie A si è spinto così tanto, il Parma di D’Aversa e il Torino di Mazzarri hanno deciso di fare allenamento anche nella domenica della sosta. Il Napoli inizia la settimana che porterà alla sfida contro il Chievo Verona di Di Carlo, una realtà da non sottovalutare soprattutto per la volontà di dimostrare a Ventura il proprio valore, e poi l’impegno contro la Stella Rossa che può essere decisivo per la qualificazione agli ottavi di Champions League, con la consapevolezza che il Napoli è in crescita e può andare anche in questa stagione oltre le previsioni, un pensiero “pazzesco” dopo l’estate della depressione per l’illusione Cavani e l’addio di Sarri. Ci sono delle risorse inesplorate come gli infortunati che Ancelotti vuole recuperare, Verdi è pronto, scalpita per un posto da titolare contro il Chievo Verona, Luperto, quando avrà definitivamente messo alle spalle l’affaticamento al quadricipite, darà una soluzione in più sulla fascia sinistra mentre sono più complesse le situazioni di Younes, Ghoulam e Meret. Il tedesco trasmette entusiasmo, vuole assaporare il campo, Ancelotti ha dato come indicazione fine novembre ma va gestito il suo rientro, non gioca da Vitesse-Ajax 3-2 del 4 marzo scorso. L’ex Ajax è guarito dall’infortunio al tendine d’Achille, deve solo ritrovare la condizione atletica adeguata. Durante l’amichevole in famiglia Younes ha giocato alla “Ounas” alternandosi con Verdi tra la fascia sinistra e il ruolo di seconda punta, come faceva l’algerino nella gara interna contro il Sassuolo. Ghoulam ha superato l’anno senza le partite e la luce in fondo al tunnel non è ancora alla portata, il terzino algerino sta recuperando il tono muscolare e nell’amichevole contro la Primavera non ha dato la sensazione d’essere pronto, Ancelotti lo monitorerà e deciderà quando potrà essere schierato anche a gara in corso. Il calvario di Meret, invece, non è finito, dopo la frattura del terzo medio dell’ulna sinistra, sta fronteggiando il riacutizzarsi di un’infiammazione alla spalla sinistra che gli ha fatto saltare le ultime quattro partite dello scorso campionato. Si punta a recuperarlo per Napoli-Frosinone del prossimo 8 dicembre ma la situazione va costantemente monitorata. Dal rientro degli infortunati dipenderanno anche le mosse del Napoli sul mercato, è complicato che ci siano a gennaio colpi per l’immediato ma piuttosto si lavora al Napoli del futuro. La priorità è il rinnovo di Zielinski, si lavora all’accordo su una clausola che dovrebbe modificare il suo valore in base alle acquirenti, la cifra orientativa è di 120 milioni di euro, il Napoli poi guarda al mercato sulla fascia destra, al centro della difesa e in attacco. Il dialogo per l’eventuale rinnovo di Hysaj è alle prime battute, non ci sono novità sul futuro di Callejon e Mertens, entrambi in scadenza di contratto nel 2020, bisogna fare i conti con l’età che avanza per Albiol e il rischio di non poter dire no stavolta alle offerte sontuose per Koulibaly. Sulla corsia destra piacciono Andrè Almeida del Benfica e Lazzari della Spal, nel ruolo di difensore centrale sono avviati i contatti con Bruno Satin, agente di Todibo che va a giugno in scadenza con il Tolosa ma la concorrenza è agguerrita, c’è anche la Juventus. In attacco bisogna programmare il post-Mertens con la consapevolezza che Milik finora non ha dato le garanzie di poter prendersi il Napoli. L’ha detto anche De Laurentiis: “Cerchiamo un attaccante da 30 gol”.

 

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