Il Crotone di Drago, orfano dello squalificato Ciano, ritrova Calil dal 1’ e rilancia Caglioni in porta, al posto dell’incerto Concetti.
Primo tempo a due facce: il primo squillo è dei calabresi che con De Giorgio, provano ad impensierire Kosicky. Gabionetta è il più vivo dei suoi e al 17’ ci prova con un diagonale mancino deviato in angolo. Eramo e Maiello, padroni assoluti del centrocampo, provano ad innescare gli attaccanti un po’ abulici in questa fase di gioco; in particolar modo è il napoletano a provare sempre l’ultimo passaggio mentre il barese, ex Sampdoria, cerca di districarsi dalla marcatura asfissiante di Barusso. Dalla mezz’ora in poi viene fuori il Novara senza impegnare, tuttavia, Caglioni con tiri degni di nota.
Alla ripresa viene fuori la maggior esperienza dei piemontesi che al 48’ passano in vantaggio con Pesce, bravo a chiudere una triangolazione con Gonzalez e ad infilare Caglioni con un colpo di punta.
Calabresi che provano a riorganizzarsi e Gabionetta decide di salire alla ribalta nel giro di sette minuti: al 58’ trova il pari con un colpo d’esterno ad anticipare Kosicky in uscita, poi Barusso decide di suicidare i suoi stendendo Mazzotta in area; ancora il funambolo brasiliano del dischetto a spiazzare il portiere. È il 64’ del secondo tempo. Girandola di sostituzioni in casa novarese che porta poco o nulla in termini di score. Termina così, con un Novara troppo rinunciatario che paga la scarsa vena dei calciatori più rappresentativi. In casa crotonese oltre al solito Gabionetta, si è distinto per personalità ed intensità il calciatore di casa Napoli, Maiello: bravo nel primo tempo a far salire i suoi e ad impostare, è ancor più bravo nella ripresa, riuscendo a fornire una buona prestazione sotto il profilo tattico e della personalità. Dai suoi piedi parte l’azione che porta Gabionetta a siglare il pari.
A cura di Francesco Gambardella
