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Ancora violenza ultrà: accoltellati tre tifosi svedesi

Il controllo dei ticket per l’Europa league dietro gli assalti. La pista: pressioni sulla società

Puntano a controllare i biglietti per le trasferte europee, vogliono il monopolio per un doppio motivo: rivendere i biglietti ai propri sostenitori, spesso con prezzi maggiorati, e gestire i propri traffici dentro e fuori gli spalti. È il retroscena delle aggressioni subite in due giorni dai tifosi svedesi a Napoli per la prima di Europa league al San Paolo.
Teppisti che hanno lo stesso interesse: tenere sotto scacco la società, quando si tratta di accedere ai biglietti per le trasferte del Napoli in Europa, imporre la propria legge sugli altri gruppi al San Paolo. Legge della curva, chi mostra i muscoli vince. E lo dimostra l’assalto di ieri notte in piazza Borsa, il secondo in 24 ore. Facile azzardare ipotesi, alla luce di quanto emerso finora dalla cronaca. Stessa strategia, stesso obiettivo: subito dopo la partita vinta dal Napoli, ancora un’aggressione contro alcuni tifosi svedesi giunti a sostenere Aik Solna.
Dopo l’episodio di mercoledì notte, è arrivato il bis, con metodi e circostanze molto simili: sono da poco passate le 23, quando alcuni supporter della Aik sono stati aggrediti nei pressi della pizzeria Il Pomodorino in piazza Borsa. Volto coperto, spranghe e coltelli. Un gruppo di sette o otto persone, si sono accaniti contro i visitatori: in due hanno riportato ferite al gluteo e alla gamba (prognosi di sette giorni), un terzo è stato ricoverato al Vecchio Pellegrini per accertamenti. Una scena molto simile a quella di mercoledì notte in via Depretis, quando ad essere aggrediti e feriti alle gambe sono stati due tifosi e il pizzaiolo napoletano che aveva tentato di ostacolare l’assalto dei teppisti.
Ancora violenza gratuita, più meno nella stessa zona: prima in via Depretis, poi in piazza Borsa, in azione gruppi di sedicenti tifosi armati di spranghe e coltelli, con il volto coperto da bandane e da caschi integrali. Chi sono? Cosa vogliono? Chiaro: puntano a veicolare messaggi. In quale direzione? Su due linee: da un lato verso la società partenopea; dall’altro verso gli altri gruppi che abitano le due curve del San Paolo. Picchiare gli svedesi è servito a questo: alzare il tiro, per affermare la presenza di una nuova logica, che punta a colpire anche chi non è considerato un nemico di vecchia data.
Alzare il tiro per irrobustire il proprio dominio sulla piazza napoletana. Chi c’è dietro il doppio raid teppistico? Indagini top secret, c’è una pista: sono i fuoriusciti del gruppo Bronx, quelli che un tempo erano nella A e che due anni fa hanno colpito duro contro alcuni supporter del Liverpool, sempre nella stessa zona degli ultimi due scontri. Hanno da poco incassato una sentenza a sfavore, due capi condannati con il rito abbreviato per associazione per delinquere e nove imputati che attendono il verdetto dal processo ordinario. Pare si siano spostati da una curva all’altra, pare che abbiano ripreso a fare la voce grossa, unendosi ad altri cani sciolti.
Inchiesta condotta dal pool reati da stadio del procuratore aggiunto Gianni Melillo e dai pm Antonello Ardituro, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri, si indaga sull’identikit fornito dalle parti offese.
Qualche indizio, indagini per lesioni aggravate, sullo sfondo di ben altri capitoli di indagine. Fanno gola le trasferte del Napoli in Europa, non tanto per il cammino sportivo della squadra di Mazzarri, quanto per gli interessi commerciali che entrano in gioco per una sparuta parte di tifosi. Gestire i biglietti, viaggiare senza controlli da un capo all’altro del continente. Tecnicamente, in occasione di una trasferta, è anche possibile trafficare ogni genere di mercanzia, in uno scenario in cui la passione azzurra è solo un ombrello protettivo.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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