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ANTEPRIMA- [VIDEO] Napoli-Juventus al Paris San Gennar

Il racconto di una giornalista francese di Napoli-Juve 3-3 vista a Parigi

Un giornalista della rivista francese “So foot” ha compiuto un viaggio nel tifo partenopeo assistendo a Napoli-Juventus con gli amici del Paris Club San Gennar.
Ecco il testo del suo articolo in traduzione integrale per gli amici di Iamnaples.it:

“Sulla mappa dell’Europa è scritto che per andare al San Paolo devi andare a Napoli, percorrendo 1291 km. In realtà non è vero. In tre minuti si è al Bambolina Caffè, una sorta di mondo parallelo in cui è stato invitata Napoli a Parigi. Ciò accade a Rougemont Street, al 9° distretto. Il Napoli riceve la Juventus, il più grande nemico. In termini di classifica la compagine che occupa l’ottavo posto riceve la capolista. L’atmosfera si comincia a respirare già nel momento in cui ci avviciniamo al Bambolina Caffè, privatizzato per l’occasione dal “Napoli Paris Saint Gennar”. A pochi metri di distanza sentiamo già i primi cori. Entrando nel bar, vediamo subito un piccolo segno: una maglia della Juventus con la scritta “A casa Pairetto phone”. Dedica speciale a Calciopoli. All’interno l’atmosfera è già calda e le gerarchie sono ben definite. “Sta seduto chi ha prenotato da due settimane”, racconta il proprietario del bar. Ci sono tutti: ragazzi, ragazze, donne, anziani e anche un bambino di otto anni. Tutti con la stessa passione, quella per il Napoli. Fischio d’inizio, la tensione è elettrica, soprattutto quando Lavezzi prova un primo attacco dopo trenta secondi. Questo è sufficiente per Luca, che, da buon direttore d’orchestre, lancia un “Chi non salta della Juve è, é”. Due schermi giganti separano i due schieramenti che si uniscono con le canzoni. Un mini San Paolo, vi è stato detto. E non crediamo per così dire. Al 17′, Pirlo stende Lavezzi. Penalty. “Devi essere espulso! Deve essere espulso “. Molti preferiscono rimanere in silenzio fino alla trasformazione. Hamsik segna, il bar esplode la prima volta. Ma pochi capiscono rapidamente. Il signor Tagliavento ordine che il rigore deve essere ribattuto. Secondo test. Hamsik manda un missile. Alto sopra la traversa. Luca viene portato via: “Perché lo ha fatto ritirare? Sono tutti tornati in superficie, anche quelli della Juve “. Beh, sì.

La delusione fu di breve durata. Hamsik trasforma di testa, questa volta non si annulla. Napoli è padrone del gioco, le canzoni si alternano. Al secondo gol di Pandev si canta e ci si congratula. Allora 3-0, un’altra volta? Alla pausa, mentre qualcuno si fuma la sigaretta, i tifosi preferiscono rimanere cauti: “Nella seconda metà saremo stanchi, speriamo di non crollare”. Matri dopo tre minuti sfrutta il primo errore di posizionamento della difesa del Napoli e porta la Juventus sul 2-1. Luca rilancia l’atmosfera: “Dai ragazzi, non mollate”. Per qualche minuto la Juventus domina e il Napoli soffre. Ma proprio nelle difficoltà i ragazzi di Mazzarri sanno come superarsi. Pandev al 68′ con uno straordinario controllo ed una splendida giocata di sinistro trafigge Buffon ed è 3-1. Estigarribia dà una speranza alla Juve con il 3-2 che arriva sempre dal lato destro del Napoli. Intanto Lichtensteiner per la terza volta si salva dal secondo giallo, riuscendo ad infastidire tutti al Bambolina Caffè. Specialmente Luca è il più arrabbiato, si alza dalla sedia. A dieci minuti dal termine la doccia fredda. Pepe attraversa la metà campo, trova un uno-due con il difensore Fernandez e batte De Sanctis, realizzando il 3-3. Qualcuno si mette le mani nei capelli, altri per la delusione fissano lo schermo. Partono nuove canzoni d’incoraggiamento, il cuore è ancora lì, i napoletani hanno imparato a crederci fino alla fine. C’è la “Zona Mazzarri”, tanta cara ad Edinson Cavani, ma stavolta l’uruguaiano non c’è. Nessun brivido. La partita termina con un punteggio di 3-3. All’uscita si ricostruisce il match. C’è delusione, rabbia per l’arbitraggio discutibile, ma anche orgoglio. Questo Napoli ha un’anima ed un cuore enorme. La squadra stasera non ha vinto, ma ha dato loro, come sempre, adrenalina e divertimento. L’ultima parola spetta a Giorgio, vive in Francia da due anni. “Sai cosa? Non sono neanche arrabbiato. Perché? Perché il Napoli è molto, molto forte “.

Ecco il video della serata realizzato da Marco Rossano:

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Traduzione a cura di Ciro Troise

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