601 giorni dopo, nel tabellino della Bundesliga si rivede Ilkay Gundogan. Un gol che vale tanto, nel momento più importante dell’anno. E’ suo l’1-0, di testa, che apre e chiude la partita. E il Borussia Dortmund ritrova i tre punti, faticando meno del solito. Partita preparata nei minimi dettagli da Jurgen Klopp, che ha fortemente desiderato i tre punti. Premiato ogni sacrificio di allenatore, squadra e – soprattutto – tifosi (80 mila anche questa sera). Ritorna Hummels e fa tutta la differenza del mondo. E ritorna, finalmente, anche Gundogan, cervello del centrocampo: la forma è quella del 2013, di quando lo avevamo lasciato, nell’ultima gara con la Germania prima dell’infortunio alla spina dorsale. Partita in cui, peraltro, ha segnato il suo ultimo gol.
Nessun caso, per un Dortmund che rinsavisce al momento giusto, dopo la sconvolgente sconfitta di Francoforte. Sorridono Watzke e Zorc in tribuna, sorridono tutti. Prestazione da Champions League, da Dortmund vero: velocità, palla bassa e grande corsa. Mancano solo i gol (ben due annullati a Aubameyang), ma per quelli ci sarà tempo per lavorare. A deciderla, ancora una volta, non è stato un attaccante. Ma un centrocampista dal valore assoluto, come Gundogan. Immobile è entrato solo nel recupero, nonostante l’opaca prestazione di Ramos. Ma l’occasione arriverà, soprattutto se la marcia dovesse invertirsi. Di questi tempi, tre punti sono oro. Ora, il BVB può respirare. E tornare a pensare a qualcosa in più della salvezza. L’abbraccio di Klopp a tutti i giocatori, a fine partita, racconta di un amore ancora vivo: tutto giallonero, come sanno fare loro.
Fonte: GianlucaDiMarzio.com
