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Calcio e Finanza – Milan, tornando in Europa possibile nuove sanzioni per il FFP

Il comunicato del CdA

Nel bilancio al 30 giugno 2019 il Milan ha fatto il punto anche sulla situazione relativamente al rapporto con l’Uefa sul Fair Play Finanziario. Ecco il testo integrale all’interno della Relazione del CdA sulla gestione.

“Come è noto la partecipazione dei club alle competizioni europee è condizionata al rispetto di requisiti sportivi, legali, infrastrutturali, organizzativi ed economico-finanziari previsti dal regolamento U.E.F.A. Club Licensing and Financial Fair Play Regulations – Edition 2018 e, per questa ragione, nel corso del 2016 la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. aveva presentato domanda al Club Financial Control Body (C.F.C.B.) per l’applicazione del cosiddetto Voluntary Agreement (V.A.), al fine di poter partecipare alle competizioni europee, in accordo con i parametri previsti dai requisiti finanziari, ed in particolare del c.d. Break-even rule”.

“In data 15 dicembre 2017, la Camera di Investigazione (I.C.) del C.F.C.B. aveva ravvisato l’insussistenza di alcune condizioni per l’adesione al V.A. da parte della Capogruppo A.C. Milan S.p.A. ed aveva quindi aperto una procedura d’inchiesta. Con decisione del 22 maggio 2018 la Camera d’Investigazione aveva stabilito di non concedere un Settlement Agreement (S.A.) e di rinviare il caso alla decisione finale della Camera Giudicante (A.C.) del C.F.C.B., la quale, in data 19 giugno 2018, si è pronunciata decretando l’esclusione del Club dalla partecipazione alla competizione U.E.F.A. per la quale si sarebbe, altrimenti, qualificato nelle successive due stagioni (ovvero la stagione 2018/2019 o la stagione 2019/2020)”.

“In data 4 luglio 2018, la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. ha depositato un appello presso il T.A.S. il quale, in data 20 luglio 2018, ha parzialmente accolto le istanze del Milan, decidendo di confermare la decisione del C.F.C.B. —- A.C. relativamente al mancato adempimento da parte della Capogruppo A.C. Milan S.p.A. del requisito del pareggio di bilancio, ma annullando la decisione dello stesso organo in merito all’esclusione del Club dalla partecipazione alla competizione U.E.F.A. in quanto non proporzionata, tenuto in particolare conto della mutata situazione finanziaria del Club, significativamente migliorata in seguito al cambio di proprietà avvenuto nel corso del mese di luglio 2018”.

“Il caso è stato quindi rinviato al C.F.C.B. – A.C. il quale, in data 13 dicembre 2018, ha, tra l’altro, decretato l’esclusione del Club dalle competizioni U.E.F.A. in caso di mancato rispetto del pareggio di bilancio al 30 giugno 2021 e ha disposto in via precauzionale la sospensione del pagamento dei ricavi spettanti al Club per la partecipazione alla competizione Uefa Europa League – edizione 2018/2019. Il C.F.C.B. — A.C., ha infine sancito che il Milan, non potrà registrare più di 21 giocatori per le competizioni U.E.F.A. 2019/2020 e 2020/2021, consentendo comunque la possibilità di ricorso contro la sentenza davanti al T.A.S”.

“In data 21 dicembre 2018 e 5 marzo 2019 la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. ha depositato un nuovo ricorso al T.A.S. chiedendo l’annullamento della decisione del C.F.C.B. – A.C. e la pronuncia di misure equiparabili alla conclusione di un Settlement Agreement. A fine giugno 2019 il T.A.S. ha ratificato l’accordo raggiunto tra la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. e il C.F.C.B. — A.C. della Uefa (“Consent Award”) che, da un lato, ha annullato le precedenti decisioni prese dal C.F.C.B. – A.C./1.C., dall’altro, ha sancito l’esclusione dalla partecipazione alla Uefa Europa League 2019/2020 a seguito della violazione degli obblighi di pareggio di bilancio durante i periodi di monitoraggio 2015/2016/2017 e 2016/2017/2018”.

“Sulla base dei dati storici e in virtù dei risultati prospettici attesi, la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. ritiene, in linea con i pareri dei propri consulenti legali, che, in caso di qualificazione alle competizioni europee nelle prossime stagioni sportive, la Uefa possa irrogare sanzioni di tipo sportivo e/o economico-finanziario in funzione di eventuali violazioni della regola del pareggio di bilancio (break-even rule) prevista dal Financial Fair Play, nei periodi di monitoraggio previsti dalla normativa, ed ha pertanto mantenuto iscritto in bilancio il fondo rischi relativo stanziato nell’esercizio precedente”.

Tra le opzioni, resta ovviamente in piedi quella del Settlement Agreement, che riguarderà le violazioni del Milan nel triennio 2018-2019-2020, con i bilanci 2019 e 2019 chiusi con una perdita pari a -345 milioni (da cui, in chiave Uefa, vanno tolti i costi per infrastrutture e settore giovanile).

Fonte: CalcioeFinanza.it

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