Lo ha detto Bersani. Lo ha detto Cozzolino. Sarà ballottaggio. Canzoniere del ballottaggio. Tre settimane da raccontare. Programmi sparsi sulla palla tonda, nessuno parla chiaro se va in onda. Ma cosa abbiamo fatto di male per essere offesi. Son fatui che fan quasi rabbia. Nell’aria la classifica dei fischi, ogni giorno che passa ci stiamo disamorando di più. Ballottaggio tra il leader del centro-sinistri juventini Delneri, che parla un politichese friulano, nove volte battuto nelle primarie del campionato, e il leader del centro-resto (o vado via presto?) Mazzarri. E’ tanto tempo che li conosciamo e ancora non sappiamo chi passerà la mano. De Laurentiis al suo leader: “Tu ti avvicini e mi abbracci, mi guardi e sorridi, e mi hai abbandonato già. Ti prego adesso apri quella bocca, rimettiti la giacca che prendi il raffreddore, ma sì ti voglio bene, almeno in queste tre settimane. Cosa è successo di male, non fare l’oscuro, ti prego rimani qui”. Mazzarri: “Vaco truvanno ‘na squadra forte e anduvinate pe’ ne fa che? Non tengo tituli, vivo a Pozzuoli, ma ho una grinta pe’ cuollo a me. La Juve mi necessita, pe’ forza ll’aggia avè”. A tutta orchestra: “Mazzarri e nuvole, la faccia triste del tifoso, l’addio soffia lo scontento, e voglia di piangere ho”. De Laurentiis: “Lui chi è, come mai l’ho portato con me, cosa vuole lo spieghi, che c’è?, io lo voglio incontrare da solo”. Sottovoce: “Ti voglio, ti chiamo, non senti, due anni, ‘nce pienze, ancora due anni ca st’uocchie te vonno vedè”. Mazzarri: “Me ne vogl’ì a Torino pe sta luntano assaje”. Contrari: “Passerotto non andare via”. Favorevoli: “Comm’a giri e comm’avoti, vai luntano a chisto core, niente voglio e niente spero. Tieni mente a sta palomma. Vatténn’’a lloco!”. Subconscio di Mazzarri: “Via, via, vieni via di qui, niente più ti lega a questi luoghi, neanche a queste maglie azzurre”.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Napolista
