Caterina si muove da padrona di casa: accoglie gli amici, parla con chi le sta vicino e con chi le è lontano, sorride a chi si affaccia dalla porta. Fasciata in un abito verde, svetta su tacchi altissimi e grossi, non porta le calze e mostra il libro che ha scritto con Craig Warwick. Caterina Balivo, presentatrice napoletana e tifosa speciale, che per il nostro giornale scrive, ieri ha presentato il libro «Tutti quanti abbiamo un angelo». Ma l’occasione è sempre buona per parlare di Napoli, a maggior ragione oggi che c’è la sfida con la Juventus. Attorno alla quale c’è, dal giorno del rinvio, una grande attesa.
Dove vedrà la partita, Caterina?
«Niente partita, non la vedrò. Non ce la faccio. Questa è l’unica partita che o vedo allo stadio o non vedo! E’ più forte di me. Dovevo andare quando è stata rinviata, era tutto organizzato. Però adesso, niente stadio niente Napoli-Juventus. Devo lavorare, troppi impegni».
Che differenza c’è con le altre sfide?
«Non lo so spiegare, ma contro la Juventus vado in ansia. Contro di loro voglio stravincere!»
E quindi si è organizzata una serata diversa?
«Presento un evento benefico, Nps Award, in cui vengono premiati alcuni personaggi che hanno contribuito alla lotta alla Aids. Però mi terrò in contatto con una mia amica che mi darà notizie minuto per minuto inviandomi sms».
Come finisce Napoli-Juve?
«Scaramantica come sono, non lo direi mai…»
Allora diciamo chi dovrà soffrire.
«La Juventus sarà gasata dal suo primato ma noi abbiamo fatto partite pazzesche. E lo sanno bene chi è il Napoli e quanto sia forte».
Cosa c’è di speciale in questo match?
«Per quanto mi riguarda non è nemmeno un fatto di punti. Anzi non sono i tre punti che mi interessano, è una questione d’orgoglio, contro la Juventus il Napoli deve vincere».
Ruberebbe un giocatore ai bianconeri per darlo al Napoli?
«Forse Matri, anche perché è un bel vedere. O direi Marchisio».
A proposito di belli, chi vince la sfida tra le due squadre in fatto di bellezza?
«Su questo argomento ahimé vince la Juve a mani basse».
Mazzarri o Conte?
«Ma si capisce, Mazzarri, è l’allenatore giusto per il Napoli, è uno che sente in modo viscerale la partita».
De Laurentiis o Agnelli?
«De Laurentiis! Mi fa ridere. Mi piace il suo essere così prepotente, anche non simpatico, ma così concreto».
Farebbe un film del suo presidente-produttore?
«Sì perché no… Se mai dovessi intraprendere quest’altra strada mi metterei a studiare».
Tra Champions e campionato cosa sceglie?
«Il campionato quest’anno, la Champions il prossimo – ride – Magari… Però dico campionato perché voglio andare a fare casino a Piazza Plebiscito».
Nel Napoli c’è un sacco di uomini pieni di tatuaggi e nella Juventus c’è chi, come Buffon, non ne ha nemmeno uno. Le piacciono gli uomini tatuati?
«Non amo i tatuaggi. Buffon è il primo del mondo ed è di un’altra categoria».
Nel libro che ha scritto con Warwick si parla di angeli. Lei ci crede davvero?
«Credo nell’aldilà e credo che le persone care che non ci sono più continuino a essere tra noi. Quando ci sentiamo soli è bello sapere che qualcuno ci guarda».
Come l’avete scritto?
«Lui mi raccontava le sue storie e io scrivevo. E’ una scrittura molto semplice, un libro che si legge velocemente».
Ha in mente di scrivere un romanzo per caso?
«O no, è difficile. Anche se mi sono iscritta a un corso di scrittura».
Chi è l’angelo del Napoli?
«De Sanctis, è un grande ed ,è una persona meravigliosa. In Nazionale merita di più. Oggi sarà la sua partita».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
