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Cavani, notte senza sorriso

Contro la Sampdoria il Matador vuole ritrovare la forma migliore

Compleanno amaro, amarissimo. Napoli largamente sconfitto, ormai fuori dall’Europa e lui ancora a secco. Avrebbe voluto probabilmente festeggiare in maniera diversa il suo ventiseiesimo anniversario ma ieri sera Edinson Cavani ha deluso, al pari della squadra, forse un po’ meno di altri, ma la magia è mancata. «Cavani è un grande giocatore, ma ci sta una serata sotto tono», lo assolve Maggio. I compagni di squadra si attendevano da lui il segnale della riscossa. Altre volte era partito da lui. Questa volta, invece, le cose sono andate diversamente: Edinson è rimasto un po’ a guardare. Ci ha provato ma non era lui. Compleanno da non ricordare, da non tramandare ai posteri, da non raccontare ai parenti più stretti. Brutta storia in una stagione che a questo punto può essere salvata solo dal campionato.

BLOCCATO – Il segnale non va drammatizzato: ma ieri sera per la terza volta consecutiva non è riuscito a segnare. Il Cavani devastante si è fermato a Parma, a quel gol che regalò al Napoli una vittoria importante in una giornata in cui le altre avversarie per i «piani alti» della classifica del campionato fecero segnare una battuta d’arresto. Per uno come lui una così lunga astinenza dal gol è un fatto decisamente inconsueto. Il Napoli, però, ha confermato di dipendere dai suoi estri, dai suoi colpi, dalla sua capacità di cercare e trovare la porta avversaria. Ieri sera, invece, spesso ha finito per girare alla larga dall’area del Viktoria. Certo, per merito dei cechi che lo hanno controllato con grande attenzione, che non gli hanno dato quei metri in cui la sua corsa diventa devastante. Ma anche per demerito dei suoi compagni che non lo hanno fatto giocare nelle condizioni migliori. Lui ha abituato tutti ad altre prestazioni, soprattutto i suoi compagni che nei suoi interventi taumaturgici confidano. Ma anche lui ha bisogno di aiuto: non può fare tutto da solo.
RISCATTO – Ora torna il campionato. Si ricomincia con la Samp. All’andata, cinque mesi fa, a Marassi realizzò il gol della vittoria, quello che di fatto consentì alla squadra di presentarsi allo scontro diretto con la Juventus in una condizione di classifica decisamente interessante. Ora si tratta di tenere il passo, di costruire le condizioni perché la sfida che ora verrà replicata al San Paolo possa essere decisiva. Servono ovviamente i suoi gol. A lui la squadra si aggrappa: ventisette reti in ventinove partite. Già questa è una media da grandissimo attaccante. Ecco perché, come dice Maggio, ci può stare una serata negativa. E ci può stare ancora di più se la serata è stata per tutti negativa, se tutti hanno «steccato» perdendo di fatto un obiettivo stagionale. Perché rifarsi al ritorno, nella Repubblica Ceca, appare complicatissimo. Lo ammette in qualche maniera anche Mazzarri. Cavani ora dovrà concentrarsi soprattutto sul campionato.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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