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Cavani piega il Lecce

Stavolta la rotazione fa bingo. Pur senza quattro titolari, il Napoli si sbarazza agevolmente del Lecce. Basta un tempo giocato a tutto gas, con un Lavezzi scatenato ed un Cavani implacabile per tornare alla vittoria al San Paolo e trovare morale in vista dell’impegno di Champions. Al generoso Lecce non resta che piegarsi, compromettendo inesorabilmente la posizione di Di Francesco in panchina. (peraltro allontanato per proteste) anche se Corvia accorcia le distanze in pieno recupero. 

LE NOVITA’ – Chi per scelta e chi per necessità, entrambi gli allenatori presentano novità non da poco. Mazzarri schiera una formazione inedita quanto intrigante. Difesa del tutto ridisegnata (Cannavaro neanche convocato), centrocampo con Dzemaili per Gargano, e fiducia guadagnata sul campo da Pandev che permette ad Hamsik di riposare. Ma è soprattutto l’atteggiamento mentale e tattico dei partenopei che cambia: il Napoli entra in campo determinato e con un tridente integrale: Pandev-Cavani-Lavezzi con quest’ultimo per la prima volta con la fascia da capitano al braccio. Di Francesco, invece, prova ad attrezzare il suo Lecce, ormai con l’acqua alla gola, con una linea di difesa a cinque, tre centrocampisti spesso dietro la linea della palla, due attaccanti piuttosto mobili.
L’inizio è encomiabile dal parte degli ospiti. Il Lecce si difende con giudizio chiudendo tutti i varchi sugli esterni e raddoppiando puntualmente sul possessore di palla avversario. Prova anche ad affacciarsi dalla parti di De Sanctis con il mobile Pasquato. Ma il Napoli vuole far sua la gara. Aspetta solo il momento giusto per colpire. Lavezzi è ancora più gasato da quella fascia che porta al braccio ed a sinistra insidia a ripetizione Oddo, supportato da Cuadrado. 

I GOL – All’ennesimo tentativo del Pocho, il risultato si schioda. Lavezzi supera Cuadrado, aspetta il rientro di Oddo e supera anche lui prima di indirizzare un tiro su cui Benassi poco può fare. Esultano i tifosi del San Paolo. Per Lavezzi è il terzo gol in campionato, il secondo a Fuorigrotta nel giro di un mese (l’altro l’aveva realizzato all’Udinese). E’ il ventiseiesimo minuto di gioco ed il dispositivo tattico degli ospiti già è saltato. Passano sette minuti, il tempo per il Lecce d’abbozzare una reazione, che arriva il raddoppio: Pandev si esibisce in un controllo da fuoriclasse sulla trequarti liberando Cavani al centro dell’area. Per il Matador, rientrato dopo lo stop con la Juve, è un gioco da ragazzi far gol e portarsi a sei reti in campionato.
Il Lecce, poi sprofonda nello sconforto quando Dzemaili dai venti metri indovina l’angolo alla destra di Benassi per il tre a zero che incanala la partita come sperava Mazzarri: senza eccessivo dispendio di energie nervose e fisiche in vista di Vila Real. Ma la squadra salentina, pur sotto di tre gol ed in evidente difficoltà tattica, non vuole arrendersi: in finale di tempo, arriva vicinissima al bersaglio con Pasquato ma Fideleff salva a porta vuota. 

LA RIPRESA – Di Francesco non smarrisce lucidità pur al cospetto di un punteggio così vistoso e di una gara nata male. Ad inizio di ripresa toglie Esposito per Corvia e Grossumuller per Obodo. Il Lecce si dispone con un quattro-tre-uno-due, con Pasquato piazzato tra le linee a fare da guastatore. Va già meglio anche perchè il Napoli riduce d’intensità nei suoi assalti. Ed al sesto, profittando di un’incertezza della difesa partenopea (sempre sul fianco destro) Muriel trafigge De Sanctis salutando così il suo primo gol in campionato. Il Napoli vorrebbe continuare a giocare al piccolo trotto ma il Lecce non ci sta a soccombere e con Muriel si presenta di nuovo dalle parti di De Sanctis. A questo punto Mazzarri lascia entrare Gargano che va a posizionarsi sulle piste di Pasquato e poco più tardi lascia entrare anche Hamsik per Inler. La formazione di Di Francesco è lodevole per impegno e generosità. Tenta di evitare l’umiliazione ed in parte vi riesce. Reclama anche un rigore per atterramento di Corvia da parte di Dossena. Ed a buon ragione perchè il fallo è parso piuttosto evidente. Ma ormai il Napoli è con la testa già in Spagna. Amministra il risultato, fa accademia, cerca di tenere il pallone nella metà campo avversaria con puntate improvvise verso la porta difesa da Benassi. Al 35′, Lavezzi sfiora il poker e due minuti dopo Hamsik impegna il portiere leccese con parata a terra. Ma c’è tempo perchè i tre tenori regalino alla serata uno dei loro acuti preferiti: da Hamsik a Lavezzi spostato a sinistra, finta, scatto, cross teso sul secondo palo e tap in del Matador a scatenare la gioia della folla partenopea e ad accendere le speranze per mercoledì quando il Napoli dovrà tentare il colpaccio per entrare nella storia, gli ottavi di Champions.  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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