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CdS – Mazzarri: “Se le cose non dovessero andare bene, già so che verrò attaccato”

Il tecnico azzurro: "Due giornate di squalifica mi sembrano eccessive"

Sempre più ermetico, abbottonato, convinto delle proprie decisioni. «Vedrete sul campo le scelte che farò. Tanto so già che se il risultato non mi darà ragione, verrò attaccato. Diranno che è colpa mia. Ma io andrò avanti per la mia strada fino all’ultimo secondo che starò a Napoli », replica Mazzarri a chi gli chiede lumi sull’eventuale turn over. Appare più teso del solito, eppure è reduce da una qualificazione in semifinale di Coppa Italia. Forse sarà la squalifica di due giornate in Champions che lo rende nervoso. Oppure l’inizio di un girone di ritorno da togliere il respiro. In realtà, Mazzarri sembra rivolto con la mente già alla sfida con il Genoa, una partita che si presenta piena di insidie. « No, il sei a uno dell’andata non c’entra. Il Genoa era già forte prima. Ed oggi accanto a Palacio ha inserito anche Gilardino e Sculli. Tra l’altro fa testo la loro vittoria a spese dell’Udinese, non certo l’ultima arrivata. La vittoria del San Paolo, invece, capitò perché loro erano in un momento particolare mentre noi venivamo da due rimonte subite in casa e non volevamo correre rischi. Arrivarono anche due tiri dalla distanza con Gargano e Zuniga che furono due jolly. Non credo che possa influire quello, penso piuttosto che il Genoa voglia fare una partita importante perché ci rispetta. E noi siamo pronti ad accettare la sfida ».

IL TURN OVER- Non dice chi cambierà ma annuncia che ci saranno diverse novità di formazione. Spiega Mazzarri: « Ci sono elementi che hanno disputato cinque partite. E in ventisette giorni dobbiamo sostenere altri otto impegni. Devo tenere conto di certe situazioni. Devo per forza ruotare certi giocatori per evitare che il loro rendimento possa calare ed anche per prevenire eventuali infortuni. Poco m’importa di quello che si dirà, io devo ragionare in funzione del bene della squadra. Poi i risultati sono spesso frutti di episodi. A volte pur sfoderando delle buone prestazioni non abbiamo ottenuto quello che meritavamo. Nel calcio succede. Tra l’altro quando non si ha neanche il tempo di allenarsi, giocoforza bisogna fare delle valutazioni e di conseguenza procedere nelle scelte. Gli addetti ai lavori comprendono questo. Chi sta al di fuori, invece, no ».
DIFESA – Concorda che va migliorata la fase difensiva: « E difatti con l’Inter non abbiamo preso gol ed abbiamo vinto. Occorre che noi interpretiamo la fase difensiva con ferocia e poi si riparta come sappiamo fare. Con l’Inter siamo stati bravi a giocare alti e non correre rischi; nella ripresa siamo stati costretti ad abbassarci ed avremmo dovuto colpire prima. Se giochiamo in maniera tranquilla, possiamo fare la nostra gara contro chiunque. Non è vero che solo con le grandi riusciamo ad esprimerci, a volte è capitato di non essere al top anche perchè la Champions toglie energie e si possono perdere punti per strada ».

Mazzarri racconta quel suo abbraccio plateale a Inler al momento della sostituzione con l’Inter: « Non è stato casuale, volevo gratificarlo e dare un input a tutto lo stadio: non è così che si aiuta un giocatore ad inserirsi, ricordate cosa successe con Gargano? Bisogna evitare certe disapprovazioni altrimenti si rischia di perdere un giocatore ».

LA SQUALIFICA – Si mostra fiducioso sulla riduzione della pena da parte dell’Uefa: « Due giornate mi sono sembrate eccessive. Io ero nell’area tecnica e Nilmar l’ha invasa per perdere tempo. Mi sono limitato a fare da raccattapalle e l’ho appena spinto per allontanarlo. Non l’ho colpito, come dimostrano i filmati. Ho fiducia nel ricorso. Tra l’altro ero tornato in panchina senza battere ciglio ». Con il Chelsea, Mazzarri non vuole finire in tribuna.
Fonte: Corriere dello Sport
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