E così, tutto d’un tratto, il Bayern cominciò a far meno paura: 15 marzo 2011, la sfida impossibile divenne l’impresa e la rasoiata di Goran Pandev squarciò in due la Baviera calcistica. 26 agosto 2011, cinque mesi dopo le streghe del sorteggio Champions svaniscono d’incanto e Goran Pandev, sempre lui, si mette ( idealmente) in viaggio verso Monaco, d’azzurro vestito, con De Laurentiis che annuncia trionfante il colpo basso alla concorrenza: « Ho chiamato Moratti – che è un signore – e mi sono messo d’accordo in due minuti. Da noi Pandev potrà avere la sua giusta collocazione e convivere con Lavezzi e Cavani » .
Finalmente Pandev, per far felice (ancora) Mazzarri, per arricchire (ulteriormente) l’organico, per rimuovere (indiscutibilmente) ogni paura e spingere De Laurentiis nel limbo dei sogni: «Superare il turno di Champions non è impossibile: mica giochiamo per perdere! E in campionato spero di arrivare tra le prime cinque».
PANDEV FELICE –Il blitz in piena regola si consuma sull’asse Montecarlo- Milano e l’affare si chiude alle cinque d’una giornata frenetica, con Bigon che piomba nella sede dell’Inter qualche minuto dopo l’arrivo di Carlo Pallavicino, procuratore dell’attaccante, per firmare l’accordo sul prestito secco ma oneroso. Pandev è la quarta punta invocata da Mazzarri e blandita a colpi di telefonate che hanno fatto presa sul macedone entusiasta:« Non volevo andar via dall’Inter, però questa con il Napoli è un’esperienza che mi rende molto felice. Giocherà in Champions, in una grande squadra » .Giocherà con Hamsik e Lavezzi, con Cavani e con Mascara, con Chevez e con Santana, in una strutturache ora è addirittura extralarge e che viene adesso affidata alle cure di Mazzarri per soddisfarne le ambizioni.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
